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    Imponevano la guardiania, 2 fratelli in manette nel raggino

     

     

    Imponevano la guardiania, 2 fratelli in manette nel raggino

    04 mar 13 Avrebbero vessato alcuni proprietari terrieri con danneggiamenti continui e tentando di imporre la guardiania per appropriarsi dei terreni: due fratelli, Giovanni e Antonio Oliveri, di 56 e 63 anni, sono stati arrestati nel Reggino. Gli arresti sono stati eseguiti dagli agenti del Commissariato di Ps e dai carabinieri di Palmi coordinati dalla Dda di Reggio Calabria. I due, accusati di estorsione, sono considerati vicini alle cosche Gioffre' e Alvaro della 'ndrangheta. Giovanni e Antonio Oliveri, originari di Seminara e entrambi con precedenti penali, sono stati arrestati in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta del procuratore aggiunto dalla Dda Michele Prestipino Giarritta e del sostituto Roberto di Palma. L'accusa è di aver posto in essere "con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con minacce e violenza sulle cose, atti idonei e diretti in modo univoco a costringere un noto imprenditore agricolo della zona di Seminara a vendere i terreni attribuendo un ingiusto vantaggio ed agevolando la cosca di appartenenza". L'estorsione messa in atto, secondo quanto è emerso dalle indagini, è costituito dalla cosiddetta "guardiania abusiva" con continui danneggiamenti di terreni, fabbricati rurali e colture, ma anche con furti, minacce e altri reati. Un 'modus operandi' ritenuto dagli inquirenti tipico delle consorterie mafiose della zona interna pre-aspromontana. I primi risvolti della vicenda che ha portato all'arresto dei fratelli Oliveri erano emersi nel 1998. Le indagini hanno permesso di accertare che alcuni imprenditori agricoli, proprietari di terreni al centro di forti interessi mafiosi, situati tra i comuni di Seminara, San Procopio e Melicuccà, hanno subito nel tempo reiterati episodi di sopraffazione e di violenza, con sistematiche intimidazioni, nel tentativo di acquisire o di farsi cedere i terreni. In particolare una delle vittime, un imprenditore proprietario di una grande azienda agricola, ha subito notevoli e reiterati danneggiamenti tanto da indurlo a vendere la sua proprietà. I fratelli Oliveri, considerati vicini alla cosca Gioffré, intesi "'ndoli'' e collegati con il clan Alvaro di Sinopoli, hanno acquisito, secondo gli inquirenti, una loro rilevanza criminale al punto da essere riconosciuti come gruppo autonomo.

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