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    Mangiano cibo scaduto, 2 cosentini muoiono a Fiumicino

     

     

    Mangiano cibo scaduto, 2 cosentini muoiono a Fiumicino. Forse botulino

    23 mar 13 Due morti e una terza persona in gravi condizioni dopo aver mangiato cibo scaduto. E avvenuto a Fiumicino (Roma) in una zona di campagna in località Torrimpietra, in via Riserva del Pascolaro. I sanitari del 118 nell'abitazione hanno trovato morti due uomini di 57 e 50 anni Domenico e Francesco Paladino (zio e nipote); il figlio di uno dei due, Leonardo Paladino di 23 anni, è stato portato all'ospedale di Bracciano.I tre, cosentini di Albidona, avrebbero mangiato cibo conservato artigianalmente. A fare la scoperta i loro amici vicini di casa, anche loro calabresi che non vedendoli questa mattina si sono recati nell'abitazione facendo la macabra scoperta. I tre, originari di un paese in provincia di Cosenza, ieri sera avrebbero mangiato carne, insalata e alcune conserve sott'olio artigianali e proprio quest'ultime sarebbero state la causa della morte. Domenico Paladino era un medico, il nipote Francesco faceva il barista. Leonardo Paladino è stato trasferito dall'ospedale di Bracciano al Policlinico Gemelli di Roma, dove è in trattamento presso il Dipartimento di Emergenza (Dea). Il giovane, rende noto il Policlinico Gemelli, è attualmente in prognosi riservata, le sue condizioni sono stabili ed è cosciente. Sono in corso accertamenti per capire l'origine dell'intossicazione.

    Ambulanza non li ha trovati. Dopo la chiamata della scorsa notte al 118 per l'intossicazione a Fiumicino, la centrale operativa e gli stessi sanitari dell'ambulanza hanno fatto decine di diversi tentativi per rintracciare i richiedenti aiuto. E' quanto si apprende dal 118. L'Ares ha riferito che la scorsa notte, intorno alle 2.30, è giunta al 118 una richiesta di soccorso in Via della Riserva del Pascolaro 159. Il richiedente diceva che un suo parente non respirava bene, dava questo indirizzo, confermava il numero di cellulare da cui stava chiamando e diceva di chiamarsi Vaglio Leonardo. E' stata inviata un'ambulanza che è giunta sul posto, in un piazzale con tre caseggiati dove non ci sono citofoni, non c'era nessuna luce accesa, hanno provato quindi a richiamare il richiedente per circa venti volte ma questi non rispondeva. Hanno acceso la sirena girando intorno ai caseggiati per essere uditi, ma si è affacciato solo un vicino di casa, il quale ha detto che in quel posto non abita nessuno con quel nome. La centrale operativa del 118 ha allora chiamato gli ospedali della zona per sapere se qualcuno con quel nome era arrivato in Pronto Soccorso, ipotizzando un trasferimento con mezzi propri, nulla. La centrale ha allora chiamato i carabinieri per sapere se esiste una persona con quel nome residente in zone limitrofe, nulla. C'era solo un fabbricato con la luce accesa, gli operatori dell'ambulanza hanno scavalcato il muro e sono entrati ma il locale si è rivelato un magazzino con nessuno all'interno. Dopo aver richiamato un'altra volta ospedali limitrofi, carabinieri, e per circa altre dieci volte il cellulare lasciatoci dal richiedente senza ottenere risposta, la Centrale ha mandato via l'ambulanza. I corpi sono stati trovati oggi intorno alle 11 da un amico che aveva appuntamento e che, non avendo risposta da cellulare di nessuno, ha buttato giù la porta di casa. E' stata questa persona a trasportare il ragazzo sopravvissuto a Bracciano con la sua auto.

    Forse Botulino. Potrebbe essere stato il botulino contenuto in alcune confezioni di cibi sott'olio ad uccidere due persone a Fiumicino, mentre una terza è ricoverata in ospedale in gravi condizioni. A morire un dottore anestesista di 57 anni e un barista. Ricoverato invece il figlio del medico che non sarebbe in pericolo di vita. Sono tutti di origini calabresi. I tre si trovavano nel loro appartamento quando sono stati soccorsi. Sul posto, oltre al 118, sono intervenuti i carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia e del Nucleo operativo radiomobile di Civitavecchia.

    Botulino solo ipotesi. Il botulino contenuto nei cibi sott'olio è al momento solo una delle ipotesi sulla causa dell'intossicazione che oggi a Fiumicino ha provocato la morte di due persone e ridotto un giovane in gravi condizioni. A quanto si apprende, il giovane ricoverato a Roma è sicuramente vittima di un'intossicazione, ma gli accertamenti in corso sono volti ad individuarne la causa.

    Gemelli: No Botulino. Non esiste alcun elemento che faccia sospettare un'intossicazione da botulino: è quanto si apprende dal Policlino Gemelli di Roma in merito al giovane intossicato trasferito oggi da Bracciano e figlio di uno dei due uomini morti a Fiumicino.

    No causa alimentare. Potrebbe non essere di origine alimentare ma ambientale, a quanto si apprende, l'intossicazione che ha ridotto in gravi condizioni il figlio di uno dei due uomini morti oggi a Fiumicino. Sulle cause ambientali all'origine dell'intossicazione al momento sono in corso analisi e non è possibile formulare alcuna ipotesi.

    Ministero: Attenti a conserve fatte in casa. "Molta attenzione alle conserve fatte in casa": la raccomandazione arriva dal ministero della Salute, in seguito alla morte a Fiumicino di due persone che avevano consumato cibo sott'olio probabilmente conservato in modo scorretto. "Non bisogna consumare conserve che, all'apertura, presentino odori anomali", scrive il ministero. Attenzione, prosegue la nota, "anche ai contenitori quando presentano rigonfiamenti. Possono essere a rischio, poiché all'interno possono contenere spore di botulino, una tossina pericolosissima per la salute". I sintomi più comuni (annebbiamento e sdoppiamento della vista, secchezza della bocca, debolezza muscolare con paralisi successiva, che può coinvolgere i muscoli della respirazione, fino all'arresto cardiaco) si manifestano di solito molto rapidamente, generalmente entro un periodo compreso fra 12 e 36 ore. Il trattamento prevede la somministrazione di un'antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. Ai primi sintomi, avverte il ministero, è necessario chiamare il medico o andare al pronto soccorso, "fornendo subito l'informazione sugli alimenti consumati e, ove possibile, portare i resti dell'alimento sospetto". Le conserve preparate in casa quali ad esempio le verdure sott'olio sono uno dei prodotti in cui più facilmente si può rischiare la presenza della tossina botulinica. Soprattutto i cibi conservati non cotti e che non siano sufficientemente acidi possono essere un ambiente adatto alla crescita del botulino: peperoni, fagiolini, melanzane, funghi, olive e sott'olio sono gli alimenti a maggior rischio. Se si preparano conserve in casa, prosegue il ministero, "é necessario fare bene attenzione alle più elementari norme igieniche", lavando bene verdure, utensili, piani di lavoro e contenitori e facendo bollire i cibi per almeno 10 minuti. Aggiungere aceto e sale contribuisce a ridurre la produzione delle tossine.

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