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Tribunale Rossano: in 3000 contro chiusura. Regione a Ministro "Noi costi gestione"
Tribunale Rossano: in 3000 contro chiusura. Regione a Cancellieri "A noi costi gestione" 10 set 13 Circa tremila persone, secondo stime delle forze dell'ordine, stanno partecipando alla manifestazione organizzata sulla statale 106 Ionica per protestare contro la chiusura del Tribunale. Dopo avere sfilato per le vie cittadine, i manifestanti, tra i quali avvocati, rappresentanti istituzionali a vari livelli, rappresentanti sindacali e tanti cittadini, hanno raggiunto la statale che, in previsione del corteo, era stata chiusa dall'Anas con deviazione del traffico. In corteo anche l'avvocato Mauro Mitidieri e l'ingegnere Flavio Stasi, che da una decina di giorni stanno attuando lo sciopero della fame in segno di protesta contro la decisione del Ministro della Giustizia. Regione: a noi costi tribunale. Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e il sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - hanno incontrato questo pomeriggio a Roma, al ministero della Giustizia, il guardasigilli Annamaria Cancellieri per discutere della chiusura del tribunale. Principale oggetto del confronto l'ipotesi di modifica del provvedimento adottato dal Ministro riguardo l'espletamento per i prossimi due anni di tutte le attività da parte del tribunale. E' stato evidenziato al Guardasigilli, è scritto nella nota, che una terra come la Calabria ha bisogno di presidi di legalità, della presenza dello Stato e dell'attività costante della giustizia. In questa delicata realtà Scopelliti e Antoniotti hanno ribadito al Ministro la necessita' di poter rivedere il provvedimento sottolineando la presenza di ben venti comuni che gravitano sulla struttura giudiziaria, con bacino di utenza di oltre 130 mila abitanti, oltre alle difficoltà ben note legate ai trasporti. Al termine del cordiale incontro, prosegue la nota, Scopelliti ha manifestato la disponibilità da parte della Regione a sostenere interamente i costi della gestione dello stesso tribunale di Rossano per garantirne la continuità nelle attività e per sollevare da qualsiasi onere il Ministero della Giustizia. La speranza, conclude la nota, ''è che dopo l'incontro di domani con la delegazione dei parlamentari rappresentanti gli otto tribunali attualmente in deroga per due anni per lo smaltimento dell'arretrato, così come da decreto del Ministro, si possa definire una strategia utile che in questo primo incontro e' stata delineata''. Talarico: No fermo dalla Regione a taglio. ''Abbiamo assunto come Consiglio regionale una posizione ferma e netta contro la decisione di accorpare il Tribunale di Rossano con quello di Castrovillari''. Lo afferma, in una dichiarazione, il Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, che ha preso parte alla manifestazione di protesta a Rossano contro la chiusura del Tribunale. ''L'obiettivo politico-istituzionale - aggiunge - è quello di correggere una scelta del Governo che appare assunta sulla base di calcoli meramente burocratici e non tiene conto dell'effettiva funzione svolta dal Tribunale di Rossano all'interno di una regione che storicamente è condizionata da fenomeni di illegalità diffusa ed organizzata. Il Tribunale di Rossano è struttura che ha una connotazione storica e geografica precipua e copre l'esigenza dei servizi di giustizia in un'area vasta, a forte vocazione turistico- produttiva e, purtroppo, segnata da una malavita organizzata particolarmente agguerrita. Io credo che riproporre tali argomentazioni all'attenzione del ministro Cancellieri non sia superfluo. Anzi, potrebbe indurre la struttura tecnica del Ministero, e noi tutti speriamo che ciò accada, a riconsiderare una valutazione che procurerebbe gravi ripercussioni alla coesione civile e sociale della Sibaritide''. ''La chiusura degli Uffici giudiziari di Rossano - conclude Talarico - non determinerà certamente alcun risparmio di spesa pubblica, ma solo costi aggiuntivi a carico dei cittadini utenti di quell'area. Semmai la Calabria ha più necessità di magistrati e di presidi di legalità che di chiusure di strutture''. ''La deputata del Pd Enza Bruno Bossio, insieme ai colleghi Ivan Scalfarotto, Lello Di Gioia ed Ernesto Magorno, è intervenuta in Aula sulla riforma delle circoscrizioni giudiziarie e sulla necessità di pervenire ad un decreto correttivo che scongiuri la chiusura di sei tribunali, tra cui quello di Rossano Calabro''. È quanto riferisce un comunicato diramato dalla parlamentare. ''Per l'on. Bruno Bossio - si aggiunge nella nota - è necessario applicare la volontà unanime dei due rami del Parlamento che hanno approvato, agli inizi di agosto, due ordini del giorno che impegnavano il Governo proprio in questo senso. Finora il Governo non ha fatto nulla. Anzi, il Ministero della Giustizia è andato avanti con l'applicazione della riforma, limitandosi ad una proroga di due anni solo per lo smaltimento