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    Smantellata organizzazione trafficanti droga 11 arresti tra Cosenza e lo Ionio

      Conferenza arresti

     

    Smantellata organizzazione trafficanti droga 11 arresti tra Cosenza e lo Ionio

    09 ott 13 Quindici fermi sono stati emessi dalla Dda di Catanzaro nei confronti dei componenti di una organizzazione dedita al traffico di droga. Undici fermi sono stati eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza e quattro dagli agenti della polizia di Stato. I provvedimenti sono stati emessi dopo le indagini condotte dal Reparto Operativo provinciale di Cosenza unitamente alla Compagnia Carabinieri di Corigliano Calabro Scalo. Durante l'operaione sono stati sequestrati 16 chili di sostanze stupefacenti e numerose armi. Sin dal dicembre 2011 gli investigatori avevano individuato una fitta rete traffica e spacciatori di droga. In passato erano state già arrestate 12 persone e sequestrati circa 16 chili di sostanze stupefacenti, sei pistole e due fucili nonché segnalare quali assuntori di sostanze stupefacenti oltre cinquanta persone. Le indagini ora hanno consentito di rintracciati i canali di provenienza della droga e neutralizzata una fitta rete di spacciatori operanti nel capoluogo e nel comprensorio dell'alto ionio cosentino. L'attività investigativa dei carabinieri ha avuto punti di collegamento con una analoga attività coordinata dalla stessa Procura Distrettuale di Catanzaro e condotta dalla Questura di Cosenza che ha dato esecuzione ad altri quattro provvedimenti di fermo nei confronti di elementi coinvolti nello stesso traffico di stupefacenti.

    --- Video Conferenza stampa il video integrale

    --- Video Gli arresti della Squadra Mobile di Cosenza

    Undici gli arresti. Sono undici le persone arrestate nell'operazione Drugstore coordinata dalla DDA di Cataznaro che aveva emesso quindici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 15 soggetti organici al clan degli “Zingari di Cosenza” ed al clan “Abbruzzese “ di Cassano allo Ionio, tutti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. I due clan sono storicamente contigui e vincolati da patti di reciproca collaborazione nella realizzazione degli scopi criminali. I fatti oggetto d’indagine riguardano il periodo 2012 – 2013 e sono relativi al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona dell'alto Ionio cosentino e la cttà di Cosenza. Sei le pistole rinvenute e due i fucili. Quattro le persone che si sono rese uccel di bosco e quindi, al momento, latitanti. Ma l'indagine non si è ancora chiusa e potrebbero arrivare a brevissimo importanti sviluppi.

    La pace tra cosche per convenienza mafiosa. Le cosche della 'ndrangheta dei Forastefano e degli Abbruzzese, contrapposte per anni e protagoniste di una sanguinosa faida, si erano unite per gestire il traffico di droga scoperto dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza e dagli agenti della polizia di Stato che stamane hanno fermato 15 persone nell'operazione 'Drugstore'. I provvedimenti di fermo sono stati emessi dalla Dda di Catanzaro al termine di una serie di indagini che hanno portato a ricostruire i canali di approvvigionamento e quelli di spaccio della droga. In particolare venivano acquistati ingenti quantitativi di cocaina ed eroina che poi erano destinati al mercato dello spaccio nel cosentino. Gli investigatori hanno ricostruito anche un fiorente traffico di armi. I particolari dell'inchiesta sono stati resi noti stamane a Cosenza dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro e capo della Dda, Vincenzo Antonio Lombardo, dal procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, e dal comandante provinciale dei carabinieri, col. Francesco Ferace. "Le cosche, anche se contrapposte per anni, colpite da sanguinose faide interne, possono unirsi - ha detto Lombardo - se il fine è il controllo del territorio e in particolare quello del mercato della droga. Tra i fermati ci sono infatti soggetti di primo piano del clan Abbruzzese. Dalle indagini sembrerebbe che sia stato avviato un rapporto distensivo tra la cosca Forestafeno e quella degli zingari nel territorio dello ionio cosentino. I rifornimenti di droga sono stati vicendevolmente scambiati con l'accordo di tutti". L'inchiesta, ha proseguito Ferace, è partita nel 2011 e ha portato nel corso di questi anni all'arresto di 8 persone e al sequestro di 16 chili di sostanze stupefacenti. "La droga - ha concluso - in prevalenza eroina e cocaina, arrivava dall'estero per poi essere distribuita nel territorio dello ionio cosentino ma anche nell'hinterland del capoluogo"

    Il Procuratoe Capo della DDA Antonio Lombardo ha precisato che durante le indahgini sono stati appurati collegamenti tra la famiglia degli Abruzzese e quella dei Rizzo, notoriamente avverse, nella cui masseria veniva stoccato e distribuito lo stupefacente. I soggetti coinvolti nell' operazione sono molti di più di quelli soggetti a fermo. "Questa operazione -ha poi dichiarato Lombardo- lambisce le cosche della sibaritide e poi del cosentino. Tra i fermati ci sono soggetti di primo piano del caln Abruzzese. Da ottolineare che i rifornimenti di droga venivano vicendevolmente scambiati. Dove mancava interveniva o l'uno o l'altro gruppo"

    Il Procuratore aggiunto della DDA di Catanzaro Giovanni Bombardieri ha voluto sottolineare il lavoro del procuratore Luberto, oggi non presente alla conferenza, spiegando come cambiano le alleanze dei clan in base alle convenienze come questa sul ercato della droga. Un 'allenza che un tempo era impensabile per il contrasto cruento tra i Rizzo e gli abruzzese. Molte informazioni sono arrivate grazie ai collaboratori ed ai controlli ambientali. Il motore di tutto ovviamente era la cocaina.

    Questore Anzalone "Prioritario colpire gli zingari". Il Questore Anzalone, durante la conferenza stampa avvenuta al Comando provincaile dei Carabinieri di Cosenza, alla presenza del Procuratore Capo della DDA Lombardo, del sostituto Bombardieri e del comandante Provinciale dei CC Ferace, ha sottolineato che gli sviluppi dell'indagine iniziata dopo l'arresto del capo Abruzzese hanno messo in luce una "Situazione strana a Cosenza dove un gruppo di zinagari si sono ritagliati uno spazio importante nella criminalità organzzata. La ndrangheta è un organizzazione molto pericolosa che però accetta queste organizzazione. Oggi è prioritario colpire il clan degli zingari in questa città".

    Il Comandate provincaile del Carabinieri, col. Francesco Ferace, ha voliuto sottolineare la collaborazione interforze tra polizia e carabinieri in un indagine importante iniziata nel novembre 2011 che ha già visto l'arresto di 8 persone e 16 chili di cocaina. Lo stupefancte arrivava dall'estero e veniva spacciato a Cosenza e nell'alto Ionio.

    In manette sono finiti,
    Arrestati dalla Squadra Mobile: Celestino Abruzzese, Luigi Abruzzese, Marco Paura, Antonello Vetere tutti di Cosenza



    Arrestati dai Carabinieri: Antonio Abruzzese 55 anni, Antonio Abruzzese 29 anni, Celestino Abruzzese 31 anni, Rocco D'Amato 23 anni, Vincenzo D'Amato 45 anni, Leonardo D'Amato 34 anni, Francesco Malomo 41 anni

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