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    Mafia Capitale: Rapporti con la ndrangheta, nuovi arresti a Roma

     

    Mafia Capitale: Rapporti con la ndrangheta per mercati e migranti, nuovi arresti a Roma

    11 dic 14 Ancora due arresti da parte dei carabinieri del Ros nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale. In manette sono finiti Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, entrambi per associazione di tipo mafioso. Sono accusati di aver assicurato il collegamento tra alcune cooperative gestite dalla 'cupola romana' e la 'ndrangheta. Una terza persona, indagata a piede libero, è stata perquisita. Gli interventi dei carabinieri, disposti dal Gip di Roma su richiesta della procura distrettuale antimafia, sono stati eseguiti nelle province di Roma, Latina e Vibo Valentia. Le indagini avrebbero dimostrato, sottolineano gli inquirenti, come gli indagati, ritenuti organici all'organizzazione 'Mafia capitale' abbiano assicurato il collegamento tra alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi, sotto il controllo di Massimo Carminati, e la cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia), egemone nel territorio vibonese.

    Gestione mercato e migranti. L'appalto per la pulizia del mercato Esquilino, a Roma, in cambio della protezione in Calabria alle cooperative della 'cupola' che si occupano dell'assistenza ai migranti: è quanto emerge dal nuovo filone di indagine dell'inchiesta 'Mafia Capitale' che ha portato oggi all'arresto di altre due persone, Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero. Le indagini dei carabinieri del Ros hanno evidenziato "interessi comuni" dell'organizzazione romana e della 'ndrangheta: in particolare hanno documentato come, a partire dal luglio 2014, Salvatore Buzzi con l'assenso di Massimo Carminati avesse affidato la gestione dell'appalto della pulizia del mercato Esquilino a Giovanni Campennì, ritenuto "imprenditore di riferimento" della cosca Mancuso, attraverso la creazione di una Onlus denominata "Cooperativa Santo Stefano". I carabinieri sono riusciti a documentare, inoltre, come già nel 2009 Rotolo e Ruggiero si fossero recati in Calabria, su richiesta di Buzzi, allo scopo di accreditarsi con la cosca Mancuso, tramite esponenti della cosca Piromalli con riferimento all'esigenza di ricollocare gli immigrati in esubero presso il Cpt di Crotone. Secondo gli investigatori, dunque, Ruggiero e Rotolo avrebbero fornito uno "stabile contributo" alle attività di 'Mafia Capitale' proprio avvalendosi dei rapporti privilegiati instaurati con "qualificati esponenti" della 'ndrangheta. Tutto ciò attraverso quello che viene definito "un rapporto sinallagmatico" tra le due organizzazioni mafiose che, a fronte della protezione offerta in Calabria alle cooperative controllate da 'Mafia Capitale', ha consentito l'inserimento della cosca Mancuso, rappresentata da Giovanni Campennì, nella gestione dell'appalto pubblico a Roma.

    Accordo per protezione coop. "L'associazione criminale romana, grazie alla mediazione di Rotolo Rocco aveva stipulato un accordo con il clan Mancuso di Limbadi, in virtù del quale aveva potuto svolgere le proprie attività in Calabria godendo della protezione della 'ndrangheta". Lo scrive il Gip nell'ordinanza di arresto per Rotolo e Salvatore Ruggiero, considerati collegamento tra i clan calabresi e le cooperative di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Rotolo e Ruggiero erano stati assunti da Buzzi. "Nel corso dell'attività investigativa - scrive ancora il gip- è stato accertato che, circa cinque anni prima, l'associazione criminale romana, grazie alla mediazione di Rotolo Rocco (formalmente dipendente della "Cooperativa 29 Giugno", presso la quale si occupa della gestione del deposito mezzi sito in via Affile nr. 3, all'interno del quale vengono custoditi anche gli articolati di Campennì Giovanni) e Ruggiero Salvatore (lavoratore dipendente, dal 1998 al 1999, presso la "SOC. COOP. 29 GIUGNO COOP SOCIALE S.R.L" di Buzzi Salvatore, mentre dal 2009 inserito nella società Roma Multiservizi spa, presieduta sino all'ottobre 2013 da Panzironi Franco), aveva stipulato un accordo con il clan Mancuso di Limbadi, in virtù del quale l'associazione romana aveva potuto svolgere le proprie attività in Calabria godendo della protezione della 'ndrangheta mentre il clan MANCUSO aveva inviato su Roma un proprio emissario, Giovanni CAMPENNI' (già sopra citato, in quanto a lui il BUZZI ha più volte spiegato il metodo con il quale l'associazione operava e la figura di Massimo CARMINATI), tramite il quale avviare attività imprenditoriali in collaborazione con l'associazione romana".

    Carminati diceva:"Facci entrare la ndrangheta". "...siccome stanno aumentando i pasti mi ha detto 'facci entrare anche la 'ndrangheta'". Lo dice Massimo Carminati in un'intercettazione del 26 maggio scorso, parlando con Paolo Di Ninno, commercialista di Salvatore Buzzi in carcere per associazione mafiosa, e Claudio Bolla, stretto collaboratore del ras delle cooperative sociali. "Caso mai ti butto dentro una fatturina - aggiunge Carminati - sto mese per il mese prossimo...e poi con il fatto della sovrafatturazione, quando aumentano i pasti capito...5 sacchi in più". Di Ninno risponde: "Tutto chiaro". E Carminati:" Si è tutto perfetto". Il presunto boss di Mafia Capitale secondo gli investigatori si preoccupava di trarre utili dagli affari delle cooperative di Buzzi. In un'altra conversazione intercettata Buzzi dichiara: "... perché Claudio è cosi... ma è tremendo... ma nemmeno Sandro: gli ho visto fare una volta una trattativa con la 'ndrangheta... 'ce fai spara' gli ho detto... ce fai spara'...' ndranghetisti... a tratta' sui 5 lire... gl'ho detto 'scusa chiudi chiudi', glie facevo chiudi e questo rompeva il cazzo... ce sparano sto giro... in piena Calabria!"

