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    Maxi blitz antidroga nella sibaritide, 24 arresti dei CC

     

     

    Maxi blitz antidroga nella sibaritide, 24 arresti dei CC. In manette anche il cognato del boss Acri

    08 ott 13 Dalle prime ore dell'alba, è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza per l’esecuzione di 24 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari per spaccio di sostanze stupefacenti di cui 11 in carcere, 8 ai domiciliari, un obbligo di dimora e due obblighi di firma. Smantellata un’articolata e capillare rete di soggetti vicini agli ambienti criminali e dediti allo spaccio di stupefacenti nel capoluogo cosentino ed in tutta la sibaritide con fulcro in Rossano. Nel corso delle indagini, avviate a seguito della morte di un giovane rossanese per overdose, veniva sequestrato un importante quantitativo di eroina. Tra gli arrestati anche il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri catturato dopo una lunga latitanza nel novembre 2011. Circa 120 militari del Comando Provinciale, supportati da uomini dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, unità cinofile e un velivolo del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, stanno eseguendo decine di perquisizioni. I destinatari delle misure cautelari sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina a mano armata, estorsione, furto e ricettazione. È stata neutralizzata, di fatto, una fitta e capillare rete di spacciatori molto attiva e che traeva dalla sua attività ingenti guadagni. Le indagini ono partite dalla morte per overdose di un giovane, nel mese di ottobre del 2011, e dalle attività investigative svolte sul tentato omicidio di Antonio Manzi e del figlio Francesco, avvenuto nel luglio del 2011. Le investigazioni hanno già consentito di trarre in arresto, in flagranza di reato, otto persone e di sequestrare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.

    --- Video Il video integrale della conferenza

    Gli arrestati:
    Custodia in carcere: Antonio Calarota 40 anni, Pierpaolo Manzi 25 anni, Gaetano Morello 40 anni, Mauro Salvatore Pometti 36 anni, Vito Cruceli 39 anni, Alessandro Manzi 22 anni, Serafino Scarlato 38 anni, Serafino Guido 50 anni, Guglielmo Solferino 28 anni, Cosimo Damiano De Franco 42 anni, Pasqulino Veronese.
    Arresti domiciliari: Anthony Brogneri, 20 anni, Antonella Caruso 47 anni, Alfonso Ruffo 30 anni, Andrea Tocci 28 anni. Marco Gaviano 30 anni, Francesco Guidi 31 anni, A. L. Loris Schiavelli.
    Obbligo di dimora; A. C., A. V.
    Obbligo di firma: G. F., M. S., N. R.

    Minori tra spacciatori: Ci sarebbero stati anche dei minorenni tra i componenti la banda di spacciatori sgominata dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza con l'operazione, denominata ''Carambola, che ha portato all'arresto di 18 persone, una in meno rispetto alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Castrovillari. Uno dei destinatari dei provvedimenti, infatti, risulta, al momento, irreperibile. Minorenni ci sarebbero stati anche tra i consumatori della droga che veniva spacciata dalla banda. Il colonnello Giuseppe Brancati, comandante provinciale di Cosenza dei carabinieri, incontrando i giornalisti, ha detto che la banda di spacciatori ''aveva in mano il mercato della droga a Cosenza e nella Sibaritide da almeno due anni, spacciando notevoli quantità di eroina, cocaina e hascisc anche ad una clientela giovane''. Nel corso delle indagini ci sono stati numerosi sequestri di droga, non ingentissimi ma tanti e prolungati nel tempo. Uno degli arrestati, Antonio Calarota, è il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri. "Se anche non sono dimostrati legami diretti - ha detto il colonnello Brancati - sicuramente si tratta di un tipo di attività che non si può fare senza il benestare della criminalità organizzata". Il nome scelto per l'operazione deriva da uno dei segnali convenzionali utilizzati dagli spacciatori durante i dialoghi telefonici. "'Carambola' - ha riferito l'ufficiale - perchè la stecca era uno dei termini che venivano utilizzati, ma non il solo. C'era chi diceva 'porterò gli auguri', ma ogni giorno ne inventavano una nuova".

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