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    Le mani del "cerchio magico" del M5S sulla Calabria: chiesta espulsione Barbanti e Molinari

    Molinari e Morra

     

    Le mani del "cerchio magico" del M5S sulla Calabria: chiesta espulsione Barbanti e Molinari

    03 dic 14 Anche in Calabria arriva al longa manus del cerchio magico del Movimento 5 Stelle che dopo le batoste elettorali invece di rinserrare i ranghi sta pensando bene di distruggere quanti chiedono lumi e vorrebbero uscire dall'empasse della situazione che si è venuta a creare. Dopo il terremoto ai vertici che ha introdotto un "politbureau" stile dittatura bolscevica russa, che, di fatto, rinnega il motto dell'uno vale uno, anche in Calabria vengono bastonati i rappresentanti di spicco del Movimento. Svilito il meetup di Cosenza, divenuto un'associazione di consumatori che si ritrova inella pizzeria Caronte per mangiare le patatine fritte con la birra, il senatore Morra punta il dito, chiedendo la testa, contro i cittadini sentori Molinari e il cittadino deputato Barbanti. Il primo perchè si è permesso di criticare il suo operato in Calabria che, lo ricordiamo, ha portato il movimento al 2% alle comunali a Reggio e peggio alle regionali dove si è sfiorato solo il 5% (in politica le sconfitte hanno un prezzoe sorpattutto un responsabile che deve assumersene responsabilità), il secondo perchè, da esperto di mercato e di contabilità non ha avallato il catastrofico bilancio romano del movimento dove esistono pericolose lacune nei conti. Due esponenti di spicco, Barbanti e Molinari, che in Camera e Senato hanno il 100% delle presenze in aula e commissioni e sono due dei maggiori redattori di proposte di legge nel pieno rispetto del mandato ricevuto dai cittadini italiani. Si spegne così anche in Calabria quella speranza che gli italiano avevano visto nascer e che ha cambiato, con il fare, le incrostazioni del Parlamento italiano. Grazie al loro lavoro Camera e Senato non solo hanno cambiato attegiamento ma, soprattutto, hanno avviato una fase di morlizzazione nei comportamenti e nelle spese della classe politica. Non una vera rivoluzione, è vero, per quello serve una cambio generazionale dei vecchi tromboni che basano il loro comportamento sulle prebende e sulle cilentele del "popolo bove" , ma un'inizio di una nuova fase di militanza attiva nelle istituzione che i due hanno fatto sapere di voler continuare, eventualmente, anche fuori dal gruppo. L'epopea Grillo è finita. Bisogna voltare pagina.

    Chiesta l'espulsione. Richiesta di espulsione per il senatore Francesco Molinari e il deputato Sebastiano Barbanti da parte del meet up di Cosenza. Ne dà notizia Molinari che punta l'indice sulla "malsana attenzione da parte del senatore Morra e dei suoi fanatici sostenitori, che alimentano maldicenze sul mio conto come su quello di Barbanti". La 'sfiducia' sarebbe stata votata ieri notte "senza coinvolgere i diretti interessati né gli altri portavoce del territorio: un mirabile esempio di giustizia sommaria" afferma Molinari.

    Nessun caso espulsioni fanno sapere da Roma. Non ci sarà alcun caso espulsioni alla riunione congiunta dei gruppi parlamentari M5s convocata per domani. E' quanto emerge alla Camera dopo che il meet up di Cosenza ha deciso di 'sfiduciare' due parlamentari calabresi: Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti. L'ordine del giorno dell'assemblea congiunta, che si terrà alle 18,00 e che sarà seguita da una riunione del gruppo M5s del Senato, resterà quello già concordato.

    Morra: Voliamo alto. "Mi è stato insegnato che bisogna volar alto altrimenti si diventa gravi e grevi". Nicola Morra, senatore M5s chiamato in causa dal collega Francesco Molinari per la richiesta di espulsione da parte del meet up di Cosenza evita di commentare le sue accuse: "Non penso e non credo che meriti commentare le posizioni del collega" dice assicurando che "in assoluta autonomia i ragazzi di Cosenza hanno evidentemente deciso che era arrivato il tempo di procedere in quel modo".

