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    Scomparsa Prefetto Managanelli, messaggi di cordoglio

     

     

    Scomparsa Prefetto Managanelli, messaggi di cordoglio

    20 mar 13 "La scomparsa del prefetto Antonio Manganelli è un grave lutto per tutte le istituzioni e per tutti gli italiani". Lo dichiara Rosanna Scopelliti, deputato del Popolo della Libertà e figlia del magistrato Antonino, ucciso dalla mafia. "E' stato un grande poliziotto e un grande uomo - afferma Scopelliti - che ha portato per mano la Polizia di Stato nel terzo millennio. Sotto la sua guida gli uomini e le donne della Polizia di Stato hanno contribuito ad assicurare alla Giustizia centinaia tra i più temibili affiliati alle consorterie criminali e mafiose italiane, affermando non solo la supremazia delle istituzioni democratiche ma anche e soprattutto rinsaldando il sentimento di fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato".

    "Oggi il Paese perde uno dei suoi migliori servitori, un fuoriclasse, nemico giurato delle mafie e della criminalità. Noi oggi perdiamo un amico dei giovani e della società civile, che con determinazione ha voluto e saputo modernizzare la Polizia di Stato, avvicinandola come mai prima d'ora al cittadino". E' quanto dichiara Aldo Pecora, presidente nazionale dell'Associazione antimafia 'Ammazzateci Tutti' facendo riferimento alla morte del Capo della Polizia, Antonio Manganelli. "Portiamo dentro un grandissimo dolore - prosegue Pecora - e ci uniamo commossi e attoniti al cordoglio della famiglia, dei poliziotti e delle poliziotte italiane e di tutti coloro i quali piangono la sua scomparsa".

    "Oggi tutti i poliziotti italiani sono orfani del loro capo. Per tutti noi il dolore è immenso". Lo hanno detto il Questore, Guido Marino, ed il capo della squadra mobile di Catanzaro, Rodolfo Ruperti, a margine di una conferenza stampa, ricordando il prefetto Antonio Manganelli. "Ho avuto l'onore di conoscere Manganelli - ha detto Marino - durante la mia esperienza in Sicilia. Oggi il mio ricordo non é formale, ma è rivolto ad un uomo che ha dato molto per le istituzioni e per la polizia". Ruperti, che prima di Catanzaro è stato dirigente della squadra mobile di Caserta, ha evidenziato che "ho avuto il privilegio di conoscere personalmente Manganelli e oggi il nostro stato d'animo è di profondo dolore per la scomparsa di un uomo che tanto ha dato alle istituzioni".

    "Esprimo profondo cordoglio per la prematura scomparsa del Capo della Polizia, Antonio Manganelli". Lo afferma il presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani. "La responsabilità e un grande senso delle Istituzioni - spiega Errani - hanno caratterizzato la vita, l'azione e l'impegno di Manganelli. Ci stringiamo attorno ai familiari ed esprimiamo vicinanza alle forze di polizia che oggi hanno perso un protagonista autorevole della lotta alla criminalità organizzata"

    "Ho conosciuto Manganelli nelle istituzioni, quando era ancora un giovane funzionario della Polizia di Stato e ne ho apprezzato, fino al suo ultimo incarico, l'equilibrio e l'autorevolezza che gli hanno consentito di far superare con dignità alle istituzioni che rappresentava passaggi critici e difficili. Ma ho conosciuto Manganelli anche come persona, la sua dolcezza come padre e come marito. Un pensiero affettuoso e di forte vicinanza va alla moglie Adriana e alla figlia Emanuela in questo triste e doloroso momento. Con la sua scomparsa lo Stato perde un grande capo della polizia che non sarà facile sostituire". Lo dichiara la deputata democratica Rosa Villecco Calipari.

