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    Lettera con minacece ed esplosivo a PM DDA Reggio C.

     

     

    Lettera con minacece ed esplosivo a PM DDA Reggio C.

    08 mar 13 Una busta contenente circa cinquanta di grammi di polvere pirica ed un biglietto di minacce indirizzata al sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, e' stata intercettata nel centro smistamento delle poste di Reggio Calabria. Sull'episodio sta indagando la squadra mobile. Nel biglietto di minacce c'era scritto "se non la smetti ci sono pronti altri 200 chili". Lombardo è titolare di alcune delle inchieste più delicate condotte contro le cosche della città, considerate le più potenti dell'intera Calabria, come quelle De Stefano, Libri e Condello, e sui presunti rapporti con ambienti della massoneria, della politica, delle istituzioni, dell'imprenditoria. Il magistrato, inoltre, è titolare del filone calabrese dell'inchiesta sulla Lega nord. Già in passato Lombardo era stato oggetto di minacce. Oltre ad un'intercettazione in cui un presunto esponente della cosca Labate afferma "a quello prima gli spariamo e meglio è ", il 4 ottobre 2011, nel parcheggio del palazzo che ospita la Procura, era stato trovato un ordigno rudimentale poggiato su una foto del magistrato. In precedenza una busta con dentro un proiettile di mitra kalashnikov indirizzata al magistrato era stata intercettata nel centro di smistamento delle poste di Lamezia Terme. Altre due buste contenenti proiettili le aveva ricevute il 25 gennaio 2010 ed il 17 maggio successivo.

    "Chi non conosce la verità è uno sciocco ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente". Ha citato un aforisma del drammaturgo tedesco Bertold Brecht per descrivere il proprio stato d'animo dopo l'ennesima intimidazione il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. Il magistrato non ha voluto aggiungere altro. Sulla scrivania del suo ufficio, al sesto piano del Centro direzionale dove ha sede la Dda, ci sono i fascicoli della decina di processi che sta conducendo: Meta, contro esponenti e gregari delle cosche De Stefano, Condello, Tegano, Libri, Imerti; Bellu lavuru sulla cosca Morabito di Africo; Archi astrea, sulla cosca Tegano e la vicenda della Multiservizi, la società mista del Comune di Reggio sciolta per infiltrazione mafiosa; Reggio nord sui fiancheggiatori del boss Domenico Condello, catturato dai carabinieri alcuni mesi fa dopo 20 anni di latitanza; Epilogo, sulla cosca Serraino ed i collegamenti con gli attentati agli uffici della Procura generale ed all'abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro; Aghatos, sulla cosca Tegano. Oltre a processi, Lombardo è titolare di inchieste sugli "affari" della 'ndrangheta in Lombardia con migliaia di documenti, intercettazioni telefoniche, rapporti bancari, bilanci di societa',testimonianze da verificare. Un lavoro condotto in solitudine da Lombardo, che, fino ad ora, non è stato affiancato da altri magistrati. Tale situazione ha infatti indotto, la settimana scorsa, i presidenti delle sezioni penali del Tribunale di Reggio Calabria a riunirsi per concordare con lo stesso Lombardo le date utili dei dibattimenti. Il 21 febbraio scorso, infatti, il pm, alla stessa ora, avrebbe dovuto presenziare a tre udienze diverse. "L'unica cosa che mi provoca amarezza - ha detto Lombardo - é dovere sacrificare ulteriormente i miei affetti privati, la mia famiglia. Per il resto, conosco i miei doveri e continuerò ad agire di conseguenza"

    Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta - ha espresso solidarietà al pm Giuseppe Lombardo, destinatario di una lettera intimidatoria. "La notizia del rinvenimento di un biglietto di minacce indirizzata al sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, accompagnato da una busta contenente polvere pirica - afferma Scopelliti - desta allarme e sgomento poiché si tratta dell'ennesimo episodio d'intimidazione rivolto ad un magistrato della Procura di Reggio Calabria. Desidero rivolgere vicinanza umana ed istituzionale al Pubblico ministero Lombardo esortandolo a proseguire con la medesima incisività nella sua preziosa attività di contrasto all'illegalità ed alla criminalità organizzata. Al contempo auspico che si faccia in tempi brevi luce sui responsabili di un atto tanto deprecabile e vile". "Oggi più che mai - dice ancora Scopelliti - è necessaria quella risposta corale affinché politica, istituzioni e cittadini, insieme e ciascuno per le proprie responsabilità e competenze, levino alta la loro voce e con fermezza si oppongano al volere di tutti quelli che tentano di soffocare ogni possibilità di sviluppo per la nostra terra".

