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    Ragazza di Vibo morta a Roma, precipitò nel cortile

     

     

    Ragazza di Vibo morta a Roma, precipitò nel cortile

    04 nov 13 Simona Riso sarebbe morta dopo essere precipitata nel cortile del palazzo in cui viveva. E' il nuovo orientamento della procura di Roma alla luce del sopralluogo fatto oggi dal pm Attilio Pisani e, conseguentemente, della rilettura dei risultati autoptici. Ma è da chiarire se sia stata spinta, se si sia buttata o sia caduta accidentalmente.

    Si cerca di capire se aggredita. Numerosi gli aspetti da chiarire sulla morte di Simona Riso, avvenuta mercoledì scorso a Roma: quello che inizialmente sembrava compatibile con un suicidio si è poi trasformato, dopo l'autopsia, in un'ipotesi di omicidio. Anche se l'accertamento autoptico ha escluso segni di violenza sessuale e segni di difesa, il tipo di fratture riportate da Simona fa propendere per la pista del delitto. Gli inquirenti vogliono poi accertare se il luogo dell'eventuale aggressione sia lo stesso in cui è stata trovata la ragazza.

    Sopralluogo del Pm. Sopralluogo del pm Attilio Pisani in via Urbisaglia, a Roma, dove abitava Simona Riso, la giovane trovata agonizzante nel cortile del palazzo e deceduta poche ore dopo nell'ospedale di San Giovanni dove aveva dichiarato di essere stata violentata. Il magistrato, che procede per omicidio volontario contro ignoti, sta ispezionando la casa e il luogo dove è stato trovata la ragazza. Gli investigatori sono alla ricerca di filmati delle telecamere a circuito chiuso della zona.

    ''Il decesso di Simona Riso non può restare un mistero né essere impunito. Sia fatta subito giustizia''. Lo afferma Dalila Nesci, deputata calabrese del Movimento 5 Stelle, in una interrogazione ai ministri della Giustizia, dell'Interno, della Difesa e della Salute, circa la morte, a Roma, della ventottenne originaria di San Calogero (Vibo Valentia). ''Ci sono troppe cose che non tornano - aggiunge - e si chiede di ottenere al più presto giustizia, così contribuendo ad alleviare il dolore della famiglia, accertando le cause del decesso della ragazza e punendo eventuali responsabili. Per quanto si evince dalle cronache potrebbe essersi trattato di un omicidio volontario. Gli inquirenti, in cui confido, svolgeranno con attenzione le indagini. Ciononostante, occorre che la famiglia di Simona sia tutelata in pieno, perché gli elementi emersi fanno pensare che vi sia un omicida in giro. Le istituzioni hanno il dovere, soprattutto in vicende così tragiche, di portare alla luce la verità''. ''Ho sentito il bisogno - conclude - di intervenire immediatamente. Simona era una giovane della mia età e, tra l'altro, calabrese come me. Fuori della retorica, la Calabria è troppo spesso trascurata e messa ai margini, salvo che non vi siano sanguinosi fatti di 'ndrangheta. Qui siamo davanti a un caso inspiegabile, che, toccando una donna lavoratrice, merita la partecipazione di tutta l'Italia''.

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