    Il dissenso di Molinari e Barbanti: "Ci lascia attoniti l'atteggiamento di alcuni portavoce che costantemente si oppongono alla linea del Movimento 5 Stelle: Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti, negli ultimi giorni non hanno fatto mancare la loro presenza sulla stampa e lo hanno fatto esprimendo il loro totale dissenso su quanto democraticamente votato e deciso sul blog" a proposito del 'direttorio'. E' il 'capo d'accusa' che pesa sui due parlamentari calabresi secondo il documento del meet up M5s di Cosenza. "E' nostra intenzione dissociarci completamente e fermamente da queste dichiarazioni infamanti e di discredito per il Movimento" scrivono gli attivisti cosentini che concludono: "Alla luce di quanto dichiarato, ci aspettiamo un atto di coerenza da parte di Barbanti e Molinari e che, come dichiarato da quest'ultimo, si adeguino al volere della base. Non riconoscendosi più nel Movimento e nelle scelte da esso intraprese, facciano un passo indietro rimettendo il loro mandato". Per il meet up di Cosenza "i reali motivi di questo dissenso rimangono tuttavia ignoti, nonostante la base chieda spiegazioni in merito. Probabilmente, in questa fase non è utile strumentalizzare l'appoggio della base, come invece è successo in passato, allo scopo di creare tensioni interne al gruppo parlamentare e sul territorio" mentre "più volte nell'ultimo anno abbiamo cercato occasioni di dialogo, in particolare con Molinari, che ha sempre evitato il confronto".

    Molinari: Il meetup Cosenza è morto. Il gruppo M5s di Cosenza "è in mano a chi fa della delazione un mestiere e del millantare lavoro inesistente un'opera di distrazione di massa". Lo afferma il senatore Francesco Molinari che accusa la "visione politico-familisitica" del collega Nicola Morra per la "ridicola" richiesta di sfiducia nei suoi confronti da parte di "ascari" per "aver osato fare una critica politica!". "Nessuno conti sulla mia inerzia nel tollerare e nello stare zitto di fronte a ciò!" avverte Molinari. "E' stato presentato, ad opera dei soliti noti (un nipote del Sen. Morra, con fidanzata al seguito, ed una ex del suo collaboratore,un chiaro sintomo della visione politico-familistica del Senatore in questione, non diversa da quella della corrente gentiliana alla quale la sua famiglia ha fatto campagna elettorale durante le regionali del 2010) un documento di sfiducia messo all'Ordine del Giorno sul sito del gruppo nella notte del 1° dicembre, poco prima che spirasse l'ultimo momento utile per la presentazione di argomenti di discussione; un documento votato ieri notte senza coinvolgere in alcun modo i diretti interessati né, tantomeno, gli altri portavoce del territorio" accusa Molinari che parla di un "mirabile esempio di giustizia sommaria. Ma sappiamo in quale considerazione tiene gli altri portavoce il senatore Morra, e lo sanno anche i diretti interessati". Molinari parla di un "farneticante documento che riepiloga una serie di ridicole accuse nei miei confronti" e nei confronti di Barbanti per le loro opinioni espresse sulle ultime decisioni del blog di Grillo. "Morra - continua Molinari - è stato il mio pubblico richiamo alla responsabilità della sua gestione familiare ed amicale della recente campagna elettorale regionale, quella che ha portato al rovinoso risultato del Movimento calabrese". Ecco, continua, "il vero motivo della levata di scudi di certi ascari senza memoria che si muovono nei Meetup accusando e minacciando le mie, e di Barbanti, dimissioni unicamente per aver osato fare una critica politica!". Ma conclude, "nessuno conti sulla mia inerzia nel tollerare e nello stare zitto di fronte a ciò! Io sono onorato di far parte del Movimento 5 Stelle che oggi, al Senato, ha presentato il Reddito di cittadinanza, non quello in cui, sempre oggi, sono presenti i 'soggetti vaganti' del Meetup Cosenza. E' morto il Meetup Cosenza, evviva il Movimento 5 Stelle!".

