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    Festa 8 marzo, i commenti

     

     

    Festa 8 marzo, i commenti

    08 mar 13 " L'Otto Marzo è una ricorrenza che pone oggettivamente all'attenzione dell'intera società nazionale e mondiale la necessità di una approfondita riflessione sul ruolo e la condizione della donna e sui rapporti sociali di genere". Lo afferma, in una dichiarazione, il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò. "E' un giorno che necessita di essere ricordato - aggiunge - ben oltre gli aspetti gioiosi dell'appuntamento, inducendoci a ripensare e leggere con attenzione i fenomeni di violenza che si consumano quotidianamente in Italia, spesso con esiti drammatici di cui sono destinatarie le donne. Non è un caso, infatti, che il termine 'femminicidio' sia entrato nel lessico quotidiano comune, ma è altrettanto grave che la violenza contro le donne si consumi dentro le mura domestiche e che riguarda dinamiche non solo riconducibili alle classi sociali più incolte e meno abbienti, anzi, guardando i dati, interessano le classi medie, ceti professionali. Situazioni in cui le donne tacciono non certo per amore, ma per salvaguardare la serenità dei figli, preferendo così di soffrire in silenzio pur di non dividere i nuclei familiari. Una straordinaria prova di forza e non di debolezza, che nessuno può più accettare, né singolarmente, né come sistema di relazioni sociali e culturali". "Tante cose dopo la rivoluzione rosa degli anni '70 - dice ancora Nicolo' - si davano ormai per acquisite, invece, stiamo scoprendo, giorno dopo giorno, quanto sia difficile il cammino verso la consapevolezza di un'autentica parità di genere che non può essere letta come una forma di 'concessione' alle donne. L'universo femminile, lo dicono i profili statistici delle grandi democrazie nord europee, è parte costitutiva essenziale delle società più evolute. Anzi, è quel valore aggiunto che fa la differenza con quei Paesi che denunciano una stasi culturale rispetto ad un utilizzo pieno e responsabile delle donne in ogni settore della società: dalla politica, all'economia, alle professioni, alla ricerca scientifica. Si tratta di questioni ineludibili che l'Italia deve affrontare altrimenti si trasformeranno in pesante zavorra che impedirà una crescita armoniosa più civile e moderna del nostro paese".

    "La giornata dedicata alle donne deve colorarsi oggi di nuovi e più forti significati. Soprattutto alla luce dei crescenti fenomeni di violenza e sopraffazione che le vedono vittime, nella vita e nelle pagine di cronaca nera, di mariti, compagni, fidanzati - spesso ex - incapaci di accettare l'abbandono o peggio di 'dismettere il possesso'". E' quanto afferma il presidente della Commissione "Bilancio, Attività Produttive, Affari dell'Unione europea e Relazioni con l'Estero" del Consiglio regionale, Candeloro Imbalzano (Scopelliti Presidente). "Che fare dunque? E' questo un interrogativo - aggiunge - che merita una risposta immediata e risoluta da parte della politica e della società nella sua interezza. Perché la realtà parla di nuovi e allarmanti sintomi di una società davvero malata che cerca risposte sbagliate a profondi disagi, malesseri diffusi e difficoltà crescenti. Non basta una coscienza nuova ed una rinnovata consapevolezza; occorre attrezzarsi individuando le giuste armi contro discriminazioni e brutalità schierandosi sempre dalla parte delle vittime assieme a tutti coloro che si battono per una società più giusta. Contro i soprusi, la violenza sorda e lo stalking non basta più raccontare, discutere e denunciare in salotti e talk show, perché ormai aberranti sono l'entità e la dimensione sociale dei fenomeni denunciati. Bisogna sostenere le vittime difendendole dai sentimenti di vergogna, sudditanza e paura che serpeggiano e che rendono difficile l'emergenza di queste manifestazioni prima che accada l'irreparabile". "Sicuramente oggi - conclude Imbalzano - è comunque necessario andare anche oltre, irrobustendo la legislazione contro questi crimini e appesantendo le pene. Emerge in definitiva la consapevolezza che il fenomeno della violenza contro le donne non deve essere debellato solo nelle sue manifestazioni più appariscenti. Occorrerà, invece, lavorare a tutto campo sulle radici sociali del fenomeno".

    "Dopo i risultati delle ultime elezioni politiche uno dei pochi dati incontrovertibili è quello riguardante la presenza femminile in Parlamento: dai dati Coldiretti emerge infatti che tra Senato e Camera quasi un eletto su tre è donna (31%), con l'Italia che batte il Parlamento Europeo, dove la percentuale si ferma al 25%. Abbiamo finalmente intrapreso la strada giusta per raggiungere la parità di genere nella rappresentanza politica". Lo ha sostenuto la deputata del Pdl Dorina Bianchi, intervenendo a una manifestazione contro la violenza sulle donne a Cutro. "Oggi, proprio nella giornata in cui si celebra la Festa della Donna - ha aggiunto - vogliamo ricordare a tutti gli allarmanti numeri della violenza di genere: in Italia lo scorso anno 124 donne sono rimaste vittime di femminicidio e in Calabria oltre 154mila donne, circa il 22,5%, hanno subito violenza fisica o sessuale. Le donne calabresi fra i 16 e 70 anni che hanno subito violenza fisica nel corso della vita, secondo nostre elaborazioni su dati Istat ed Eures, sono il 13,6%, mentre tale percentuale sale al 23,7% se si considera la violenza sessuale per lo più rappresentata dalle molestie fisiche sessuali. Grazie all'impegno del Governo Berlusconi siamo riusciti ad istituire il reato di stalking, offrendo così alle donne uno strumento in più per difendersi. Adesso, con il Parlamento più 'rosa' nella storia della nostra Repubblica, dobbiamo porci il prioritario obiettivo di ratificare la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. La tutela della dignità e dell'integrità fisica femminile è un traguardo irrinunciabile"

    "Le nostre storie sono quelle delle telespettatrici: incredibili, magnifiche vicende comuni che insegnano più di tante lezioni", dice Raffaella Rinaldis, direttore di Fimmina Tv, l'emittente che da oggi, non a caso, è entrata a far parte della piattaforma Streamit Twww.tv al canale numero 27. "Vogliamo raccontare noi stesse, senza tabù, e soprattutto senza aspettare che altri ci dicano cosa e come pensare". Nella sede di Fimmina Tv, nella Locride, a Roccella Jonica lavorano quindici giovani croniste. Si parla di tutto: moda, ricette, bellezza, ma anche di cucina, ambiente, cinema, senza dimenticare naturalmente i programmi di denuncia contro le discriminazioni o le inchieste dedicate a tematiche sociali che coinvolgono le donne sul territorio. "L'unico vincolo - spiega la Rinaldis - è stare lontane dai soliti stereotipi. Nel nostro palinsesto si trovano suggerimenti, esperienze e punti di vista al femminile per stimolare le telespettatrici a utilizzare il proprio senso critico nei confronti di tutto quello che accade nella realtà". Un'inchiesta contro lo stalking alle donne è tra i programmi in palinsesto.

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