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    Latitante di San Luca catturato a Roma

     

    Latitante di San Luca catturato a Roma

    20 ago 14 La polizia ha arrestato Vincenzo Crisafi, 34enne nato a Locri e residente a San Luca, latitante dal luglio 2013 e destinatario di un provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Reggio Calabria. Crisafi, secondo gli investigatori, sarebbe coinvolto in un traffico internazionale di droga proveniente dal Sudamerica scoperto dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione 'Puerto Liberado' che ha consentito di sequestrare in due anni oltre quattro tonnellate di cocaina. Crisafi è stato arrestato a Roma dagli uomini del Servizio centrale operativo della Polizia e da quelli delle squadre mobili di Reggio Calabria e Roma. Crisafi è ritenuto vicino alle cosche Romeo e Giorgi di San Luca. L'uomo è stato riconosciuto e fermato dagli investigatori in via Appia, nel quartiere romano di San Giovanni. Davanti alla polizia non ha opposto resistenza. Crisafi è ritenuto responsabile, in concorso con altri trafficanti, di aver acquistato ed importato in Italia ingenti quantitativi di droga, pari a diversi centinaia di chili di cocaina. Dopo le formalità di rito, l'uomo è stato portato in carcere a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

    E' l'emissario delel cosche del nord Europa. Vincenzo Crisafi, di 34 anni, il latitante dal 24 luglio scorso arrestato stamane a Roma è considerato l'emissario in Germania ed Olanda delle cosche della 'ndrangheta dei Romeo e Giorgi di San Luca. All'arresto ha partecipato il personale del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, della Squadre mobili di Reggio Calabria e Roma e del commissariato di Siderno. Quando Crisafi è stato individuato non ha opposto resistenza. L'uomo è destinatario di un provvedimento di fermo emesso dal Procuratore della Dda di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e dal sostituto Alessandra Cerreti nell'ambito dell'inchiesta 'Puerto Liberado', condotta dal Goa della Guardia di Finanza di Reggio Calabria. Crisafi dovrà rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, importate in Italia dall'estero, attraverso i porti di Rotterdam, Napoli, Salerno, Genova e Gioia Tauro. Nell'ambito dell'operazione 'Puerto Liberado', compiuta il 24 luglio scorso, erano stati eseguiti 13 provvedimenti di fermo nei confronti di persone accusate di appartenere ad una organizzazione dedita al traffico internazionale di cocaina, giunta dal Sud America in Italia attraverso le strutture logistiche dello scalo marittimo di Gioia Tauro, grazie alla complicità di alcuni dipendenti portuali. Nel corso delle indagini, dal 2011 ad oggi, erano state complessivamente sequestrate oltre quattro tonnellate di cocaina purissima, che sul mercato avrebbe fruttato alle cosche della 'ndrangheta introiti per un valore di circa 800 milioni di euro. Le indagini erano state avviate nel marzo 2011 dopo il sequestro di una partita di cocaina nascosta all'interno di un container giunto presso il porto di Gioia Tauro. Nell'ottobre 2011, inoltre, all'ingresso del porto di Gioia Tauro, fu arrestato Vincenzo Trimarchi, dirigente quadro della società di gestione della banchina merci, mentre tentava di allontanarsi trasportando a bordo di un furgone 16 borsoni contenenti 560 chili di cocaina purissima.

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