    Il MeetUp Cosenza si dissocia dalle dichiarazioni di Molinari e Barbanti “Se non vi riconoscete più nel Movimento, siate coerenti e fate un passo indietro” La delicata fase che il Movimento sta attraversando, merita una riflessione. Come MeetUp Cosenza abbiamo vissuto sulla nostra pelle e molto da vicino, le difficoltà legate agli ultimi risultati elettorali, ma senza perdere fiducia ed entusiasmo. In questo panorama, ci lascia attoniti l’atteggiamento di alcuni portavoce che costantemente si oppongono alla linea del Movimento 5 Stelle. Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti, negli ultimi giorni non hanno fatto mancare la loro presenza sulla stampa e, come spesso è accaduto negli ultimi tempi, lo hanno fatto esprimendo il loro totale dissenso su quanto democraticamente votato e deciso sul blog www.beppegrillo.it. Molinari, nell’intervista pubblicata su La Repubblica il 30/11/14, dichiara “Così diventiamo un partito, tradita la nostra anima movimentista”, paragonando senza mezzi termini il Movimento a una banale struttura partitica, questo a seguito della votazione con la quale gli iscritti al portale hanno deciso di affiancare cinque portavoce alla figura di Beppe Grillo. A questa consultazione hanno partecipato 37.127 iscritti, dei quali oltre il 90% ha votato per approvare tale riorganizzazione, che Molinari definisce “direttorio”. Il Movimento deve crescere ed evolversi, ed è proprio questa l’idea che ha guidato tutti nella decisione di voto, inoltre l'opinione del senatore è irrilevante in quanto portavoce che deve attenersi alle decisioni della base. Molinari, comunque, non è nuovo a queste screditanti esternazioni. È del 1 Dicembre 2013, giorno del III VDay, la sua intervista al Secolo XIX, in cui paragona il Movimento addirittura a Forza Italia. Ad un anno esatto, Molinari rincara la dose, sull’ Huffington Post dichiara: “Abbiamo mandato a quel paese nostre regole e principi, con espulsioni e direttorio superata ogni reticenza”. Sempre il 30 novembre, Barbanti si fa intervistare da La Stampa, definendo il Movimento “un incubo” ed esprimendo la sua sfiducia, chiedendosi anche “Chi è lo Staff?”. Dichiara, inoltre, di rifiutare il meccanismo di rendicontazione, al quale inizialmente aveva manifestato piena adesione, considerandolo “poco trasparente” e inadeguato a tutelare la privacy. I reali motivi di questo dissenso rimangono tuttavia ignoti, nonostante la base chieda spiegazioni in merito. Probabilmente, in questa fase non è utile strumentalizzare l’appoggio della base, come invece è successo in passato, allo scopo di creare tensioni interne al gruppo parlamentare e sul territorio. A tal proposito, ricordiamo che in occasione del trasbordo delle armi chimiche siriane, nuovamente non si erano attenuti alla linea nazionale del Movimento, alimentando divisioni e contrasti tra gli attivisti. Più volte nell’ultimo anno abbiamo cercato occasioni di dialogo, in particolare con Molinari, che ha sempre evitato il confronto. A questo punto, è nostra intenzione dissociarci completamente e fermamente da queste dichiarazioni infamanti e di discredito per il Movimento. Alla luce di quanto dichiarato, ci aspettiamo un atto di coerenza da parte di Barbanti e Molinari e che, come dichiarato da quest’ultimo, si adeguino al volere della base. Non riconoscendosi più nel Movimento e nelle scelte da esso intraprese, facciano un passo indietro rimettendo il loro mandato.

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