delle cause pregresse''. Taglio Tribunali: Le proteste. Avvocati che si "crocifiggono" legandosi a tre grosse croci davanti al tribunale di Sala Consilina, in Campania. Un sit-in al casello dell'A1 di Orvieto, in provincia di Terni. La statale ionica chiusa nei pressi di Rossano, in Calabria, per una manifestazione. Sono alcune delle azioni di protesta messe in atto solo oggi per protestare contro la riforma della geografia giudiziaria, il cui avvio è previsto a partire dal 14 settembre. Ma da giorni è un susseguirsi di malumori e rivendicazioni: sempre a Rossano, ma anche a Nicosia, in Sicilia, gli avvocati sono arrivati addirittura a salire sul tetto dell'edificio, la scorsa settimana. Qualcuno ha iniziato lo sciopero della fame. Insomma, il tentativo di condurre in porto una riforma che mira a svecchiare un assetto - quello delle circoscrizioni giudiziarie - vecchio di oltre 150 anni, incontra molti ostacoli. Per fare chiarezza alla vigilia del varo effettivo delle nuove norme, domani il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, riferirà in Senato con una propria informativa. La decisione segue di pochi giorni il varo di una serie di provvedimenti ministeriali che consentono una sorta di proroga dell'attività in alcune sedi giudiziarie destinate a regime alla chiusura e all'accorpamento, ma solo per smaltire l'arretrato civile. Le sedi scelte sono quelle con più di 180mila abitanti o con un numero di nuove cause annuali superiore a 6.874. In questi parametri rientrano in particolare 8 tribunali (Alba, Bassano del Grappa, Pinerolo, Vigevano, Chiavari, Lucera, Sanremo e Rossano) in cui la vecchia sede continuerà a lavorare per due anni sul civile pregresso (Rossano anche sul penale). Per il resto, l'intenzione è di partire come da programma il 14. La riforma prevede il taglio di 30 tribunali e le relative 30 procure, 220 sezioni distaccate e 667 sedi di giudice di pace, con il trasferimento di 7.300 dipendenti e di 2.700 magistrati. Il risparmio stimato è di 80 milioni di euro. Ma il malcontento è forte e nelle ultime ore, dopo un incontro ieri sera con il Guardasigilli, ha visto scendere in campo anche le sigle della pubblica amministrazione di Cgil, Cisl e Uil, pronte alla mobilitazione: "La riforma rischia di gettare la giustizia nel caos organizzativo. Il ministro si è dimostrato indisponibile a mettere mano a una riforma che così com'è non può funzionare e questo anche per l'incapacità e chiusura a qualsiasi confronto da parte dell'amministrazione", affermano i sindacati, che annunciando manifestazioni per il 20 settembre. Scettica e pronta alla protesta anche l'Ugl. La mappa dei tagli: Soppressione di 30 tribunali, di 220 sezioni distaccate e di 667 uffici del giudice di pace. E' quanto prevede la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, che entrerà in vigore il 14 settembre e che prevede, comunque, una fase di passaggio durante la quale alcune sedi continueranno a funzionare per esaurire le pendenze. Frutto di una delega affidata dal precedente Parlamento al governo, allora guidato da Berlusconi, poi ereditata dal governo Monti e dal ministro della Giustizia Paola Severino, la riforma viene portata a termine dall'attuale Guardasigilli, Annamaria Cancellieri. Inizialmente i tribunali da sopprimere erano 37, poi sono scesi a 31. La riforma è stata impugnata anche di fronte alla Corte Costituzionale, che l'ha però salvata, ritenendola legittima, con una sola eccezione: Urbino, per la necessità di garantire permanenza del tribunale nei circondari dei comuni capoluogo di provincia alla data del 30 novembre 2011. Ecco la "mappa" dei tribunali, e relative procure, che verranno tagliati e accorpati con uffici dello stesso distretto. Quelli segnalati con l'asterisco sono gli 8 uffici giudiziari che per due anni, in base alle disposizioni del ministero della Giustizia varate la scorsa settimana, potranno continuare a funzionare nella vecchia sede per smaltire l'arretrato civile (e nel caso di Rossano, anche quello penale). Le 8 sedi sono state scelte in base a criteri legati alla popolazione (oltre 180mila abitanti) e alla sopravvenienza delle cause (6.874 l'anno).
TRIBUNALE ACCORPAMENTO ================================================================ Aqui Terme Alessandria Casale Monferrato Alessandria Alba (*) Asti PIEMONTE Mondovì Cuneo Saluzzo Cuneo Tortona Alessandria Pinerolo (*) Torino LOMBARDIA Vigevano (*) Pavia Voghera Pavia Crema Cremona LIGURIA Chiavari (*) Genova Sanremo (*) Imperia FRIULI V. G. Tolmezzo Udine VENETO Bassano del Grappa (*) Vicenza TOSCANA Montepulciano Siena Camerino Macerata MARCHE Orvieto Terni Avezzano L'Aquila ABRUZZO Sulmona L'Aquila Lanciano Chieti Vasto Chieti Ariano Irpino Benevento CAMPANIA S.Angelo dei Lombardi Avellino Sala Consilina Lagonegro BASILICATA Melfi Potenza PUGLIA Lucera (*) Foggia CALABRIA Rossano(*) Castrovillari Nicosia Enna SICILIA Modica Ragusa Mistretta Patti
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