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    Associazione: negata frequentazione liceo a down di 18 anni a Gioiosa

     

     

    Associazione: negata frequentazione liceo a down di 18 anni a Gioiosa

    16 set 13 Un ragazzo down di 18 anni non potrà frequentare il liceo. A sostenerlo è l'associazione di volontariato Commatre che rilancia l'appello dei genitori del giovane, in una lettera aperta inviata, tra gli altri, al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio, al ministro dell'Istruzione, ai presidenti di Camera e Senato, ai capigruppo in parlamento a deputati e senatori eletti in Calabria, al presidente della Regione Calabria ed al direttore dell'Ufficio scolastico regionale. '''Vogliamo capire il motivo per il quale nostro figlio Marco non può frequentare la scuola superiore'. A porsi tale quesito - è scritto - sono i signori Lucia e Renato Barbiero, soci della nostra associazione e genitori di Marco, ragazzo diciottenne con sindrome di down. La vicenda appare paradossale: Marco esce dalla scuola secondaria di primo grado e, nonostante la richiesta avanzata dai genitori, non viene iscritto alla secondaria di secondo grado, liceo scientifico di Gioiosa Ionica. Pare che il motivo sia da individuare nel fatto che abbia già compiuto i 18 anni. Ma la legge 104/92, recante disposizioni in materia di assistenza, integrazione sociale e tutela dei diritti delle persone handicappate, recita che 'e' garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie'. Né ci convince l'ipotesi che possa frequentare i corsi serali per adulti. Con tutto il rispetto per questa forma di studio, ci appare una scelta discriminatoria e penalizzante''. L'associazione ricorda che ''sull'argomento si è espressa più volte la Corte Costituzionale'' sancendo ''il diritto pieno ed incondizionato, neppure da limiti di età, degli alunni con disabilità a frequentare regolarmente la scuola superiore mantenendo tutti i diritti''. ''Lucia e Renato - conclude la nota - non intendono puntare il dito contro singole persone. Si tratta di prendere atto che la scuola, intesa come istituzione, fa acqua da tutte le parti quando si tratta di inserimento, inclusione ed integrazione dei ragazzi con handicap. Chiediamo con forza che Marco possa frequentare il primo anno di Liceo. Finché ciò non avverrà avvieremo eclatanti azioni di protesta, che ci porteranno ad incatenarci ad oltranza al cancello della scuola''.

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