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    Confermata in appello assoluzione donna accusata omicidio marito

     

     

    Confermata in appello assoluzione per donna accusata dell'omicidio del marito

    22 apr 14 Confermata l'assoluzione in appello per Luciana Cristallo, la donna che nel 2004 uccise l'ex marito Domenico Bruno al culmine di una violenta lite. Assolto anche il suo compagno, Fabrizio Rubini. Lo ha stabilito la I prima corte d'Assise di Appello di Roma. L'ex marito della donna venne ucciso nel gennaio 2004 e il corpo riaffiorò un mese dopo sulla spiaggia di Ostia. L'omicidio di Bruno avvenne nel corso dell'ennesima lite tra marito e moglie: la donna reagì ad un tentativo di strangolamento. L'uomo fu ucciso con 12 coltellate, una fatale al cuore. Alla lettura della sentenza la donna è scoppiata a piangere mentre veniva abbracciata dai quattro figli. La vicenda giudiziaria che da quel fatto scaturì, registrò in primo grado l'assoluzione di Luciana Cristallo e Fabrizio Rubini, entrambi processati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere (quest'ultimo reato fu dichiarato prescritto). Per i giudici la descrizione che di quel fatto fece la donna si prestava ad essere interpretata come legittima difesa nonostante la procura avesse chiesto l'ergastolo. "Spero che sia finalmente finita". Così Luciana Cristallo ha commentato, tra le lacrime, la decisione del corte d'Appello di Roma che ha ribadito la sua assoluzione in relazione alla morte del suo ex marito, Domenico Bruno. Dal canto suo l'avvocato Giovanni Sabbatelli, difensore della donna, afferma che "oggi non c'è da suonare la grancassa, è importante che la signora Cristallo sia stata assolta dall'accusa di omicidio premeditato". Il penalista si augura che "nessuno ricorra in cassazione. Qui non c'è un vincitore, c'è un uomo che è morto, una famiglia dilaniata dal dolore e quattro figli che hanno sofferto seguendo le vicende della madre. I figli - conclude - amavano il padre anche se quanto accadeva con la madre non era condiviso".

    Parte Civile: sentenza amareggia. "In questo momento il mio pensiero va a Santina Marinaro, il cui riposo sarà oramai per sempre tormentato da questa sentenza. Avevo riposto molta fiducia nell'appello, che credevo, come del resto il pm, fondato, ma la Corte e' stata di tutt'altra opinione. Bisogna prenderne atto e rispettare le Sentenze, anche quando non sembrano giuste". Questo il commento alla conferma dell'assoluzione per Luciana Cristallo e Fabrizio Rubini, dell'avv. Nunzio Raimondi che ha seguito l'intero processo sin dalla fase delle indagini preliminari e che poi si costituì parte civile per la madre del Bruno, Santa Marinaro, e, da ultimo, dopo la morte di questa, venne nominato dalla Terza Corte di Assise di Roma, per diritto di eredità, curatore speciale della figlia minore di Bruno. "L'oramai prossima maggiore età della minore di cui sono stato curatore - aggiunge il legale - mi impedirà di leggere, ed eventualmente impugnare, la sentenza d'appello e la richiesta di conferma da parte dell'Ufficio della Procura generale lascia presagire che non vi sarà ricorso per Cassazione. Pertanto questa sentenza e' destinata a diventare definitiva: non sapremo mai cosa avrebbe deciso la Corte Suprema su questo caso così complesso. Mi corre l'obbligo di ringraziare tutti i colleghi che in questi lunghi anni hanno combattuto lealmente contribuendo all'accertamento della verità, ma non posso non esprimere amarezza per la posizione assunta dalla Procura generale la quale, anziché lasciare accesa la lampada della giustizia, ha operato in modo che un controllo di legittimità sull'operato dei giudici di primo e secondo grado non sarà in effetti più possibile". "Mi farò un dovere comunque, per il rispetto che devo alla giurisdizione - conclude Raimondi - di dare notizia delle motivazioni che la Corte di assise di appello porrà a base della sentenza, non appena le stesse saranno depositate".

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