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    Minacce a Pm DDA Reggio, reazioni e commenti

     

     

    Minacce a Pm DDA Reggio, reazioni e commenti

    09 mar 13 ''Tutta la mia solidarietà al sostituto procuratore Giuseppe Lombardo e alla sua famiglia, vittima ieri di un vile gesto intimidatorio, sintomo dell'estrema difficoltà di chi lavora nella nostra terra per affermare la legalità e la lotta alla 'ndrangheta''. E' quanto afferma, in una nota, Agazio Loiero di Autonomia e diritti. "Un'arroganza intollerabile - prosegue Loiero - che suscita tutta la mia indignazione. A Lombardo voglio dire di non lasciarsi intimidire, semmai di perseverare nel lavoro prezioso che sta svolgendo in Calabria, al fine di debellare quella pericolosa zavorra rappresentata dalle organizzazioni criminali".

    ''La mafia del potere. Chi volesse capire cosa sia realmente la mafia,dovrebbe vivere per un po' nella trincea di Reggio Calabria. Il potere ha bisogno di affidabilità per tutelare i propri sporchi affari. Il potere ha bisogno di servi fedeli su cui contare. Ecco perché in questo Paese gli incarichi non vengono mai assegnati per competenze e meriti. Reggio Calabria rappresenta la vergogna di uno Stato che si dice di diritto ma tale non è. Da un anno si attende la nomina del procuratore della Repubblica". Lo afferma, in una nota, Adriana Musella, presidente del Coordinamento nazionale Gerbera Gialla commentando la lettera di minacce contenente 50 grammi di polvere pirica destinata al pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo ed intercettata alle poste. "Ritornano alla mente - prosegue la Musella - le parole di Giovanni Falcone, più attuali che mai: 'Si muore generalmente perche' si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. La mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggeré. Io aggiungerei che lo Stato non vuole proteggere perché scomodi, come nel caso del pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo, privato dei suoi stretti collaboratori, lasciato solo con tutto il peso e la responsabilità di indagini delicatissime che vedono coinvolto il sistema del potere in tutta la sua perversione e complessità. E questo sistema che si sente minacciato nella sua atavica impunità manda i pacchi bomba". "Lombardo - conclude Adriana Musella - è stato lasciato a combattere in prima linea in piena solitudine, depositario di scottanti risultanze investigative e di questo più d'uno dovrà risponderne alla pubblica opinione e a Dio per chi ci crede".

    L'assessore regionale alle Attività produttive Antonio Caridi - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta - ha dichiarato che "vanno contrastate con forza le logiche criminali che cercano di imporre il predominio delle cosche mafiose, creando un clima da 'anni di piombo'". "Il gesto chiaramente intimidatorio, di cui è stato vittima il pm della Procura di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo - ha proseguito - è un ulteriore segnale dell'escalation avviata dalla criminalità organizzata per attentare alla vivibilità democratica ed alla civile convivenza che le istituzioni legittimamente garantiscono quotidianamente, anche grazie all'impegno ed al sacrificio di molti ed onesti servitori dello Stato. La notizia delle esplicite minacce a Lombardo desta enorme preoccupazione e sconcerto in tutte le componenti della società civile e deve indurre ad una seria riflessione gli apparati istituzionali e le forze politiche, chiamati a tenere alto il livello di attenzione contro questa vera e propria strategia del terrore attivata dalla criminalità organizzata contro magistratura, amministratori, operatori dell'informazione. Lombardo, l'intero ordine giudiziario, gli amministratori, i giornalisti, i rappresentanti politici ed istituzionali, che lottano quotidianamente in difesa della legalità vanno sostenuti concretamente, attraverso la realizzazione di azioni adeguate". In conclusione, Caridi ha espresso "piena ed incondizionata solidarietà al magistrato, consapevole che questo inqualificabile ed inaccettabile atto intimidatorio non costituirà impedimento alla prosecuzione del suo lavoro e del suo impegno".

    "'Se non la smetti ci sono pronti altri 200 chili'. Queste parole accompagnano l'ennesimo tentativo d'intimidazione nei confronti di Giuseppe Lombardo, uno dei più attivi e combattivi magistrati della nostra Procura. Queste parole ci motivano, ancora una volta, a ribattere colpo su colpo, con la nostra faccia e con gesti chiari di solidarietà - per non permettere più che la 'ndrangheta agisca nella nostra citta', senza risposte della gente della società civile". E' quanto si afferma in un comunicato di Reggio non tace. "Già in passato - prosegue la nota - abbiamo detto e praticato pubblicamente la nostra scelta d'essere scorta civica della Procura e, anche in altre occasioni in cui Giuseppe Lombardo ha ricevuto minacce, abbiamo manifestato, non in maniera rituale, la nostra solidarietà alla sua persona. Stavolta, la nostra solidarietà non può prescindere dalle parole di Brecht che Giuseppe Lombardo ha citato recentemente: Chi non conosce la verità è uno sciocco ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente. Non le riteniamo, infatti, un'esortazione morale. Sono un grido che deve stanare le Coscienze dei singoli e dell'intera cittadinanza, perché si smetta di delegare a magistratura e forze dell'ordine la lotta contro la 'ndrangheta, tra l'altro lasciandole sole ad affrontare persino il rischio della vita in nostro favore, e perché si dica con chiarezza da che parte stare: perché anche la non scelta significa dire menzogne ed essere delinquenti. Sulla base di queste considerazioni e di queste scelte, che anche in quest'occasione intendiamo confermare, invitiamo tutti i reggini a partecipare alle manifestazioni che, in occasione della giornata della memoria delle vittime delle mafie, istituita da anni da Libera, quest'anno è organizzata da Libera di Reggio Calabria col movimento ReggioNonTace. Quest'anno vogliamo dire, facendo memoria delle vittime delle mafie, che non vogliamo più piangere morti, ma essere vivi. Io sono Giuseppe Lombardo. Le nostre facce contro le minacce".

    "Esprimo solidarietà al Procuratore Giuseppe Lombardo". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere provinciale di Reggio del Pdl Michele Marcianò. "Si tratta di un episodio preoccupante - sostiene Marcianò - nei confronti di un magistrato da sempre impegnato contro la criminalità organizzata, che deve proseguire nella sua azione per rafforzare la legalità nella nostra terra, consapevole di avere al suo fianco tutte le istituzioni. Voglio ringraziare tutta la magistratura che opera in questa regione ed esprimere sincera vicinanza al dott. Lombardo e alla sua famiglia".

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