    Il Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, e la sua presidente Adriana Musella, è detto in una nota, "piangono la scomparsa di Antonio Manganelli ricordandone le grandi doti umani e professionali". "Manganelli, cui il Coordinamento aveva conferito il premio Gerbera Gialla alla carriera - afferma Adriana Musella - era una bella persona, un gentiluomo ma anche un poliziotto vero, un grande poliziotto, protagonista di importanti pagine di storia. Con lui il Paese perde un riferimento credibile, un valido esponente di quello Stato con la S maiuscola, che la gente riconosceva come amico in un panorama istituzionale troppo spesso torbido e distante". "Fermo e responsabile nel suo ruolo - prosegue Musella - Manganelli aveva umilmente saputo chiedere scusa per gli errori dei suoi uomini. La Polizia di Stato perde con lui una grande guida e l'antimafia il compagno di tante battaglie e di grandi vittorie. A lui va oggi il grazie del Coordinamento antimafia Riferimenti, che vuole ricordarlo col suo sorriso rassicurante, rilevando come, per un destino crudele, ad andarsene sono sempre i migliori".

    "Esprimo sentito cordoglio per la prematura scomparsa del Capo della Polizia Antonio Manganelli, un grande servitore dello Stato che ha dimostrato un notevole impegno e abnegazione nel contrasto alla criminalità organizzata". Lo afferma, informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta, il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. "I brillanti risultati conseguiti nel corso della sua carriera - aggiunge - testimoniano le alte capacità organizzative e professionali che hanno caratterizzato il suo mandato. Sono consapevole che la sua esperienza resterà patrimonio delle Istituzioni". "Alla famiglia e a tutti i rappresentanti della Polizia di Stato - conclude Scopelliti - desidero rivolgere la mia personale vicinanza".

    "Antonio Manganelli non era solo un leale servitore dello Stato, ma soprattutto un uomo dagli alti valori ideali che ha trasmesso quotidianamente, con il lavoro e l'esempio, a quanti hanno avuto la fortuna di stare al suo fianco". E' quanto afferma l'ex parlamentare Maria Grazia Laganà Fortugno. "I risultati operativi raggiunti con lui, soprattutto nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata - prosegue Laganà Fortugno - credo siano stati i migliori mai ottenuti nella storia d'Italia. Manganelli è stato per me un punto di riferimento sul piano umano e personale, prima ancora che istituzionale. Alla sua famiglia e alla Polizia di Stato esprimo il mio profondo cordoglio".

    "Sono profondamente addolorato per la perdita di Antonio Manganelli. Con Antonio e Giovanni Falcone ho condiviso una stagione drammatica ed entusiasmante della vita". E' quanto afferma, in una nota, Pino Arlacchi, europarlamentare e studioso della mafia. "Antonio - prosegue Arlacchi - è stato uno degli artefici del maxiprocesso antimafia istruito da Falcone ed ha condotto Antonino Calderone verso la collaborazione con lo Stato. Ha anche contribuito a costruire lungo gli anni '90 il regime giuridico ed istituzionale dell'antimafia italiana, che è il più avanzato del mondo. La storia di Antonio Manganelli è quella di un uomo che ha promosso e praticato i valori della democrazia e dell'eccellenza professionale in un ambiente, quello degli apparati più delicati dello Stato, spesso refrattario ad entrambi". "La sua battaglia per una polizia moderna, fatta di cittadini in uniforme e non di servi dei poteri più retrogradi - sostiene ancora Arlacchi - è stata incessante. Antonio è stato un riformatore delle istituzioni della sicurezza e un investigatore di altissimo profilo, preso a modello dai colleghi e rispettato in tutto il mondo. Senza di lui, e senza la triade Manganelli-De Gennaro-Pansa del Servizio centrale operativo della Polizia degli anni '80, non ci sarebbe stata l'antimafia di Falcone, Borsellino, Caponnetto e Chinnici. Dobbiamo perciò moltissimo ad Antonio. Con lui se ne va un silenzioso, umile, grande italiano".

    "Esprimo il mio cordoglio personale e quello del Consiglio regionale della Calabria che rappresento per la prematura scomparsa del Capo della Polizia, Antonio Manganelli". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico. "Il suo alto senso delle Istituzioni e soprattutto la sua guida autorevole - aggiunge - hanno nel tempo, e soprattutto in determinate circostanze critiche per il Paese, fortemente contribuito a ridare fiducia ai cittadini nello Stato". "Sono sicuro - dice ancora Talarico - che noi tutti ricorderemo con gratitudine questo illustre servitore dello Stato dalle grandi capacità organizzative e che ha contribuito ad assicurare alla giustizia decine e decine di criminali".

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