    La Cisl calabrese manifesta piena vicinanza e solidarieta' al Pm Giuseppe Lombardo, destinatario nei giorni scorsi di un vile quanto ignobile atto intimidatorio. "Siamo di fronte - è scritto in una nota - all'ennesimo tentativo di condizionare pesantemente la proficua azione investigativa portata avanti con fermezza e coraggio dal Pm Giuseppe Lombardo e dalla magistratura in generale per affrancare i nostri territori dalla spirale mafiosa. La Cisl esprime ferma condanna per l'accaduto ed invita tutte le forze sane a fare 'quadrato' attorno a quanti quotidianamente operano senza paure ed infingimenti per affermare lo Stato di diritto".

    "Non pensavo si potesse arrivare a tanto. Giuseppe Lombardo rappresenta il cuore della gente per bene e rappresenta l'anima buona che c'é dentro ognuno di noi e che, in questi momenti, deve uscire con forza al di fuori e mostrare e dimostrare di essere tutti liberi". Lo afferma Daniela De Blasio, esponente del Comitato nazionale di Parità e direttore generale dell'Azienda Calabria Lavoro. "Per questo - prosegue - bisogna stigmatizzare con forza quello che è accaduto in questi giorni ai danni del pm Giuseppe Lombardo. Ci risiamo. Ogni volta che qualcosa si muove, sotto l'impulso della legalità, ecco che torna a farsi sentire quella che è la vera essenza del marciume che affligge la nostra terra. Vorrei gridare al mondo intero il mio basta. Basta paure, basta violenza, basta terrore, basta con queste azioni che infangano la nostra terra e una società civile che vuole crescere nella legalità e alla luce del sole, senza falsi perbenismi atti soltanto a intrecciare squallide situazioni che alla fine sfociano in queste circostanze. Ognuno di noi, nel proprio piccolo, deve sentirsi vicino a chi, ogni giorno, lotta, spesso da solo, per far si che la nostra società, attuale e futura, sia trasparente e pulita. Io sono vicina al magistrato Giuseppe Lombardo e alla sua famiglia e mi appello alla parte buona di questa società affinché esca dal torpore che ci ha assuefatti, invitando tutti a manifestare in qualsiasi modo, lo sdegno per questa vicenda"

    ''Desidero esprimere la mia vicinanza e solidarietà personale, nonché della Fondazione che presiedo, al sostituto procuratore presso la Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo per l'ennesima vile intimidazione subita". E' quanto dichiara Rosanna Scopelliti, deputata del Pdl e Presidente della Fondazione Antonino Scopelliti. "Giova ricordare - prosegue - che il pm Lombardo sta svolgendo delicatissime indagini, per le quali è necessario il più ampio sostegno da parte delle Istituzioni nonché da parte di tutti coloro i quali, cittadini e associazioni in primis, si adoperano per l'affermazione della legalità contro le organizzazioni mafiose che attanagliano il territorio reggino e calabrese tutto. Per questo motivo faccio mio l'invito del Presidente di Ammazzateci tutti a garantire maggiori misure di sicurezza al dott. Lombardo e della sua famiglia, ed in tal senso ho già provveduto a scrivere al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri affinché, come sono certa farà, voglia valutare ogni opportuna quanto celere azione da intraprendere".

    ''Esprimo vicinanza e solidarietà al Sostituto procuratore distrettuale antimafia, dott. Giuseppe Lombardo, impegnato con grande serietà e competenza che lo contraddistinguono nel delicatissimo lavoro di contrasto al crimine organizzato". Lo afferma, in una nota, il vice presidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò. "Gli oscuri disegni delle forze criminali che già in altre occasioni hanno minacciato il dottore Lombardo - prosegue - non hanno piegato e non piegheranno la determinazione dello Stato e delle sue articolazioni nell'incessante lotta che deve trovare su un unico fronte le forze dello Stato e i cittadini".

