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    No al femminicidio! Giornata contro la violenza alle donne

     

    No al femminicidio! Giornata contro la violenza alle donne

    25 nov 13 Anche la Rete degli studenti medi e l'Unione degli Universitari partecipano alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne con uno spot legato alla campagna contro il femminicidio lanciata all'inizio del 2013 e che ha riscosso migliaia di adesioni in tutta Italia. A Cosenza la giornata è stata aperta dalla manifestazione partita dal Liceo Scorza in cui tanti striscioni ricodavano le tristi ultime vicende di casa nostra che da Roberta Lanzino a Maria Rosaria Sessa a Fabiana Luzzi hanno bagnato la nostra provincia di sangue innocente. "La campagna partita dal Veneto - spiega Anna Azzalin, responsabile alla comunicazione della Rete degli Studenti Medi del Veneto e tra le promotrici dell'iniziativa - è stata una vera vittoria, sia perché in breve tempo è rimbalzata su scala nazionale coinvolgendo quindi studenti e cittadini di tutto il Paese, sia perché ha contribuito all'approvazione della legge regionale veneta contro la violenza di genere. Abbiamo voluto lanciare questa campagna perché come sindacato studentesco riteniamo che per risolvere il problema e sanare questa crisi culturale, sia fondamentale e prioritario ripartire dalla Scuola". Gli studenti hanno quindi deciso di ricollegarsi all'iniziativa sul femminicidio, lanciando un videospot visibile su youtube dal titolo "Anche questa è Violenza". Spiega Tommy Ruzzante, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto: "In Italia la violenza sulle donne per mano degli uomini ha raggiunto percentuali allarmanti, tanto da portare Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite per il contrasto della violenza sulle donne a dichiarare che i femminicidi sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni. Per questo nel 2013 abbiamo deciso di lanciare la campagna "Anche questa è violenza" . La violenza sulle donne si può combattere a partire dall'educazione, dalla scuola e dall'università, con azioni culturali e politiche. Puntando sulla forza e non sulla debolezza delle donne".

    La Boldirni incontra Denise la figlia di Lea Garofalo. Nel giorno in cui si scende in piazza contro la violenza alle donne la presidente della Camera Laura Boldrini incontra a Montecitorio, Denise, la figlia di Lea Garofalo: la donna che si è ribellata alla 'ndrangheta e che è stata uccisa per questo dal marito. "Mi è sembrato giusto incontrare proprio oggi una persona come Denise che è vittima due volte: della mafia e della violenza alle donne. Mi è sembrato un modo emblematico per dire basta a tutto questo", ha detto la Boldrini ai cronisti al termine della visita. "Non abbiamo detto nulla prima di questo incontro - spiega la Boldrini ai cronisti - perché Denise vive ancora sotto protezione e c'era bisogno della massima riservatezza". Ma ora la presidente vuol spiegare alla stampa perché ha deciso di incontrarla. "Denise, infatti - afferma - è la degna figlia di sua madre. Ha dimostrato lo stesso coraggio e la stessa determinazione a spezzare certe catene. Lei, ripeto, è vittima due volte: della mafia e del femminicidio". Lea Garofalo, infatti, venne uccisa a Milano nel 2009 dal marito Carlo Cosco perché ebbe il coraggio di ribellarsi alla 'ndrangheta. Ma il funerale della donna si è potuto celebrare solo il 19 ottobre scorso a Milano perché i suoi resti sono stati ritrovati molto tempo dopo l'omicidio in un campo della Brianza, carbonizzati e a stento riconoscibili. "Vedere Denise proprio oggi che è la giornata contro la violenza alle donne - spiega la parlamentare - mi è sembrato il modo più emblematico per dire basta a tutto questo". E l'incontro, aggiunge Boldrini, "è stato possibile solo grazie all'aiuto di Don Ciotti e della sua associazione "Libera". Don Ciotti, accanto alla Boldrini nella conferenza stampa organizzata all'ultimo minuto nella biblioteca del presidente, chiede a tutte le forze politiche che approvino "al più presto" una proposta di legge per aiutare anche quelle donne che, pur non essendo testimoni di giustizia, né collaboratori, hanno comunque il coraggio e l'intenzione di tagliare i ponti con i "circuiti criminali" per garantire un futuro diverso ai propri figli.

