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    Bed & Breakfast come case d'appuntamento, 2 arresti e sequestri a Catanzaro

     

    Bed & Breakfast come case d'appuntamento, 2 arresti e sequestri a Catanzaro

    14 apr 14 Due fratelli, Francesco e Massimo Falsetta, sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Catanzaro con l'accusa di sfruttamento della prostituzione. I due gestivano tre bed & breakfast, che sono stati sequestrati, utilizzati da prostitute provenienti da tutto il mondo per appuntamenti con centinaia di clienti. Complessivamente la polizia ha eseguito cinque provvedimenti cautelari: i due arresti (per i fratelli Falsetta sono stati disposti i domiciliari) e tre obblighi di dimora nei confronti di altrettante persone coinvolte nella vicenda. I tre B&B dei fratelli Falsetta ed un appartamento sono stati sequestrati nell'ambito dell'operazione compiuta dagli agenti della squadra mobile di Catanzaro contro lo sfruttamento della prostituzione. Il sequestro delle strutture è stato disposto dall'autorità giudiziaria. Il metodo utilizzato dai titolari dei B&B nell'illecita attività che ha realizzato il reato di sfruttamento della prostituzione consisteva nel dare alloggio a centinaia di prostitute a prezzi raddoppiati rispetto a quelli praticati alla normale clientela con il conseguente introito di ingenti somme di denaro in nero. Altri indagati, locatari di un appartamento, intestato ad una terza persona comunque consapevole dell'illecita attività, utilizzavano lo stesso subaffittandolo a prostitute e ricavando da tale operazione notevoli guadagni.

    Anche prodotti scaduti per le scuole. Prodotti scaduti con la data cambiata e distribuiti nei distributori automatici delle scuole a Catanzaro. E' questo uno degli aspetti che emerge dall'indagine della squadra mobile di Catanzaro che ha portato all'arresto degli imprenditori Francesco e Massimo Falsetta. Il giudice per le indagini preliminari, Abigail Mellace, nell'ordinanza di custodia cautelare evidenzia che "secondo quanto emerso dalle intercettazioni il Falsetta, nella sua qualità di titolare e amministratore di aziende e società che offrono servizi di mensa scolastica a scuole ed enti pubblici o altre simili prestazioni, non disdegna di ricorrere ad operazioni fraudolente finalizzate a turbare gare e appalti pubblici in corso di svolgimento, grazie alla fattiva collaborazione di oggetti con i quali coopera". Nella commissione di tali condotte - prosegue il giudice - sono anche emersi allarmanti fatti di reato posti in essere ai danni di minori, utenti di alcuni servizi automatici di erogazione di prodotti freschi presenti nelle scuole. Chiarissime conversazioni dimostrano come Falsetta, servendosi sempre della collaborazione di altri soggetti, somministri pasti di qualità scadente e, addirittura, non esiti a posticipare di qualche giorno la data di scadenza di prodotti freschi, già scaduti ed erogati attraverso macchinette automatiche". "Del resto - conclude il Gip - che le sue aziende facciano uso di generi alimentari di scarsa o insufficiente qualità emerge anche da altre intercettazioni dalle quali si ricava come l'indagato riesca a superare alcuni mirati controlli solo perchè previamente avvisato da un funzionario compiacente il quale nell'occasione gli da anche le dritte giuste per ingannare i colleghi nel corso delle successive operazioni di verifica".

    Anche disposizioni per far cambiare il traffico. Sono numerose le 'amicizie' influenti su cui potevano contare i fratelli Francesco e Massimo Falsetta, arrestati dalla Squadra mobile di Catanzaro. Uno dei casi significativi è che i due riuscirono ad ottenere una "modulazione diversa delle disposizioni comunali" per consentire ai loro clienti di raggiungere con comodità il loro ristorante. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti dei fratelli Falsetta, accusati di sfruttamento della prostituzione. Il giudice Abigail Mellace, nella sua ordinanza, sostiene che "dalle intercettazioni si apprende che Falsetta, ritenendo pregiudizievole per i suoi interessi economici l'ordinanza sindacale che disponeva la chiusura del traffico del centro cittadino in prossimità del suo locale, non esita a contattare dapprima il 'maresciallo' competente e poi di persona lo stesso Sindaco per chiedere (e prontamente ottenere) una diversa modulazione delle disposizioni comunali al solo fine di consentire alla sua clientela, 'che cena verso le nove', di raggiungere senza sforzo il ristorante. Molteplici, dunque, sono le relazioni di cui il Falsetta si serve per i propri personali interessi, relazioni caratterizzate da un deprecabile scambio tra le parti di illeciti favori". "Favori - conclude il giudice - che l'indagato è in grado di assicurare anche e soprattutto grazie alle modalità inusuali e disinvolte di gestione delle sue strutture alberghiere, chiaramente in grado di offrire ai vari clienti delle prestazioni aggiuntive, dei servizi extra dei quali, all'occorrenza e su richiesta, si può beneficiare. Ricorrendo a tale stratagemma ad esempio, secondo quanto risulta dalle captazioni, l'indagato otteneva per sè e la sua famiglia, da esponenti delle forze dell'ordine, biglietti gratuiti per partecipare a manifestazioni ed eventi sportivi o altre personali agevolazioni".

    Gip: inaspettate dimensioni del fenomeno: "Dall'indagine è emerso come il fenomeno della prostituzione a Catanzaro ha assunto una dimensione preoccupante e inaspettata". E' quanto scrive il giudice per le indagini preliminari, Abigail Mellace, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei fratelli Massimo e Francesco Falsetta per sfruttamento della prostituzione. Il giudice ha accolto la richiesta del sostituto procuratore di Catanzaro Saverio Vertuccio. Inizialmente l'inchiesta era stata coordinata dal Pm Valeria Biscottini. Nell'ordinanza di custodia cautelare il giudice affronta anche il tema della crisi economica che riguarda le aziende dei due fratelli, evidenziando che l'attività di affitto delle camere alle prostitute aveva consentito di ripianare la situazione.

    Camere in affitto contro la crisi. Affittavano le camere di tre bed & breakfast per combattere la crisi economica che ha colpito le altre loro aziende. E' questo lo spaccato che emerge dall'inchiesta condotta dalla squadra mobile di Catanzaro che ha portato all'arresto di due imprenditori, i fratelli Francesco e Massimo Falsetta, e tre obblighi di dimora per induzione e sfruttamento della prostituzione. Le indagini hanno avuto inizio tre mesi fa dopo la denuncia di un transessuale, il quale ha raccontato agli investigatori che esisteva un sistema di sfruttamento tramite l'affitto delle camere, nel pieno centro di Catanzaro, dove avveniva il fenomeno della prostituzione. I fratelli Falsetta, infatti, concedevano le camere dei B&B a prostitute e travestiti ad un costo dai 70 ai 100 euro al giorno, mentre per gli altri clienti il prezzo era fissato dai 30 ai 40 euro. Dopo la denuncia del transessuale i poliziotti hanno compiuto una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali è emerso il vorticoso giro di prostituzione. In una conversazione intercettata, Francesco Falsetta confessava al suo interlocutore che il giro di affitto delle camere per la prostituzione gli aveva consentito di combattere la crisi economica che ha colpito le altre sue aziende. I due fratelli, infatti, operano nel settore delle ristorazione, del servizio alle mense scolastiche e della distribuzione di alimenti con i distributori automatici. Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha evidenziato che "tutti i settori economici stanno attraversando una profonda crisi, ma quello del sesso, invece, resta immune. E questo dimostra che l'umanità soffre di questo vizio". Il questore, Vincenzo Carella, ha ricordato che "l'indagine svolta è stata veloce e compiuta con molta professionalità da parte della squadra mobile". Il dirigente della squadra mobile, Rodolfo Ruperti, ha illustrato l'attività investigativa. "Il giro di clienti - ha detto - era composto da ragazzi ma anche da persone adulte. C'erano prostitute che arrivavano da ogni parte d'Italia ma anche dall'estero e questo emerge dalle numerose telefonate ricevute dai due fratelli, che ricevevano richieste e telefonate ad ogni ora del giorno e della notte".

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