    Siamo andati dalla cosca per Buzzi. "Il fatto sta così, che io sono andato dai Mancuso per Buzzi Salvatore e i Mancuso mi hanno mandato a sto soggetto...". E' una frase di un'intercettazione del Ros - di cui è stato diffuso il video - in cui Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati e ras delle cooperative sociali, incontra Salvatore Ruggiero e Rocco Rotolo, arrestati oggi per associazione mafiosa. I due, secondo l'accusa, avrebbero assicurato il collegamento tra la 'ndrangheta - la cosca Mancuso in particolare - e le cooperative di Buzzi. Alla conversazione partecipa un quarto uomo il cui viso è stato oscurato dagli investigatori. "Rocco, lui, è il nipote di Peppe Piromalli - dice Ruggiero nell'incontro, tra alcune macchine forse in un parcheggio -. Siamo andati...così funziona dai Mancusi (sic), il perno centrale che comanda...capito...dice 'alt compari, un attimo, parliamo'...ci siamo messi a parlare 'noi siamo...in questo periodo bersagliati...sappiamo tutto ciò che è successo a Vibo ... noi siamo bersagliati dai giudici...dai cosi...però chiamiamo un ragazzo...che è pulito nella legge e quindi...Ci siamo dati appuntamento e ci ha presentato questo gingillo diciamo...capisci? e funziona...così...nei perni centrali...sono confusi...". "Ora non è che Buzzi pensa che io gli ho mandato sto soggetto alla cooperativa - dice Rotolo -...il fatto sta così, che io sono andato dai Mancuso per Buzzi Salvatore e i Mancuso mi hanno mandato a sto soggetto...quindi io non lo conosco".

    Buzzi sarai presidente coop ndranghetisti. Salvatore Buzzi creò la coop 'Santo Stefano', per le pulizie al mercato Esquilino a Roma, affidandola secondo gli investigatori a un sospettato di avere legami col clan Mancuso, Giovanni Campennì. "..dato che tu sarai il presidente de questa cooperativa de 'ndranghetisti... , dice a uno degli amministratori in un colloquio intercettato. Nella conversazione il ras delle cooperative sociali informa alcuni dei cinque amministratori della nuova società (secondo il Ros, Campennì, Rocco Rotolo, Guido Colantuono, Vito Marchetto e Salvatore Ruggiero. Rotolo e Ruggiero sono stati arrestati oggi). Buzzi parlando con Colantuono, designato presidente della Coop dice, "..Colantuo'..dato che tu sarai il presidente de questa cooperativa de 'ndranghetisti... poi na chiamiamo più così perché". Colantuono però mostra perplessità: "ho qualche problema... come amministratore unico della Santo Stefano ho qualche problema...se c'hai tempo ne parlamo meglio…con più tranquillità". Buzzi allora rassicura Colantuono che "qua non dovemo fa cose illegali, eh?…chiarito…chiarito che non so cose illegali". E spiega perchè, apparentemente si fa la nuova coop. "Allora perché se fa sta cazzo de cooperativa? Perchè ce siamo rotti i coglioni de sentì Cristina a 300 ore de straordinario, 400 ore de straordinario, a 500 ore de straordinario. Allora quanti so i lavoratori su… quando sviluppo il monte ore? ..X.. facessero come cazzo gli pare. Siete in 5 e non credo che fate reati, no? Si possono fa i cococo, i cocopro i coccocazzo..i cocco..", dice Buzzi e Colantuono ironico "i coccobill.." Colantuono teme risvolti penali ma Buzzi è in pressing. "Ho quattro procedimenti penali in corso, mica uno, quattro, ho scoperto la denuncia alla Guardia di Finanza …quattro procedimenti penali in corso…..Colantuono ha fatto un passo indietro… ,mazza oh Colantuò..?" E Colantuono replica: "no no no…. è soltanto… me rendo conto che poi gestire non è così semplice come può sembrà, capito? Perche poi…questo vogliono subito..non è che se discute, ogni volta vedo che c'ho difficoltà.. a volte.. già ce sto a discute così, pensa domani quando ce stà n'interesse de na lira ...."

    Buzzi, in Calabria parlavo con Prefetto e cosche."Allora io te dico, quando io stavo a Cropani io… (inc).. poteva venì giù tutti giorni un bambino… scendevo er pomeriggio, salivo su la mattina e ripartivo er pomeriggio.. parlavo con il Prefetto, parlavo con tutti, parlavo con la 'ndrangheta.. parlavo con tutti. E poi risalivo su". Così Salvatore Buzzi in una conversazione intercettata del 7 luglio scorso. La coop '29 Giugno' gestiva a Cropani (Crotone) il Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara). La frase per il Gip è "ulteriore conferma delle cointeressenze con la ndrangheta"

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