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La tradizionale Affruntata di Pasqua solo a Stefanaconi, a Sant'Onofrio la protesta
La tradizionale Affruntata di Pasqua solo a Stefanaconi, a Sant'Onofrio la protesta 20 apr 14 La processione dell'Affruntata di Stefanaconi si svolgerà regolarmente stamane contrariamente a quella di Sant'Onofrio che è stata annullata dopo la decisione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che ha di fatto commissariato le due cerimonie. A Stefanaconi alle 10.30 di stamani, come da programma, si svolgerà la processione e a portare le statue saranno i ragazzi della Protezione civile, come disposto venerdì scorso dal comitato per l'ordine e la sicurezza. A Sant'Onofrio, invece, così come era stato deciso ieri al posto della processione ci sarà una messa celebrata dal Vescovo di Mileto, Luigi Renzo. A Sant'Onofrio niente Affruntata. Per la prima volta, il piccolo comune di Sant'Onofrio - circa tremila abitanti - non celebrerà l'antico rito dell'Affruntata, processione sulla risurrezione del Cristo e l'incontro con San Giovanni e la Madonna. La decisione è stata presa ieri dalla cittadinanza per protesta contro il Comitato per l'ordine e la sicurezza che aveva stabilito che le statue dovevano essere portate dai volontari della Protezione civile per evitare infiltrati della 'ndrangheta. Non è tuttavia la prima volta che la processione subisce 'contraccolpi' prodotti dai tentativi di allontanare esponenti delle cosche da questo rito popolare facendo così venir meno il loro 'prestigio'. Nel 2010, ad esempio, l' Affruntata fu posticipata di una settimana dopo che, nella notte precedente l'evento, la 'ndrangheta aveva sparato alcuni colpi di arma da fuoco contro il cancello della casa dell'allora priore della confraternita del Santissimo Rosario, Michele Virdò, che da sempre organizza la cerimonia. A seguito dell'episodio di intimidazione, dovuto all'applicazione del divieto di portare le statue dei santi ad esponenti ricollegabili alle cosche locali, voluto dal vescovo di Mileto, Luigi Renzo, l'autorità religiosa ed il parroco del paese, Don Franco Fragalà, avevano sospeso la cerimonia che poi fu celebrata sette giorni dopo. L'anno successivo, stesso copione con l'intimidazione alla squadra di calcio locale, a ridosso della Pasqua scelta dalla chiesa per portare le statue, e la decisione della Prefettura di Vibo di assumerne la gestione ridando ai ragazzi del sodalizio sportivo la possibilità di portare le effigi.
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