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    Immigrato muore di freddo nel reggino, dormiva in auto

     

     

    Immigrato muore di freddo nel reggino, venuto per raccolta arance dormiva in auto

    28 nov 13 Un immigrato di nazionalità liberiana, Man Addia, di 31 anni, è morto a causa del freddo a San Ferdinando. Addia, giunto nei giorni scorsi nel paese del reggino per lavorare come stagionale come raccoglitore di agrumi, non aveva trovato posto nella tendopoli e si era adattato a dormire in auto. L'uomo si era già sentito male ieri sera ed era stato visitato dai sanitari del 118, che gli avevano praticato un puntura. Stamattina l'immigrato ha avuto un nuovo malore ed è deceduto.

    Procura apre inchiesta: La Procura della Repubblica di Palmi ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità per la morte di Man Addia, di 31 anni, di nazionalità liberiana, deceduto a Ferdinando a causa del freddo mentre dormiva in auto dopo che non aveva trovato posto nella tendopoli allestita per ospitare gli immigrati che lavorano come stagionali per la raccolta degli agrumi. La Procura ha disposto l'autopsia per accertare le cause della morte dell'immigrato e se ci siano state responsabilità da parte dei sanitari del 118. Questo perchè il personale sarebbe intervenuto, stando a quanto hanno riferito gli amici dell' immigrato, soltanto un'ora dopo la telefonata fatta alla centrale operativa del servizio. I sanitari che hanno attuato il primo intervento e praticato un'iniezione all'immigrato sarebbero andati via inoltre assicurando, sempre secondo il racconto fatto dagli amici dell'immigrato, che sarebbero tornati dopo un'ora per accertarsi delle condizioni di Addia. Secondo intervento che, invece, non c'è mai stato. Stamattina, dopo il nuovo malore che ha accusato, Addia è stato portato dai suoi amici in auto nell'ospedale di Gioia Tauro, dove però è giunto cadavere. Scopo dell'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica è anche di accertare se l'immigrato sia morto effettivamente di freddo o se fosse affetto da qualche patologia che ha concorso al decesso.

    Squadra migranti domenica col lutto al braccio. Giocheranno in occasione del prossimo impegno casalingo, sabato prossimo, con la fascia nera al braccio in segno di lutto i giocatori della squadra di calcio del Coa Bosco di Rosarno, composta da immigrati di colore. La decisione è stata presa per ricordare Man Addia, il giovane liberiano morto stamattina a causa del freddo dopo che non aveva trovato posto nella tendopoli di san Ferdinando. L'iniziativa di giocare col lutto al braccio ha anche lo scopo di denunciare le condizioni in cui sono costretti a vivere gli immigrati che giungono nella Piana di Gioia Tauro per lavorare come stagionali nella raccolta di agrumi. Nel 2010 a Rosarno ci fu una rivolta di immigrati, con scontri anche con alcuni abitanti della zona, dopo che due giovani di colore furono feriti con alcuni colpi di fucile.

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