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    Il gen. Lusi alla Dia, in Calabria Mariggiò al Comando regionale CC

     

     

    Il gen. Lusi alla Dia, in Calabria Mariggiò al Comando regionale CC

    04 nov 13 "Sono stati tre anni intensi, difficili, impegnativi, ma ricchi di successi e soddisfazioni, che mi hanno arricchito sia sotto l'aspetto professionale che dei rapporti umani intessuti con i rappresentanti delle Istituzioni e con i tanti cittadini calabresi". E' quanto scrive il comandante regionale dei Carabinieri, gen. Adelmo Lusi, che lascerà la Calabria per assumere a Roma il nuovo incarico di vice direttore operativo della Dia. A Lusi subentra il generale Aloisio Mariggiò. "Come ogni altra organizzazione, anche l'Arma - aggiunge Luigi - ha pesantemente risentito della crisi economica che attanaglia il Paese, subendo negli ultimi anni tagli al bilancio progressivi e lineari che ci hanno ridotto a compiere rinunce dolorose ma necessarie in settori non strategici, concentrando le risorse in ambiti operativi e logistici per continuare ad assicurare la piena efficienza dei nostri reparti. Può sembrare paradossale, ma tutti gli indicatori statistici hanno registrato una crescita anziché una flessione di risultati. Grazie all'impegno corale di tutti i reparti della Legione, ed in assoluta aderenza con le indicazioni ed il coordinamento dell'Autorità Giudiziaria, sono state condotte indagini di alto profilo e di forte impatto quali, solo per citarne alcune, "Reggio Nord", "All Inside", "Alba di Scilla" in provincia di Reggio Calabria, "Libera" e Gringia" in provincia di Vibo Valentia, "Medusa" e "Showdown" in provincia di Catanzaro, "Masnada", "Impluvium" e "Filottete" di qualche giorno fa in provincia di Crotone, "Tela del Ragno", "Drugstore", "Plinius" in provincia di Cosenza". "Particolare attenzione - prosegue - è stata rivolta alla cattura dei latitanti e tale settore ci ha regalato grosse soddisfazioni: 65 di essi sono stati assicurati alla giustizia, di cui 2 di massima pericolosità (Condello e Trimboli), 9 pericolosi e ben 31 affiliati alla 'ndrangheta. Nel settore delle misure di prevenzione patrimoniale si è proceduto al sequestro di 1441 beni per un valore di 660 mln di euro ed alla confisca di 636 beni per un valore di circa 270 mln di euro. L'attività di contrasto alla 'ndrangheta è stata molta positiva ed ogni indagine ha confermato la vitalità e la estrema pericolosità di questa organizzazione criminale che, grazie alla enorme disponibilità di denaro frutto soprattutto del traffico di stupefacenti e delle estorsioni agli imprenditori, ha da tempo esteso i propri artigli in altre regioni e in altri Stati, fino a diventare un vero e proprio network globale. La 'ndrangheta non è invincibile, è sarà definitivamente sconfitta quando all'efficacia dell'azione delle forza dell'ordine e della Magistratura seguirà lo spostamento del consenso della gente dalle forze del male alle forze del bene". Il generale Lusi evidenzia che "si sta agendo con un'opera di sensibilizzazione dei giovani, degli associati alle diverse categorie professionali, del mondo della produzione e dell'imprenditoria. Nelle scuole, nelle parrocchie, nel corso di convegni e di manifestazioni culturali, tanti rappresentanti delle istituzioni dedicano parte del loro tempo ad illustrare i vantaggi che si possono ottenere con una vita rispettosa delle regole su cui si basa una società civile. Ma bisogna fare un fretta! Quella ormai da tutti indicata come "rivoluzione culturale" o "rivoluzione morale" e che sembrava lì lì per scoppiare, ancora ferma ai blocchi di partenza. La società civile sembra titubante, incerta, dà quasi la sensazione di volersi tirare indietro. Io credo che non sarà così. Sta per venire il giorno in cui il No alla 'ndrangheta diventerà il grido di tutti i calabresi onesti". "Ed un ruolo fondamentale ed insostituibile di vicinanza alla gente - sostiene l'ufficiale - viene svolto ogni giorno dai carabinieri delle quasi 300 stazioni attive sul territorio calabrese. Un ruolo antico mai mutato nel tempo ed oggi ancora attuale ed importante perché sovente tali piccoli presidi sono chiamati ad assicurare, e ne sono felici, funzioni sussidiarie che gli enti locali, per ragioni economiche, non sono più in grado di garantire ai cittadini. Vogliamo continuare ad essere Istituzione di riferimento per gli italiani, in virtù della serietà, della forma morale, della compostezza e dell'umiltà con le quali ci poniamo al cospetto del cittadino. Faremo di tutto per tenere fede a questo intendimento". peschereccio affondato a Corigliano Calabro mentre era ormeggiato

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