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    Ricordata la figura del giudice Scopelliti ucciso nel 91

     

     

    Ricordata la figura del giudice Scopelliti ucciso nel 91

    09 ago 14 Il procuratore generale della Corte di Cassazione, Antonino Scopelliti, ucciso in un agguato di mafia il 9 agosto 1991, è stato ricordato nel corso di una cerimonia a Piale di Campo Calabro, in provincia di Reggio Calabria. Alla cerimonia ha partecipato una delegazione della Commissione parlamentare antimafia guidata dalla presidente Rosy Bindi e composta dai componenti Davide Mattiello, Rosanna Scopelliti (figlia del magistrato) e Enza Bruno Bossio. Presenti, il viceministro della Giustizia, Enrico Costa, il capo della Polizia, Alessandro Pansa. La presidente della Commissione Bindi ha accompagnato il corteo d'onore che ha deposto tre corone d'alloro davanti alla stele in memoria del magistrato. "Mi emoziono ogni anno - ha detto Rosanna Scopelliti - per partecipare ad una memoria che per troppi anni è stata un pò ferma e trascurata ma che oggi cammina sulle gambe dei calabresi onesti, dei giusti che papà non lo hanno mai dimenticato e che oggi hanno il coraggio di dire di essere contro la 'ndrangheta e ammettere che la 'ndrangheta c'è ed ha ammazzato il giudice Scopelliti. Mio padre - ha proseguito Scopelliti - non è un eroe ma un martire di questa terra ed il mio più grande rammarico è che non ci sia stata ancora verità e giustizia su questo delitto".

    "Non possiamo rassegnarci al fatto che il delitto Scopelliti resti un delitto perfetto. Senza mandanti e senza esecutori. La Commissione parlamentare antimafia, anche questa volta, è pronta a fare la propria parte". Lo ha detto Rosi Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia a Campo Calabro. "Siamo qui - ha aggiunto Bindi - anche per chiedere che, dopo 23 anni, si possa provare ad affermare la verità. Siamo intanto accanto a Rosanna, a questi giovani e a tutte le istituzioni della Calabria perché si è rotto l'oblio. Oggi si ricorda. Non si ha paura di parlarne. Spesso si negano mandanti ed esecutori perché si vuole negare l'esistenza delle mafie. Questo non avviene più ed è un grande passo in avanti"

    "Il maxi processo è stato uno spartiacque perché lo Stato ha scelto di mettere in campo gli strumenti più importanti: la legalità e la determinazione. C'è voluto però un grande tributo di sangue e altri dieci anni - via d'Amelio e Capaci- per avere piena condivisione e consapevolezza del male della mafia nella società civile". Lo ha detto il Capo della Polizia Alessandro Pansa alla commemorazione dell'anniversario della uccisione del magistrato Antonino Scopelliti. Nel suo intervento Pansa ha anche ricordato: "Nel corso della mia carriera di investigatore mi sono interessato della lotta alla criminalità organizzata e delle vicende del maxi processo".

    "E' un dovere, per un rappresentante delle istituzioni, essere presente ad una cerimonia dall'altissimo valore simbolico come questa". Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Enrico Costa, a Campo Calabro per partecipare alla cerimonia in occasione del 23/mo anniversario dell'omicidio del giudice di Cassazione Antonino Scopelliti. "Spero veramente - ha aggiunto Costa rivolgendosi ai giovani presenti, che indossavano la maglietta della legalità - di essere all'altezza del vostro impegno e del vostro coraggio e di portare avanti con l'esecutivo di cui faccio parte proposte che possano costituire una ventata di aria pura. Aria pura che, se oggi è presente, la si deve al fatto che le finestre vengono tenute forzatamente aperte da tutti coloro che quotidianamente, a loro rischio e pericolo, si occupano di garantire la sicurezza e la legalità in questo Paese. Per questo il legislatore può e deve fare di più".

    Il Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, ha inviato stamane un messaggio all'On. Rosanna Scopelliti ed agli organizzatori dell'ottava edizione del meeting "Legalitàlia" in corso di svolgimento a Villa San Giovanni in memoria del sostituto procuratore generale della Suprema Corte di Cassazione, Antonino Scopelliti. "Nel giorno del ventitreesimo anniversario della sua scomparsa - scrive il Presidente Grasso - desidero rinnovare la memoria e onorare il sacrificio di Antonino Scopelliti, un uomo libero, onesto e coraggioso, barbaramente ucciso il 9 agosto 1991 per aver svolto con rigore e abnegazione il proprio dovere". "La sua vita è stata, per chiunque l' abbia conosciuto, esempio di civiltà ed integrità morale. Il suo esempio, il suo eroismo quotidiano e silenzioso, la sua passione civile, hanno cambiato la coscienza di tanti. Il sacrificio di Antonino, come di tante altre vittime di mafia, non è stato vano. La criminalità organizzata si vince sensibilizzando i giovani ai valori della legalità e della non violenza, indispensabili per assicurare la convivenza civile e una consapevole partecipazione alla vita democratica del paese. A Rosanna Scopelliti e a tutti coloro che quotidianamente profondono il loro impegno per le attività della Fondazione che porta il nome di Antonino rivolgo un ringraziamento sincero e un cordiale e affettuoso saluto"

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