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    Crescono utili Banca Popolare Mezzogiorno nel 2012

     

     

    Crescono utili Banca Popolare Mezzogiorno nel 2012

    27 mar 13 Il 2012 è non solo il quinto anno di vita della Banca Popolare del Mezzogiorno, nata nel 2008 dalla fusione tra la Banca Popolare di Crotone e la Banca Popolare del Materano, ma soprattutto è il quinto anno che l'Istituto chiude con risultati positivi e in crescita. Il Consiglio di amministrazione della Banca ha approvato il bilancio che verrà presentato alla prossima assemblea dei soci, organizzata a Crotone per sabato 6 aprile. La Banca Popolare del Mezzogiorno presenterà ai suoi soci un utile di 25,2 milioni di euro, in aumento del 19,45% rispetto allo scorso anno. Crescono i volumi dei depositi sul fronte della raccolta diretta in termini di media liquida, ossia del volume dei risparmi che la clientela ha affidato all'Istituto, la BPMezz ha registrato nel 2012 un incremento del 7,38%. Tale dato se confrontato con il dato dell'intero sistema bancario, cresciuto, secondo l'Abi, solo dell'1,62%, mostra come la BPMezz stia conquistando sempre di più la fiducia della clientela. La raccolta indiretta, ossia gli investimenti fatti dai clienti tramite la BPMezz sui mercati finanziari e assicurativi, mostra un aumento del 3,67%. Ne consegue che al 31 dicembre 2012 la raccolta complessiva risulta pari a 4,5 miliardi di euro, in aumento del 4,67% rispetto all'anno precedente. Nonostante il perdurare di questa crisi economica abbia ridotto il potere di acquisto delle famiglie e le capacità di investimento delle imprese, la BPMezz ha continuato a sostenere le esigenze del territorio. Gli impieghi registrano, in termini di media liquida, un calo del 2,81%, in linea con il dato di settore. La contrazione è stata determinata da un minor utilizzo, da parte della clientela, dei rispettivi fidi di conto corrente, mentre i mutui e i prestiti risultano stabili. Un indicatore su tutti esprime il sostegno che la Banca svolge a favore dell'economia locale: l'81% dei fondi raccolti dalla clientela viene reinvestita sotto forma di finanziamenti alle imprese e alle famiglie dei territori in cui opera la Banca. Grazie ad una politica di accantonamento e all'attento sistema di monitoraggio adottato per individuare per tempo le diverse situazioni di difficoltà dei clienti, la BPMezz ha registrato nel 2012 un indicatore della "qualità del credito", dato dal rapporto tra le sofferenze e gli impieghi, pari al 3,32%, in peggioramento rispetto allo scorso anno di oltre un punto, in linea al dato nazionale che nel 2012 è stato pari al 3,35%. Il Direttore Generale, Roberto Vitti, afferma che "la nostra banca dimostra di essere una realtà molto solida, basti dire che abbiamo già raggiunto i livelli di 'Basilea 3'. Il 'Tier 1 capital ratio' - ossia il rapporto tra il Patrimonio di base della banca e le attività di rischio ponderate - è salito dal 12,38% del 2011 al 15,02% del 2012: un dato molto positivo considerando che le indicazioni di Banca d'Italia pongono come valore di riferimento l'8%. Ciò dimostra che la nostra banca è ben patrimonializzata soprattutto rispetto all'esposizione ai rischi. L'incremento del 2012 è legato al fatto che la Bpmezz ha messo a Patrimonio il 62% dell'Utile: tale scelta denota un'attenta politica della nostra Banca che 'mette da parte' una bella fetta del risultato positivo di quest'anno per rendersi più solida e più capace di affrontare i rischi futuri. La patrimonializzazione che è il dato principe di qualsiasi azienda, lo è ancor di più per le aziende bancarie che devono fondare la propria attività sulla fiducia nei risparmiatori depositanti". Il Presidente Francesco Lucifero ha evidenziato che "dopo cinque anni di intensa attività, questa nostra giovane azienda, sorta dalla fusione della Banca Popolare di Crotone con la Banca Popolare del Materano, sta dimostrando al meglio le proprie potenzialità. Questo dimostra la validità della scelta di far nascere una nuova realtà che ha come missione quella di divenire l'istituto bancario di riferimento di tutte le regioni del Mezzogiorno. Anche se il bilancio del 2012 mostra in parte i segni della crisi economica in cui operiamo quotidianamente, esso dimostra allo stesso tempo che la nostra Banca ha gli uomini e i mezzi necessari non solo per chiudere un anno con risultati in crescita, ma soprattutto per affrontare futuri traguardi ancora più ambiziosi".

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