Procuratore Cisterna "Segnalai Lo Giudice per collaborazione" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Procuratore Cisterna "Segnalai Lo Giudice per collaborazione"

08 ott 13 Magistrati e funzionari di polizia sono stati chiamati oggi a deporre nel processo davanti al Tribunale di Reggio Calabria denominato ''Do ut des'' contro presunti capi e gregari della cosca di 'ndrangheta capeggiata dall'ex pentito Antonino Lo Giudice e dal fratello Luciano. L'accusa, oggi rappresentata dal procuratore capo Federico Cafiero de Raho e dal pm Beatrice Ronchi, ha ascoltato le testimonianze dell'ex funzionario della squadra mobile di Reggio Renato Panvino, dell'ex procuratore aggiunto della Dna Alberto Cisterna e del sostituto procuratore generale Francesco Mollace. Nel dibattimento, inoltre, si è a lungo parlato della cattura del boss Pasquale Condello, detto ''u supremu''. Panvino ha ricordato di avere conosciuto Luciano Lo Giudice nel 2006, ''quando assieme ad altre persone - ha detto - fu convocato in Questura per ottenere informazioni sulla latitanza di Pasquale Condello. Non disse nulla e fu lasciato andare. Nel frattempo le indagini, su richiesta della Dda, furono affidate al Ros''. Panvino ha detto che tempo dopo su Luciano Lo Giudice avrebbe avuto informazioni più precise da parte del capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi, in forza alla Dia, indicatogli come informatore dello stesso Spadaro Tracuzzi. Quest'ultimo è stato poi arrestato perché ritenuto un informatore delle cosche. E' stata poi la volta di Cisterna. Il magistrato, da poco assolto dall'accusa di calunnia nei confronti dell'ex funzionario della mobile reggina Luigi Silipo, ora dirigente della mobile di Torino, per una informativa redatta dal poliziotto sui rapporti tra Cisterna e Luciano Lo Giudice, ha affermato di avere conosciuto Lo Giudice nel rimessaggio di Antonino Spanò, dove il magistrato aveva ricoverato un gommone. ''Fu il collega Mollace, nel 2004 - ha detto - a dirmi che il Lo Giudice che avevo conosciuto al cantiere poteva riferire notizie per la cattura di Condello, che non voleva però fornire a nessun investigatore di Reggio. Girai quindi l'informazione al colonnello Raffaele Ferlito, del Sismi''. Cisterna ha riferito di un incontro all'aeroporto di Fiumicino tra lui, Ferlito, Spanò e Lo Giudice, ''pensando che della questione se ne interessassero loro, senza il mio coinvolgimento. Venne anche organizzato un secondo incontro nel cantiere di Spanò nel settembre del 2004. Luciano Lo Giudice all'epoca risultava incensurato e l'unico metro di valutazione era la segnalazione del collega''. Parlando dei rapporti con Luciano Lo Giudice, Cisterna ha detto che l'indagine a suo carico, aperta dopo le dichiarazioni dell'ex pentito Nino Lo Giudice, ''riguarda un'accusa di corruzione per la scarcerazione del fratello Maurizio, collaboratore di giustizia. La Procura dopo un anno di indagini non è riuscita ad indicare un elemento in grado di comprovare il reato, tant'è che il procedimento si è concluso con la richiesta di archiviazione che ho impugnato''. Mollace ha detto di avere conosciuto Spanò attraverso il capitano dei carabinieri in pensione Antonino Greco. ''Avevo subito il danneggiamento del mio natante - ha detto - e per evitare ulteriori danni decisi di spostarlo a Reggio, da Spanò''. Mollace ha confermato di avere conosciuto Luciano Lo Giudice nel cantiere e di avere riferito a Cisterna della possibilità che Lo Giudice potesse riferire notizie utili alla cattura di Condello. ''In seguito - ha concluso Mollace - non domandai nulla sul prosieguo della vicenda''.