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    S.Anna Hospita: Asp Catanzaro che non paga è punto di non ritorno

     

     

    S.Anna Hospita: Asp Catanzaro che non paga è punto di non ritorno

    26 nov 13 Il direttore generale del Sant'Anna Hospital, Giuseppe Failla, ha scritto una lettera aperta al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, per chiedere un suo intervento sulla situazione dei mancati pagamenti da parte dell'azienda sanitaria dal giugno 2012 a causa dei ritardi nella procedura di accreditamento. "E' nostro dovere, ineludibile - afferma Failla nella lettera - e oramai improcrastinabile, informarla della situazione gravissima nella quale è venuto a trovarsi il S.Anna Hospital, Centro regionale di Alta Specialità del Cuore, punto di riferimento per i malati calabresi, patrimonio della Città capoluogo e del suo sistema sanitario. L'ospedale non riceve dall'Asp alcun pagamento dal mese di giugno del 2012 e pertanto si trova ormai a un punto di non ritorno, impossibilitato com'è a garantire oltre, sia il regolare pagamento delle retribuzioni al proprio personale, sia le indispensabili prestazioni sanitarie agli utenti. Fino ad oggi, il S.Anna Hospital ha fatto interamente fronte ai suoi fabbisogni con le sole sue forze: retribuendo sempre e regolarmente i circa 270 dipendenti, approvvigionandosi dei materiali necessari alle attività di diagnosi e di cura, accogliendo quei pazienti che ad esso si sono rivolti direttamente o che le altre strutture sanitarie della regione hanno continuato ininterrottamente a trasferire o inviare, quando necessario. Purtroppo però, tutto questo non è più possibile". "Siamo giunti ormai - prosegue - al punto di non ritorno a causa della procedura di accreditamento, la quale, incredibilmente, va avanti, appunto, da giugno del 2012. Vicenda che, piuttosto curiosamente, è sovrapponibile a quella che un altro fiore all'occhiello della sanità catanzarese - la Fondazione "Campanella" - ha dovuto subire, fino al suo autorevole intervento presso la Commissione competente, che ha sbloccato la situazione almeno da quel particolare punto di vista. Un anno e mezzo, un tempo lunghissimo, durante il quale la Commissione medesima ha indicato tutta una serie di prescrizioni a cui il S. Anna ha regolarmente adempiuto, in qualche caso addirittura con anticipo rispetto alle date di scadenza fissate; adempimenti che sono stati anche certificati in atti da altre autorità competenti per materia. Ciò nonostante, ci siamo trovati e tutt'ora ci troviamo di fronte a un atteggiamento inspiegabilmente dilatorio, se non addirittura vessatorio, da parte della Commissione, fino al punto da farlo apparire un atteggiamento più orientato alla ricerca pervicace di sempre nuovi motivi ostativi alla riconferma dell'accreditamento piuttosto che alla verifica dell'efficacia delle risposte che l'ospedale è andato via via producendo". Failla evidenzia inoltre che "non possiamo non metterla al corrente - come già abbiamo fatto con il signor Prefetto attualmente in carica e con il suo predecessore, che ci hanno accompagnato fin qui in una meritoria opera di mediazione e di sollecitazione continua - di quanto accade e di quanto di ancor più grave potrebbe accadere, ove la situazione di incertezza dovesse continuare oltre. Non riteniamo più possibile, oggettivamente, che il S.Anna seguiti ad accogliere pazienti dagli altri ospedali calabresi, seguiti a intrattenere rapporti amministrativi con l'Asp, seguiti a ricevere visite ispettive e verifiche dai diversi organismi della stessa Azienda sanitaria e, al contempo, debba continuare a vivere, dopo diciassette mesi, senza risorse e con sulla testa la spada di Damocle di un accreditamento che - riconosciuto regolarmente da ultimo nel 2010 e quindi da appena tre anni - da normale iter burocratico si è trasformato in un incubo dal sapore kafkiano". "Se quella spada di Damocle - conclude - pesasse solo sull'azienda, potremmo anche farcene carico ma pesa su 270 famiglie e su migliaia di malati. Questo, ce lo consenta signor Sindaco, lo troviamo odiosamente insopportabile. Ecco perché siamo qui a chiederle di spendere nella maniera che riterrà più utile tutta la Sua autorevolezza, il Suo ruolo istituzionale e politico, tutto il suo amore per la città di Catanzaro affinché questo stato di cose trovi una sua via di uscita"

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