    "L'intimidazione ai danni del magistrato della DDA Giuseppe Lombardo, al quale esprimo solidarietà personale e istituzionale, è un gesto che colpisce la coscienza della parte sana della società che guarda alla magistratura come un baluardo per la difesa delle libertà individuali e collettive e per riaffermare i principi del nostro ordinamento democratico". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Provincia di Reggio, Giuseppe Raffa, il quale si dice "fermamente convinto che l'encomiabile attività del procuratore Lombardo nell'azione di contrasto ai poteri criminali abbia provocato una reazione scomposta da parte di chi vive all'ombra dell'antistato. Di fronte ad episodi di siffatta gravità è bene che la società civile prenda definitivamente coscienza dello stato in cui si trova la nostra terra e reagisca con determinazione e coraggio, anche perché non si può delegare la sola Magistratura nell'azione di moralizzazione di un tessuto sociale fortemente inquinato dalla presenza mafiosa e dell'illegalità diffusa. Far parte del fronte antimafia - conclude Raffa - è un dovere civile di tutte le componenti del territorio: dai semplici cittadini alle istituzioni".

    Piena solidarietà al pm della Dda viene espressa dall'assessore alla Cultura e Legalità della Provincia di Reggio Eduardo Lamberti-Castronuovo. "Il procuratore Giuseppe Lombardo con il suo lavoro e con il suo modo di essere - afferma - onora la magistratura; intimidirlo, cosa che comunque riuscirà difficile considerato l'alto spessore professionale e morale del magistrato, significa offendere e violentare tutta quella parte di società che è stanca della malavita organizzata, della cattiva politica, e di tutto ciò che attenta a un vivere civile rispettoso delle regole. In qualità di assessore alla legalità non posso che esprimere la più viva solidarietà non solo a parole, ma con gli atti quotidiani a difesa del rispetto delle leggi e soprattutto dell'essere uomini. Sono certo che Lombardo continuerà con il rigore che gli è solito il suo lavoro, in favore delle gente perbene".

    "Al magistrato Giuseppe Lombardo serve molto di più e subito un potenziamento delle misure di protezione a tutela dell'incolumità sua e della sua famiglia che i soliti attestati di solidarietà". A dichiararlo, in una nota, è il leader del movimento 'Ammazzateci Tutti', Aldo Pecora. "Perché non è la prima volta che subisce intimidazioni - spiega Pecora - una delle quali messe in atto due anni orsono con spregiudicato senso d'impunità finanche nei parcheggi della procura. E' giusto manifestare al Pm Lombardo la nostra vicinanza, ma chiedo alla parte sana della politica calabrese e soprattutto agli amici e colleghi della società civile di non consegnare questa intimidazione all'ennesima giostra dei comunicati stampa". Quindi l'invito di Aldo Pecora: "mobilitiamoci affinché il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza di Reggio Calabria ed il Ministro dell'Interno diano un segno tangibile ed immediato della supremazia dello Stato contro 'ndrangheta, lobbies, malaffare e massonerie deviate''.

    "L'ennesima minaccia subita dal dott. Lombardo è la chiara dimostrazione di quanto efficace sia il lavoro del sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria titolare delle indagini più delicate contro le cosche considerate tra le più potenti della Calabria". Lo afferma in una nota il consigliere provinciale di Reggio del Prc, Giuseppe Longo. "Il principale errore che si possa commettere in questi casi - aggiunge - è quello di far credere alla 'ndrangheta che i loro bersagli siano lasciati soli dalla societa' perbene che deve dimostrarsi unita e pronta a non retrocedere di un millimetro rispetto alla lotta al malaffare e soprattutto alla dilagante corruzione. La ndrangheta è un cancro che va combattuto facendo una chiara scelta di campo, schierandosi nettamente e con coraggio dalla parte di chi la legge la fa rispettare, evitando qualunque tipo di ambiguità e di isolamento che lascerebbero spazio solo a pericolose trame delittuose. Sono certo che il dott. Lombardo, a cui esprimo sincera solidarietà, come sempre ha dimostrato anche in passato, non si farà intimorire dalle minacce subite e continuerà a svolgere il proprio lavoro con la massima professionalità".

