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    Successo per Riccardo Muti che dirige i giovani a Roccelletta di Borgia

     

     

    Successo per Riccardo Muti che dirige i giovani a Roccelletta di Borgia

    08 ago 14 Quattro minuti di applausi e standing ovation per il maestro Riccardo Muti che stasera, nello scenario del parco archeologico "Scolacium" di Roccelletta di Borgia, ha diretto i 130 strumentisti dell'orchestra giovanile di fiati di Melicucco e Laureana di Borrello. La serata ha costituito un fuori programma dell'edizione 2014 di Armonie d'Arte Festival, diretto da Chiara Giordano. Il maestro e i giovani orchestrali, che si sono ritrovati a distanza di due anni da un precedente concerto tenutosi a Reggio Calabria, hanno proposto l'ouverture della Norma di Bellini e le sinfonie della Giovanna d'Arco e del Nabucco di Verdi, omaggio quest'ultima "che rappresenta - ha detto Muti - pienamente e straordinariamente lo spirito risorgimentale italiano". "La ragione per cui sono qui - ha aggiunto il maestro indicando i giovani musicisti che lo accompagnavano - è la loro presenza. Da quando sono venuto a contatto con questa realtà entusiasmante che esiste in Calabria me ne sono innamorato. Spero adesso di poterli rivedere ancora e di poter suonare nuovamente con loro che rappresentano la straordinaria vivacità della terra di Calabria, una terra antica e ricca di storia". Al concerto ha assistito, tra gli altri, il compositore Nicola Piovani, autore delle musiche del musical storico "L'ultima notte di Scolacium" che sarà messo in scena domani sera, sempre nel parco archeologico calabrese, per la regia di Cristina Mazzavillani Muti.

    "Bisogna che si ritorni al nostro maggiore patrimonio, alla bellezza, alla cultura e alla musica. Se non c'è una mente politica e governativa, però, non possiamo far nulla". Lo ha detto il maestro Riccardo Muti a Roccelletta di Borgia, in Calabria, dove stasera ha diretto, sullo sfondo dei resti dell'Abbazia di Santa Maria della Roccella, nel parco archeologico di "Scolacium", l'orchestra giovanile di fiati di Melicucco e Laureana di Borrello. "Con le nostre ricchezze culturali - ha detto Muti - altri farebbero faville. Noi, invece, ci facciamo compatire. Vi ringrazio degli applausi - ha detto ancora Muti - ma adesso c'è la tendenza ad applaudire anche ai funerali. Spero che questi applausi non siano il funerale della musica. Negare l'importanza della cultura, e quindi della musica, significa negare la possibilità stessa di migliorare la società. E' dal 1968 che ripeto ossessivamente questi concetti. Da allora sono cambiati i governi, parlamenti e ultimamente sta accadendo qualcosa che non capisco anche per quanto riguarda il Senato, ma non è realmente mutato nulla"

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