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    Procuratore Cisterna assolto da calunnia

     

     

    Procuratore Cisterna assolto da calunnia

    04 ott 13 L'ex procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Alberto Cisterna è stato assolto perché il fatto non sussiste dall'accusa di calunnia nei confronti dell'ex dirigente della squadra mobile di Reggio Calabria ed attuale capo a Torino, Luigi Silipo. La sentenza è stata emessa dal giudice per l'udienza preliminare Cinzia Barillà al termine del processo con rito abbreviato. Il pubblico ministero della Procura di Reggio Calabria, Matteo Centini, aveva chiesto la condanna di Cisterna a due anni di reclusione. L'inchiesta che ha portato al processo è una diretta conseguenza delle indagini scaturite dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Nino Lo Giudice, da alcuni mesi scomparso dalla località protetta. Cisterna aveva presentato un esposto contro Silipo il quale aveva redatto un'informativa sui presunti contatti tra il magistrato e Luciano Lo Giudice. Nell'informativa c'erano alcuni errori che portarono Cisterna a presentare l'esposto contro il funzionario della polizia di Stato. Successivamente c'è stata l'archiviazione delle accuse nei confronti di Silipo perché le imperfezioni sarebbero state degli errori materiali nella redazione dell'atto. Successivamente la Procura della Repubblica di Reggio Calabria aveva chiesto di procedere nei confronti di Cisterna. ''Si conclude dopo due anni e mezzo un lungo calvario mediatico e giudiziario''. Così l'ex Procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, Alberto Cisterna, ha commentato la sua assoluzione dall'accusa di calunnia nei confronti di Luigi Silipo, l'ex dirigente della Squadra mobile di Reggio Calabria attualmente a Torino, dove svolge le stesse funzioni. ''Ho sempre saputo che davanti a giudici terzi e imparziali - ha aggiunto - si sarebbero accertati i fatti, sgombri da pregiudizi e da suggestioni. Ho persino impugnato il decreto di archiviazione che la Procura di Reggio Calabria aveva richiesto al gip molto prima che il signor Lo Giudice Antonino (ndr, il pentito che da alcuni mesi ha fatto perdere la sue tracce) cambiasse opinione sulla mia persona e su quella di coloro i quali si sono occupati della sua collaborazione. Auspico sempre che sia possibile arrestarlo e poterlo condurre in un'aula di giustizia per raccontare finalmente i fatti in contraddittorio e con tutti gli indispensabili riscontri che nel caso delle accuse che mi ha rivolto e che ora ha ritrattato sono sempre mancati''. ''Mi auguro - ha concluso Cisterna - che questa vicenda dia fiducia a quanti sono rimasti perplessi e disorientati per tutto quello che è accaduto in questi due anni e mezzo, sapendo che davanti ai giudici contano esclusivamente le prove''. L'ex numero due della Procura nazionale antimafia ha anche reso noto di avere presentato ricorso, tramite il suo avvocato Anna Larussa, alla Corte europea dei diritti dell'uomo ritenendo ''iniquo il procedimento per corruzione conclusosi col decreto di archiviazione''.

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