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    Operazione del Corpo Forestale nel reggino contro la ricettazione del rame

     

     

    Operazione del Corpo Forestale nel reggino contro la ricettazione del rame

    23 set 13 Un'operazione per l'esecuzione di una serie di misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura della Repubblica è in corso da stamani da parte di personale del Corpo forestale dello Stato. I provvedimenti, adottati nell'ambito dell'operazione denominata ''Oro Rosso'', riguardano alcune persone e un'azienda specializzata nel recupero di materiale ferroso operante nella Piana di Gioia Tauro. L'accusa è di ricettazione di cavi di rame rubati sulle linee elettriche di proprietà dell'Enel.

    Due arresti, sequestrata azienda: Sono due, Antonio Abate, di 47 anni, e Francesco Bevilacqua, di 53, le persone arrestate dagli agenti del Corpo forestale dello Stato di Reggio Calabria, con l'accusa di ricettazione nell'ambito dell'operazione ''Oro rosso'' condotta nella Piana di Gioia Tauro con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi. Sequestrato anche l'intero patrimonio aziendale della Tra.Fer srl, azienda di Gioia Tauro operante nel settore del recupero dei materiali ferrosi, della quale Abate è socio. L'operazione è scaturita in seguito ad un sequestro penale a carico della Tra.Fer effettuato nel luglio scorso. All'interno dell'azienda, infatti, gli agenti del Corpo forestale dello Stato avevano trovato e sequestrato una tonnellata e mezza di cavi di rame proveniente dal furto operato in precedenza sulle linee elettriche ad alta tensione dell'Enel, così come verificato dai tecnici specializzati della società elettrica. A seguito del ritrovamento del materiale, gli investigatori del Cfs, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, hanno avviato un'indagine sfruttando anche alcune videoriprese realizzate nell'area aziendale. In una di queste registrazioni è stato ripreso Francesco Bevilacqua mentre consegnava un ingente quantitativo di cavi di rame nascosto nel cassone di una motoape e coperto da reti del tipo in uso per la raccolta delle olive, ricevendo da Antonio Abate una cospicua contropartita in danaro. Nel corso delle attività, inoltre, gli agenti, hanno riscontrato all'interno dell'area aziendale la presenza di altre quattro tonnellate di rame in fili di grosso diametro, la cui provenienza sarà adesso oggetto di valutazione.

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