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    Tre arresti per il furto di una mucca nel reggino

     

     

    Tre arresti per il furto di una mucca nel reggino

    04 set 13 Tre persone sono state fermate dai carabinieri con l'accusa di essere responsabili dell'omicidio di Giuseppe Arimare, di 62 anni, titolare di un ristorante, avvenuto lunedì scorso a Sant'Eufemia d'Aspromonte, nel Reggino. Movente dell'omicidio, avvenuto al culmine di una lite nel parcheggio del ristorante di Arimare, il furto di una mucca di proprietà di uno dei tre fermati. I fermi sono stati fatti in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi. I tre fermi sono stati eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e della Compagnia di Palmi. Nel corso della lite tra Arimare e gli esecutori del suo omicidio è stato anche ferito in modo non grave, secondo quanto rivelato stamattina dai carabinieri, anche un genero del ristoratore, Bernardo Princi, di 39 anni. I tre fermati sono accusati di omicidio in concorso e tentato omicidio. I nomi dei tre fermati saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, ha convocato per oggi alle 15.30 in Procura ed alla quale parteciperanno i carabinieri.

    ''Per l'ennesima volta l'uso della giustizia 'fai da te' si trasforma in un dramma. Solo che in questa occasione la testimonianza dei parenti delle vittima ha consentito l'identificazione dei responsabili''. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, incontrando i giornalisti per illustrare i particolari dell'inchiesta che ha portato al fermo di tre persone accusate dell'omicidio di Giuseppe Arimare, di 62 anni, ucciso lunedì nel parcheggio del suo ristorante a Sant'Eufemia d'Aspromonte. I fermati sono Raffaele Surace, di 53 anni, e Francesco Laurendi e Stefano Luppino, entrambi di 22 anni. A sparare contro Arimare e contro il genero, Bernardo Princi, di 39 anni, che non e' stato colpito, è stato, per sua stessa ammissione, Raffaele Surace, proprietario del vitello il furto del quale, commesso da Princi e per il quale non era stata presentata denuncia, sarebbe stato la causa scatenante della lite al culimine della quale Arimare è stato assassinato e Princi ferito. Altre due persone, accusate di concorso nell'omicidio di Arimare e nel tentato omicidio di Princi e destinatarie anche loro del decreto di fermo emesso dalla Procura di Palmi, risultano irreperibili. Il procuratore Creazzo, nel corso della conferenza stampa, cui ha partecipato il comandante della Compagnia dei carabinieri di Palmi, capitano Maurizio De Angelis, ha sottolineato l'importanza della collaborazione fornite nelle indagini dai parenti di Arimare e Princi che hanno assistito alla lite culminata nell'omicidio del ristoratore. Secondo la loro testimonianza, Surace, Laurendi e Luppino, una volta giunti nel parcheggio del ristorante, avrebbero iniziato a litigare con Princi. Solo successivamente sarebbe intervenuto Arimare con l'intenzione di fare da paciere. Il titolare del ristorante è stato però raggiunto al torace dal colpo di pistola sparato da Surace, rimanendo ucciso all'istante.

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