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    Ora Calabria, redazione denucia: liquidatore ha chiesto lo sgombero

     

    Ora Calabria, redazione denucia: liquidatore ha chiesto lo sgombero

    22 apr 14 "E' proprio vero che non c'è limite al peggio quando il peggio diventa una forma mentis o uno stile di vita. Stamattina ci siamo ritrovati in redazione e abbiamo appreso che il misterioso liquidatore che attualmente non risulta ancora registrato alla Camera di Commercio ha mandato un'altra delle sue e-mail mannaia alle ore 18.47 di venerdì 18 aprile (lo stesso giorno in cui ha interrotto le pubblicazioni dell'Ora e ha oscurato il sito impedendo persino la consultazione dell'archivio quindi cancellando ogni traccia del nostro lavoro). Il contenuto di questa comunicazione noi lo ignoravamo poiché era stato inviato ad un dipendente amministrativo quel giorno assente perché in ferie. Con questa email il Bilotta "autorizza" ad organizzare già da stamattina il ritiro delle attrezzature e di tutto quanto apparteneva alla C&C, la nostra società editrice, all'interno delle nostre redazioni periferiche chiedendo lo sgombero immediato di tutti i locali delle redazioni in affitto". È quanto si afferma in un comunicato sottoscritto dal direttore de "L'Ora della Calabria", Luciano Regolo, e dai giornalisti del quotidiano calabrese. "Ancora una volta - si aggiunge - i più elementari diritti dei lavoratori, le libertà fondamentali degli individui, la dignità umana e professionale sono stati gravemente calpestati. Nessuno di noi, per il momento, è stato licenziato. Come si può impedire di fatto, quindi, a qualcuno di andare sul posto di lavoro facendoglielo trovare chiuso o senza le strutture necessarie o senza aver avuto alcun preavviso? E soprattutto come può Bilotta agire da dittatore ed a che titolo? La sensazione è che la fretta nasca soltanto da voler far passare nel silenzio le manovre poco chiare che hanno scandito quest'ultimo mese dell'Ora. Manovre che conducono sempre alla volontà di far passare la testata a De Rose che magari poi l'affiderà ad un altro soggetto (noi sappiamo già chi è), nella trita e purtroppo drammatica logica dell''accurduni' che uccide la Calabria". "Non possiamo ignorare queste violazioni - conclude il comunicato del direttore e della redazione de "L'Ora della Calabria" - e non possiamo farle passare nel silenzio. Queste sono solo l'apice di un malcostume diffuso nell'editoria locale, dove certe arroganze da padroni delle ferriere sono purtroppo state la regola per decenni"

    "Alla fine sembra che 'L'Ora della Calabria' chiuderà. Pensiamo che, quello del quotidiano calabrese, sia un caso emblematico dell'informazione e che non sia giusto privare la nostra regione di una voce che ha saputo ritagliarsi, negli ultimi tempi soprattutto, uno spazio indipendente nel panorama editoriale". E' quanto afferma, in una nota, il senatore Francesco Molinari, vice presidente della Commissione Finanze e Tesoro. "E' una decisione - prosegue Molinari - che non possiamo condividere in quanto fondata su accordi presi a discapito dei lettori e contro la corretta informazione. Ancora una volta, è capitato diverse volte in questi ultimi tempi, esprimiamo solidarietà al direttore ed alla redazione dell'Ora che hanno svolto sempre con dignità il loro lavoro senza venir meno al dovere dell'informazione. Speriamo e chiediamo che si faccia luce su una vicenda che ha mostrato i contorni di una misura ingiusta contro i giornalisti nel momento in cui gli stessi avevano messo in atto un loro diritto, costituzionalmente riconosciuto, allo sciopero per rendere evidenti le storture di una vicenda assurda, prima fra tutte quella riguardante la volontà, annunciata, dello stampatore di voler acquisire il giornale. L'intimidazione e la ritorsione sembrano gli scogli contro i quali la nave della libera informazione calabrese è destinata a naufragare ...".

    "Esprimo piena solidarietà e vicinanza al direttore de 'L'Ora della Calabria', Luciano Regolo, e ai giornalisti del quotidiano". Lo afferma in una nota il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina. "E' assurdo che i diritti di chi si batte quotidianamente per garantire un'informazione libera, corretta e trasparente - prosegue Messina - vengano calpestati in questo modo. E' grave, infatti, che senza alcuna motivazione ai giornalisti de 'L' Ora della Calabria' sia stato impedito di svolgere il loro prezioso lavoro, visto che il liquidatore ha ordinato lo sgombero dei locali in affitto e il ritiro delle attrezzature". "Ci auguriamo - aggiunge Messina - che questa incresciosa vicenda venga risolta e che i giornalisti possano continuare ad informare i cittadini, anche attraverso quelle inchieste, guidate dalla ricerca della verità, che sono evidentemente scomode per qualcuno. Non ci stanchiamo di ricordare che stiamo parlando non solo della tutela di un diritto sacrosanto, come quello del lavoro, ma anche del diritto-dovere che hanno i giornalisti ad informare".

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