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    Ambientali: Alla dsicarica di Celico emergenza creata ad arte

     

     

    Ambientali: Alla dsicarica di Celico emergenza creata ad arte

    20 ago 14 "Il Comitato Ambientale Presilano -è scritto in una nota- apprende dai mass media locali come la MIGA SRL abbia deciso di chiudere l’impianto di Celico, casualmente il giorno dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza comunale che vieta il transito ai mezzi autotreni e autoarticolati, ordinanza da lungo tempo attesa che ha lo scopo di ristabilire un minimo di legalità lungo una strada completamente non idonea a sopportare un traffico merci di quella portata. Come già comunicato, grazie a questa ordinanza ed al nostro presidio, lunedì scorso i mezzi che volevano transitare in modo illegale lungo la SP 256 sono stati costretti a tornare indietro dalle forze dell’ordine. Oggi gli stessi mezzi si trovano parcheggiati di fronte all’accesso, peraltro chiuso, della stessa strada che gli è impedita di percorrere. Per questo la Mi.Ga. SRL ha deciso di chiudere la discarica, pur accampando ancora una volta la scusa del mancato pagamento delle spettanze da parte della Regione Calabria. Come già accaduto più volte, i privati battono cassa e tentano di alzare la posta in palio chiudendo l’impianto, costruendo a tavolino l’ennesima emergenza rifiuti in Calabria. Quello che succederà nei prossimi giorni è infatti scontato e facilmente prevedibile. Le città e i paesi saranno invasi dalla spazzatura e la Regione chiederà al Prefetto di ristabilire l’ordine pubblico, chiedendo la revoca dell’ordinanza del Comune di Celico, a causa dell’ennesima “emergenza” creata ad arte. Il “tal quale”, oltre a invadere con la puzza l'intera vallata, è più remunerativo di qualsiasi residuo indifferenziato. Inoltre si eviterebbero, sempre grazie all’emergenza, i pretrattamenti imposti per legge che oberano di lavoro le vasche della biostabilizzazione e rallentano gli incassi del privato. Il Comitato Ambientale Presilano ribadisce come il reiterarsi, per giunta con tale frequenza, dello stato di “emergenza" palesi ancora una volta l’incapacità e la mancanza di volontà di gestire il ciclo dei rifiuti in modo più moderno ed efficiente in una regione come la Calabria, in cui vivono poco meno di 2 milioni di persone che producono appena 900 mila tonnellate all'anno, e che qualora si dovesse davvero ricorrere a questo strumento, tanto caro alla politica che non sa programmare, vi opporrà deciso rifiuto. Torniamo ad affermare, insieme all'intero Coordinamento dei comitati regionali, che l’unica strada percorribile è l’attuazione di politiche di raccolta e smistamento differenziato e di riciclo, secondo le recenti direttive europee, che sono poi le basi della strategia Rifiuti Zero. Invitiamo tutti gli uomini sinceri e dotati di buona volontà a partecipare a questa lotta democratica e civile, tenendosi pronti ad una sacrosanta protesta qualora la situazione lo richieda, per continuare ad affermare con forza che la Presila non sarà mai la discarica della Calabria!"

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