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    Ad Arena bar chiude per le intimidazioni, il Comune lo riapre

     

     

    Ad Arena bar chiude per le intimidazioni, il Comune lo riapre

    13 ago 14 L'amministrazione comunale di Arena ha deciso di riaprire il chiosco-bar chiuso dai gestori dopo due intimidazioni subite prima e dopo l'apertura del locale ad opera, è l'ipotesi investigativa, della 'ndrangheta. Un segnale che il sindaco Antonino Schinella ha voluto dare alla comunità ed ai giovani che avevano preso in gestione la struttura e che avevano subito pesanti intimidazioni: il 23 luglio, il giorno prima dell'apertura, quando ignoti hanno tentato di dare fuoco al chiosco; una settimana dopo quando l'auto di uno dei titolari, Nazzareno Papallo, è stata incendiata. Da qui la decisione di chiudere, contro la quale si è mossa l'amministrazione guidata dal sindaco Schinella. L'attività di ristoro verrà così gestita da una Onlus formata da volontari. L'apertura ufficiale dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

    "Contro la criminalità organizzata, una delle piaghe più perniciose che affliggono la nostra terra e che mina alle fondamenta la nostra società ostacolandone gravemente la crescita del territorio, c'è bisogno anche e soprattutto di un cambiamento nella cultura, nel pensiero e nel senso civico delle popolazioni. Un cambiamento che può essere attivato solo tramite la conoscenza, la consapevolezza e la diffusione di una cultura della legalità e del rifiuto di pratiche comportamentali quali la violenza e la sopraffazione". E' quanto afferma il deputato del Pd Bruno Censore, commentando quanto successo ad Arena. "Un grande simbolo della lotta alla criminalità, qual è Paolo Borsellino diceva che ognuno ha il diritto di avere paura ma il dovere di avere coraggio. In questa direzione - prosegue il parlamentare annunciando la sua partecipazione alla riapertura del chiosco voluta dal Comune - si inserisce l'iniziativa assunta dall'Amministrazione comunale di Arena, che attraverso l'apertura del chiosco ha inteso perseguire quel dovere che impone a tutti noi di reagire alla sfida criminale, un dovere che si consuma, nel caso di specie, su un duplice binario: attraverso l'investimento sulla cultura della legalità, che poi significa investire anche sullo sviluppo e sulla crescita di un territorio, e attraverso la ferma volontà di riaffermare ovunque la insostituibile autorità dello Stato e delle sue regole di civile convivenza. Al Sindaco e all'intera Amministrazione Comunale esprimo pubblicamente tutto il mio compiacimento per una iniziativa che impedisce alla logica del ricatto e della paura a non prevalere. Contestualmente a Nazzareno Papallo, che conosco quale lavoratore esemplare e onesto, e alla famiglia Lavorato rivolgo la mia più sentita vicinanza e solidarietà, nella consapevolezza che tali gesti, messi in atto dalle forze occulte e criminali che asfissiano e vessano questa nostra martoriata terra, sconfortano tutti i cittadini onesti che credono che la legalità sia una precondizione essenziale per lo sviluppo sano delle nostre comunità".

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