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    Usura e corruzione, 4 arresti. Tra loro un poliziotto

     

     

    Usura e corruzione, 4 arresti. Tra loro un poliziotto

    29 nov 13 Quattro persone, tra cui un poliziotto di Vibo Valentia, sono state arrestate e poste ai domiciliari perchè accusate a vario titolo di usura, corruzione, intestazione fraudolenta di beni e violenza privata aggravata da metodologia mafiosa. L'operazione è stata condotta dalla squadra mobile di Catanzaro. Gli arrestati sono: Paolo Potenzoni, 33 anni; Michele Purita (46), Carmelo Barra (31) ed il sovrintendente Stefano Mercadante (49). Notificato anche un obbligo di dimora.

    Soldi a poliziotto per evitare controlli. Vengono contestati i reati di concussione e corruzione al sovrintendente della polizia di Stato Stefano Mercadante, arrestato stamane e posto ai domiciliari nell'ambito di un'operazione della squadra mobile di Catanzaro. Oltre a Mercadante, sono stati posti ai domiciliari altre tre persone, mentre ad una quinta, esponente della cosca Lo Bianco della 'ndrangheta, è stato notificato l'obbligo di dimora. I reati contestati a Mercadante sono riferibili a quando era in servizio nella Squadra Amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Vibo Valentia. La presunta concussione sarebbe avvenuta nel 2008 quando Mercadante avrebbe costretto il titolare di un istituto di vigilanza, oggi testimone di giustizia, a ritirare la querela nei confronti del responsabile di altro istituto di vigilanza, minacciando il primo di relazionare informazioni negative con l'intento di favorire il secondo. Per quanto concerne il reato di corruzione il sovrintendente avrebbe percepito nel 2011 da Michele Purita, anch'egli arrestato e posto ai domiciliari, quale legale rappresentante di un istituto di vigilanza, somme di denaro per garantirgli l'assenza di controlli all'attività e l'esito favorevole degli accertamenti demandati alla Squadra amministrativa a cui apparteneva. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Pietro Scuteri, che ha accolto la richiesta della Dda. Gli agenti della squadra mobile hanno effettuato numerose intercettazioni telefoniche i cui elementi sono stati riscontrati dalle dichiarazioni di un testimone di giustizia. Quest'ultimo ha denunciato di aver subito numerosi episodi di usura, nell'arco di tempo dal 2001 al 2011, da parte di Paolo Potenzoni. Il testimone, secondo l'accusa, ha subito anche numerose violenze e minacce con modalità mafiose per la stesura di un atto di compravendita di un immobile.

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