NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Convegno sulla Biodiversità alimentare del Parco della Sila al Cupone

     

     

    Convegno sulla Biodiversità alimentare del Parco della Sila al Cupone

    16 nov 13 La qualità dell’olio extravergine d’oliva calabrese quale risorsa per la dieta mediterranea, le filiere dei pascoli della Sila, la biodiversità in relazione alla nutrizione ed alla ristorazione, gli aspetti turistici e l’enogastronomia dei luoghi caratteristici silani sono stati al centro dei lavori di un convegno a più voci, promosso dal Parco Nazionale della Sila, in collaborazione con il Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia, che si è svolto presso il Centro Visita Cupone di Camigliatello Silano, sul tema: “Biodiversità, ambiente e nutrizione umana”. Un evento, moderato dal giornalista Franco Bartucci, che si è aperto con gli interventi si saluto del Sindaco di Spezzano della Sila, avv. Tiziano Gigli, e del capo dell’UTB di Cosenza del Corpo Forestale dello Stato, dott.Gaetano Gorpia, che hanno rispettivamente parlato del Parco della Sila quale grande attrattore turistico, culturale ed ambientale a livello nazionale ed europeo; nonché della difesa e tutela della biodiversità ad opera del Corpo Forestale dello Stato nell’ambito del territorio del Parco. “Tutelare e valorizzare la biodiversità – ha detto la Presidente, Sonia Ferrari – è obiettivo prioritario dell’Ente Parco, favorendo lo sviluppo di aree rurali, risorsa e potenziale ricchezza per tutto il territorio, a cominciare dalla scoperta e valorizzazione dell’enogastronomia locale come fatto culturale e tradizionale, di cui il territorio silano e quello calabrese in genere ne sono ricchi con 269 prodotti tipici censiti”. Un argomento quello della Biodiversità nel Parco Nazionale della Sila trattato in modo diffuso e puntuale dal direttore, dott. Michele Laudati, che ne ha rimarcato la funzione ed arricchimento anche alla luce del possibile riconoscimento quale “Riserva della Biosfera” ad opera dell’Unesco nell’ambito del Programma MaB. Una iniziativa che ha consentito al dott. Bruno Maiolo, dirigente dell’ARSAC, di presentare l’atlante della Biodiversità sulle varietà locali di fruttiferi in Calabria, curato e pubblicato dalla stessa Agenzia regionale, nell’ambito del Programma Interregionale Biodiversità. Un testo che può rappresentare uno strumento utile per la programmazione di interventi che dipendono dall’attivazione di specifiche misure di finanziamento previste per la protezione delle specie a rischio di estinzione. Un dibattito che ha permesso ai dottori, Savino Bonavita e Vincenzo Bernardini, di illustrare uno studio della variabilità genetica del Pino Laricio nell’areale naturale dei giganti del Fallistro. Ma l’argomento del giorno è entrato nel vivo con l’ intervento della dott.ssa Samanta Zelasco, del Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia di Rende, nonché della dott.ssa Elena Orban, del Centro per la Ricerca e Nutrizione di Roma, che hanno parlato rispettivamente del Germoplasma olivicolo e dei prodotti ittici di acque dolci, un patrimonio da studiare e valorizzare, alla luce dei contenuti della giornata mondiale dell’alimentazione realizzata dalla FAO, in cui i sistemi alimentari sostenibili per la sicurezza alimentare e la nutrizione umana debbono essere sollecitati e stimolati con il coinvolgimento del mondo della ricerca, delle istituzioni e delle imprese. E’ il caso dell’intervento del dott. Raffaele Riga, dello Slow Food di Cosenza, che si è soffermato sul legame Biodiversità e ristorazione; mentre il prof. Domenico Britti, dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, parlando delle filiere dei pascoli della Sila ne ha evidenziato il valore del latte e della carne quale patrimonio per l’economia dei luoghi. Particolarmente stimolante è stato l’intervento del prof. Giovanni Sindona, del dipartimento di chimica e tecnologie chimiche dell’Università della Calabria, che soffermandosi sull’origine dei prodotti, ne ha evidenziato gli aspetti negativi delle frodi, ormai ampiamente diffuse a causa della globalizzazione dei mercati e che ha portato un gruppo di giovani ricercatori dell’Ateneo di Arcavacata a predisporre dei metodi spettroscopici per la determinazione della qualità, salubrità ed origine di agro alimenti, denominato “Quasiora”, con particolare riferimento all’olio di oliva, al vino, la passata di pomodoro, la cipolla rossa di Tropea, le clementine di Calabria, gli scarti di bergamotto. “Nell’ambito del progetto QUASIORA – ha sottolineato il prof. Sindona - l’unità di ricerca ha pienamente raggiunto la mission prefissata per lo sviluppo di metodologie da trasferire al mondo produttivo calabrese operante nel settore agroalimentare, per la certificazione high tech della qualità, sicurezza ed origine dei loro prodotti alimentari”. Argomenti che hanno portato il dott. Giuseppe Maiani, del Centro per la Ricerca e Nutrizione di Roma, ad approfondire i vari aspetti della “dieta mediterranea”, che ha avuto il riconoscimento ministeriale quale “Patrimonio immateriale dell’umanità”, parlandone anche negli aspetti espositivi rispetto alla globalizzazione e integrazione a causa dei flussi migratori che creano un cambiamento anche nello stile di vita delle persone. L’ultimo contributo ai lavori del convegno, prima di un breve saluto della dott.ssa Orsola Reillo, del dipartimento all’ambiente della Regione Calabria, è stato portato dalla dott.ssa Gabriella Lo Feudo, del Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia di Rende, parlando dei diritti del consumatore, il quale deve essere messo nelle condizioni di saper percepire le qualità dell’alimentazione sana. “E’ fondamentale educare soprattutto le nuove generazioni alla tutela della biodiversità, ambientale ed alimentare, recuperando, salvaguardando e valorizzando il legame esistente – ha sottolineato – tra i sapori ed i saperi che caratterizzano un territorio, le produzioni locali, le tradizioni, le antiche coltivazioni, il patrimonio materiale e immateriale dei luoghi”. Ed è, quindi, fondamentale partire da un lavoro educativo e formativo negli istituti scolastici della Calabria.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore