Fondazione Campanella, dopo la protesta l'accordo: nascerà società in house

01 ott 13 Una società in house è la soluzione per la Fondazione Campanella. E' quanto è stato deciso al termine di una riunione svoltasi in prefettura a Catanzaro al termine della quale è stato sottoscritto un protocollo d'intesa per la nuova società. All'incontro hanno partecipato il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti; il rettore dell'Università di Catanzaro, Aldo Quattrone; i sub commissari per il Piano di rientro dal deficit sanitario, Luciano Pezzi e Luigi D'Elia; il presidente della Fondazione Campanella, Paolo Falzea; il sindaco del capoluogo, Sergio Abramo, ed i responsabili dell'Azienda sanitaria provinciale dell'Azienda ospedaliera Mater Domini. L'intesa prevede che i 270 dipendenti in attesa della definizione dell'accordo restino in servizio nella struttura della Fondazione. Successivamente il personale sarà diviso tra la società in house e le strutture sanitarie presenti a Catanzaro. Da domani riprenderanno le attività della fondazione ed i pazienti potranno beneficiare delle cure previste. "L'accordo - ha detto Quattrone - ha portato ad una soluzione che dovrebbe rassicurare il rilancio della fondazione che riprende la sua attività di ricerca e all'interno dell'Università. L'intesa rilancerà la sanità catanzarese". Il sub-commissario Pezzi ha ricordato che "i soldi non sono un problema. L'importante è trovare una soluzione soprattutto per i malati".

Scopelliti "Lavoro di squadra". "Abbiamo sempre creduto fortemente nella Fondazione Campanella ed io personalmente mi sono sempre impegnato per cercare una soluzione". Lo ha detto il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, al termine della riunione nella Prefettura di Catanzaro sulla fondazione Campanella. "La struttura - ha aggiunto - deve tornare ad essere utile per tutti i calabresi. La firma di questo accordo finalmente ha chiuso una partita. L'intesa è il frutto di un intenso gioco di squadra. La Calabria spende 250 milioni di euro all'anno per l'emigrazione sanitaria e la maggior parte di questa somma riguarda le cure oncologiche. Per questo motivo era opportuno trovare una soluzione in modo da non chiudere una struttura come questa che deve tornare ad essere al servizio del cittadino". "Sospendere le attività - ha concluso Scopelliti - è stato un fatto grave e la decisione è stata presa in modo unilaterale. Quando ci sono più soggetti in campo, invece, occorre che le decisioni siano condivise da tutti"

La protesta davanti la Prefettura di Catanzaro

Stamattina le proteste: Circa duecento persone, tra pazienti, operatori sanitari e dipendenti della Fondazione Campanella, secondo una stima delle forze dell'ordine, stanno manifestando a Catanzaro in concomitanza con la riunione tecnica sulla vertenza del Polo oncologico che si sta svolgendo nel Palazzo della Prefettura. Alla riunione stanno partecipando, tra gli altri, il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti; il subcommissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario, Luciano Pezzi; il rettore dell'Università Magna grecia, Aldo Quattrone, ed il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. I manifestanti stanno attendendo in strada la conclusione dell'incontro innalzando striscioni e cartelli con frasi come "il polo dell'utopia non quello di oncologia" e "ho fame e poveri malati". A presidiare l'area in cui è in corso la manifestazione c'è la polizia di Stato.

Paziente scrive a Napolitano: salvate la nostra casa. ''Germaneto ed il suo Polo Oncologico non possono soffrire l'ignavia di una classe dirigente che vede nei pazienti, nei cittadini che regolarmente pagano le tasse, soltanto merce di scambio per aumentare i profitti''. E' quanto afferma, in un appello al Capo dello Stato, una paziente della struttura catanzarese che parla a nome di tante altre persone nella sua medesima condizione dinanzi alla prospettiva di chiusura del Polo oncologico. ''Il Polo Oncologico del campus di Germaneto e la realtà di oncologia medica - prosegue la paziente - meritano un 'grazie' infinito che non può perdersi nel vento di una valle deserta, un 'grazie' che deve entrare e colorare tutte le stanze di un policlinico sorto in una valle ventosa proprio come ultimo baluardo dinnanzi al pandemonio. Una valle che è 'vita'''. ''Da anni la mia vita è cambiata - prosegue la lettera - le mie abitudine non sono più le stesse, la mia giornata è scandita dal ritmo dei medicinali ed il mio sonno è turbato dalla consapevolezza di un peso che attenta alla mia salute. A Germaneto ho conosciuto persone come me, ho attraversato i loro racconti e ne sono diventata parte. Ho visto piangere dalla gioia e ridere per esorcizzare la paura. A Germaneto sono entrata in contatto con la faccia 'coraggiosa' della speranza, dipinta sul viso di un personale medico e sanitario di eccellenza. A Germaneto sono rinata per ben due volte, perché ancora oggi sono in cura per la progressione di quel cancro che tutti temono ma che a Germaneto sanno combattere. Leggo che ci sono esuberi e presto licenziamenti, stop alle attività di cura e di ricovero a partire da oggi stesso. Oggi che sono sdraiata sul letto di questo meraviglioso reparto di oncologia medica ed un ago mi inietta i farmaci chemioterapici che dovrebbero aiutarmi a guarire, sono costretta a contorcermi per la paura di non poter concludere qui, a Casa e vicino Casa, il mio ciclo di cure''. ''Per tutto questo, signor Presidente - conclude - chiediamo un suo interessamento ed aiuto a tutela della nostra dignità come malati affetti di cancro e come cittadini''