    A Corigliano un flash mob per Fabiana. Primo fash mob per non dimenticare Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa e bruciata viva dal suo fidanzatino il 26 maggio scorso a Corigliano Calabro. Stamane nel parco di Corigliano Calabro un gruppo di ragazze del Centro italiano femminile e del centro antiviolenza "Fabiana Luzzi" ha dato vita ad un flash mob esibendosi in una danza per dire no alla violenza ed ai soprusi contro le donne. Erano presenti anche due sorelle di Fabiana.

    Si affermi la cultura del rispetto e della parità. "La violenza contro le donne non deve essere più tollerata, deve affermarsi la cultura del rispetto, della parità e del riconoscimento delle differenze". Lo afferma la delegata Anci alle Pari Opportunità Alessia De Paulis in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne che "rappresenta non soltanto un momento di doverosa riflessione sulla violenza di genere, ma anche un punto da cui ripartire per la lotta ad un fenomeno che purtroppo è di grande attualità. E' un'occasione di dibattito, di impegno e di sensibilizzazione, e l'obiettivo è di sollecitare una riflessione comune e più attenta al fenomeno degli atti di violenza e di maltrattamenti che colpiscono le donne". Purtroppo nonostante le politiche di contrasto alla violenza di genere "il fenomeno continua ad essere una emergenza nazionale. Bisogna intervenire da subito soprattutto a livello economico - reclama de Paulis - assicurando il sostegno dei centri antiviolenza e garantendo un'equa distribuzione dei centri su tutto il territorio nazionale per offrire ospitalità, assistenza e protezione alle donne vittime di violenza e ai loro figli". Per la Delegata Anci "tra le iniziative da mettere in campo una particolare attenzione dovrà essere rivolta al mondo degli adolescenti, perché troppi degli episodi drammatici contro le donne sono consumati da uomini in giovane età. Proprio attraverso i giovani - aggiunge - dovrà affermarsi una cultura dell'uguaglianza, del rispetto e della tutela della dignità delle persone, per l'affermazione di una piena titolarità di diritti e di opportunità delle donne. Dobbiamo iniziare a costruire un'educazione alla parità di genere a partire dalla scuola. Ma - conclude De Paulis - dobbiamo anche impegnarci per rendere le nostre città più sicure, in particolare per le donne, perché la violenza contro le donne è un atto di violenza e un'offesa rivolta a tutta la comunità".

    "La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne', istituita ogni 25 novembre dall'Assemblea generale delle Nazioni unite, rappresenta un appuntamento importante ed atteso. Ma, in una agenda fatta di tante ricorrenze, la vera 'sfida' deve essere quella di andare oltre il momento puramente celebrativo per lasciare sul territorio un segno tangibile e profondo di un impegno che deve coinvolgere tutti: cittadini, istituzioni, forze politiche e sociali". E' quanto sostiene il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico. "E' solo così - prosegue Talarico - che le tante riflessioni di questa giornata possono disegnare un percorso costruttivo e sinergico che dica no con i fatti al femminicidio, ed, in generale, a tutte le forme di soprusi e maltrattamenti.In questo momento, studiosi, medici, sociologi ed associazioni si stanno confrontando per approfondire i diversi aspetti che concorrono a fare del femminicidio un fenomeno sempre più attuale e drammatico e gli strumenti preziosi per debellare questa triste realtà. Ma di fronte a dati così eloquenti (circa 120 le donne ogni anno uccise dalla violenza e molte di esse addirittura di fronte ai propri figli), il punto di partenza non può che essere un nuovo approccio culturale che riconsegni alle stesse donne il ruolo di protagoniste, squarciando il velo dell'omertà e del silenzio che copre nomi e volti spesso dentro le mura domestiche". "Un problema di incultura e di inciviltà - sostiene ancora Talarico - che va affrontato alzando il livello della coscienza sociale: è questa la vera scommessa che richiede un rinnovato impegno delle istituzioni a fianco delle vittime di violenze, anche attraverso un dialogo tra i cittadini per respingere, con determinazione, ogni tipo di prevaricazione. Ed è in questo contesto che il Consiglio regionale della Calabria si è mosso e continuerà a muoversi, promuovendo, in uno spirito aperto, una serie di iniziative con al centro l'universo femminile, madri e custodi della tradizione e della memoria, cui affidare la guida delle nuove generazioni".

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