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    Tariffe rifiuti fuori controllo: Reggio raddoppia, Vibo la più economica, Catanzaro +10%

     

     

    Tariffe rifiuti fuori controllo, aumenti record. Reggio raddoppia, Vibo la più economica, Catanzaro +10%

    07 mar 13 Dalla Tarsu alla Tares passando per la Tia, cambiano i nomi ma non la qualità della gestione dei rifiuti, con la conseguenza di tariffe fuori controllo. Dal 2007 al 2012, a fronte di un aumento medio su base nazionale del +17,1%, i costi in Calabria sono aumentati del 22% con consistenti incrementi registrati a Reggio Calabria (+96,3%) e Vibo Valentia (+36,4%) che comunque rimane tra i 10 capoluoghi italiani con i costi più contenuti. In attesa della Tares, che si annuncia come un nuovo salasso, non passano indifferenti gli ultimi colpi di coda di Tarsu e Tia, che “salutano” con un incremento del 2,8% su base nazionale rispetto all’anno passato. Rispetto al 2011, nel 2012 in Calabria si sono registrati aumenti della Tarsu unicamente a Catanzaro (+10%). In positivo, nel 2012 in Calabria la spesa media annua del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani (pari a 208€, +2% rispetto all’anno passato) è rimasta al di sotto della media nazionale (253€).

    "Tariffe fuori controllo" con "aumenti record" che, per esempio, "negli ultimi 5 anni" hanno visto "raddoppiare i costi a Salerno (più 98%) e Reggio Calabria (più 96%)" e arrivare a un più 87% quelli di Napoli, più 63% quelli di Bari, più 55% a Trapani, più 53% a Roma e più 51% asd Avellino. A dirlo lo studio realizzato dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva su tutti i capoluoghi di provincia, in cui si è analizzato il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani (famiglia di tre persone con un reddito di 44.200 euro e una casa di 100 mq). Secondo il report "meno funziona la gestione e più si paga". E "in attesa della Tares, gli ultimi colpi di coda di Tarsu e Tia" segnano "un incremento del 2,8%": al top di aumenti Bari (più 30% nel 2012), seguita da Messina (più 22%) e Firenze (più 21%). Napoli vince per "la spesa annua" più alta: qui, "lo smaltimento ammonta a 529 euro"; quattro volte di più rispetto a Isernia (122 euro), che è la meno cara. Una media che si rispecchia anche a livello regionale: in Campania la più alta (389 euro) e in Molise la più bassa (154 euro). Tra i 10 capoluoghi con le tariffe più alte, solo tre non sono al Sud: Roma (378 euro), Carrara e Venezia (346 euro). Al meridione la bolletta dei rifiuti costa di più; in media 270 euro, seguono il centro (255 euro), e il nord (234 euro). Anche se la produzione pro-capite più elevata spetta al centro con 613 kg a testa, segue il nord 533 kg e il sud con 495 kg. La raccolta differenziata vede in testa le regioni del nord (49%), poi il centro (27%) e il sud (21%).

    Vibo la più economica, Catanzaro +10%. Napoli, Salerno e Siracusa sono le tre città più costose per la bolletta dei rifiuti. Lo afferma un report dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva sul servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani su tutti i capoluoghi di provincia. La classifica della top ten delle città più care, secondo Cittadinanzattiva, pone sul gradino più alto del podio Napoli (529 euro); a seguire Salerno (421 euro), Siracusa (407), Catania (396), Caserta (393), Roma (378), Agrigento (358), Venezia (346), Benevento (346), Carrara (346). Le più economiche sono invece Isernia (122 euro), Matera (135), Brescia (146), Pordenone (153), Udine (159), Cremona (160), Viterbo (160), Ascoli Piceno (174), Como (176), Vibo Valentia e Verona (176). La spesa media per famiglia, spiega il report, è stata di 253 euro, con un aumento del 2,8% rispetto all'anno precedente (più 17,1% tra il 2007 e il 2011). Rispetto ad un anno fa, aumenti a due cifre per otto città: Bari (+30%), Messina (+22%), Firenze (+21%), Novara (+19%), Avellino (+16%), Trapani (+15%), Milano (+14%) e Catanzaro (+10%). "La ricerca mette in luce due tristi realtà - dichiara Tina Napoli, responsabile area consumatori di Cittadinanzattiva - da un lato emerge che il servizio non migliora mentre i costi sono sempre maggiori, dall'altro che l'Italia sconta un ritardo ormai grave rispetto al resto d'Europa. Auspichiamo - conclude - che diventi una priorità per il nuovo governo".

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