    Il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, esprime, in una nota, "forte preoccupazione per la sicurezza del dott. Giuseppe Lombardo, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia reggina, vittima di un altro avvertimento mafioso. Di fronte all'invio di un pacco bomba - afferma Cuzzocrea -, ennesimo messaggio intimidatorio indirizzato al coraggioso magistrato, non si può più sottovalutare la portata delle minacce rivolte a questo fedele servitore dello Stato: i segnali dell'attenzione della criminalità organizzata nei suoi confronti sono troppo numerosi e gravi".

    "Voglio esprimere la mia solidarietà al magistrato Giuseppe Lombardo minacciato, ancora una volta, dalle cosche della 'ndrangheta che cercano di fermare il suo costante impegno nelle piu' delicate inchieste della Procura di Reggio Calabria". Lo afferma, in una nota, Laura Garavini, deputata del Pd e capogruppo in Commissione Antimafia. "Sono sicura che non si farà intimidire, come ha dimostrato in questi anni - prosegue Garavini - ma mi auguro che le misure di sicurezza messe in atto per proteggerlo siano ancora più rafforzate. Mi auguro anche che il Csm velocizzi ulteriormente le procedure per la nomina del nuovo procuratore capo di Reggio Calabria, nomina attesa ormai da quasi un anno, e che costituirebbe sicuramente un segnale di rafforzamento dell'attenzione nei confronti della drammatica realtà della Calabria"

    ''Il pacco bomba ritrovato al centro di smistamento postale di Reggio Calabria e contenente un biglietto indirizzato al pm Giuseppe Lombardo rappresenta un episodio deprecabile da condannare con tutte le nostre forze". Lo afferma in una nota il deputato del Pdl Giuseppe Galati. "Esprimo la mia solidarietà - aggiunge - al Pm di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo al quale va il mio sostegno e incoraggiamento a continuare la sue inchieste fondamentali per estirpare fenomeni illegali che frenano lo sviluppo della Regione. Ritengo doveroso che società civile e istituzioni facciano fronte comune per contrapporsi in maniera drastica e risoluta ai fenomeni criminali, che devono essere debellati alla radice se si vuole concretamente costruire un futuro migliore per la nostra terra". "Il nuovo Governo che si insedierà a breve - conclude Galati - dovrà tenere nella dovuta considerazione l'impegno che si profonde in Calabria per combattere la 'ndrangheta con uomini e donne che quotidianamente mettono il loro operato al sevizio di questa terra''.

    "Esprimiamo sostegno al magistrato Giuseppe Lombardo impegnato da anni in importanti indagini sulla 'ndrangheta. Le ripetute intimidazioni al magistrato sono un attacco al suo lavoro quotidiano contro il potere criminale e come tali vanno respinte con ferma determinazione Da parte nostra sentiamo che non basta esprimere ancora una volta la pur doverosa solidarieta'". E' quanto afferma, in una nota, don Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera. "E' oggi più che mai necessaria - prosegue il sacerdote - la corresponsabilità. Il cambiamento ha bisogno del contributo di tutti. Si fonda su un impegno quotidiano dal quale nessuno deve ritenersi esente. Da tempo la 'ndrangheta ha eletto i magistrati a rango di nemici. Ma i loro nemici sono nostri amici. E' per questo che l'intimidazione al pm Lombardo è anche un segnale di debolezza. Siamo certi che il lavoro della Procura, dei magistrati e di tutti gli operatori delle istituzioni, assieme all'impegno responsabile dei cittadini, delle tante associazioni, gruppi, movimenti, riunite in 'ReggioliberaReggio', dei tanti amministratori e sindaci seri, onesti che nella trasversalità, con competenze e riferimenti diversi, alimentano la speranza e insieme possono isolare la criminalità mafiosa ed ogni forma di violenza".

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