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    Teneva a bada i bambini con calci e pugni, maestra d'asilo arrestata a San Costantino

     

     

    Teneva a bada i bambini con calci e pugni, maestra d'asilo arrestata a San Costantino

    30 mag 13 Usava la violenza per tenere a bada i suoi piccoli che i genitori ogni giono le affidavano con fiducia. E' l'ennesimo caso di intemperanze messe in pratica da una maestra arrestata questa mattina a San Costantino Calabro nel vibonese. A scoprire il misfatto i carabinieri della Stazione di Pizzo che da tre mesi, dopo una denuncia effettuata dai genitori dell'asilo, hanno documentato, filmato e registrato i calci e gli schiaffi che la maestra utilizzava per tenere a bada i bambini. Diverse volte i piccoli venivano strattonati e addirittura cadevano violentemente a terra. Così ai militari qust amattina non è rimasto alro da fare che mettere in pratica l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della PM Gabriella De Lauro. Destinataria della misura restrittiva Ines Romano 62 anni maestra dell'asilo di San Costantino. Alla donna viene contestato il reato di maltrattamento di minori. Una sua collega, invece, è stata denunciata in stato di libertà: la sua posizione, ancora al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, sarebbe più sfumata rispetto a quella dell'altra insegnante.

    Un'altra docente denunciata dai CC. I carabinieri di Pizzo e della Compagnia di Vibo Valentia, oltre ad arrestare un'insegnante della scuola dell'infanzia comunale di San Costantino Calabro, ne hanno denunciata un'altra. La posizione della docente denunciata è ancora al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica di Vibo. Secondo quanto si è appreso, la sua condotta sarebbe più sfumata rispetto a quella della collega che è stata arrestata.

    Indagine partita dopo denuncia padre bimbo. E' stato un bambino di quattro anni a far partire l'indagine dei carabinieri che oggi ha portato all'arresto di Ines Romano, di 62 anni, insegnante della scuola dell'infanzia comunale di San Costantino Calabro. Il padre del bambino, circa tre mesi fa, ha visto alcune escoriazioni sul corpo del figlio ed ha notato che non era più sereno come prima. Parlando col padre il bambino si è aperto ed ha riferito, come può farlo un minore di quell'età, dei maltrattamenti subiti in classe. L'uomo non ha perso tempo ed è andato immediatamente dai carabinieri di Pizzo a presentare, facendo scattare l'indagine. D'intesa con la Procura della Repubblica, i militari hanno installato nella scuola alcune microcamere nelle riprese delle quali, secondo l'accusa, si vedono i comportamenti violenti dell'insegnante, ripetuti giorno dopo giorno ai danni dei bambini che le erano stati affidati. Non è la prima volta che un caso simile si verifica nel vibonese. Nel luglio del 2011 sempre i carabinieri della Compagnia di Vibo arrestarono quattro insegnanti dell'asilo di Mileto con l'accusa di maltrattamenti aggravati ai danni di un bambino disabile che all'epoca aveva cinque anni. Anche in quel caso furono utilizzate le videocamere per avere conferma dei comportamenti illeciti.

    Procuratore "Impegno a tutela deboli". "L'operazione di oggi testimonia l'impegno della Procura della Repubblica di Vibo Valentia nella tutela dei soggetti più deboli". Lo ha detto il procuratore di Vibo, Mario Spagnuolo, in relazione all'inchiesta che si è conclusa con l'arresto di un'insegnante d'asilo per maltrattamenti sui bambini. "Sappiamo - ha aggiunto - che ci sono soggetti che hanno più bisogno di tutela ed il nostro impegno è quello di garantirgliela".

    GIP: Sistematica reazione violenza. La visione dei filmati realizzati nella scuola dell'infanzia comunale di San Costantino Calabro "restituisce un quadro oltremodo eloquente della rigidità, autoritarismo ed aggressività connotanti la quotidiana relazione dell'indagata" con i piccoli a lei affidati. Lo scrive il gip di Vibo Valentia nell'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa nei confronti dell'insegnante Ines Romano, di 62 anni. "L'insegnante - prosegue il gip - non brilla certo per garbo e delicatezza, prediligendo sistematicamente maniere risolute, sbrigative, fisicamente aggressive, sfuriate verbali che, se in alcuni casi possono apparire giustificate dalle lievi intemperanze e fisiologiche disobbedienze dei piccoli, in numerose occasioni tuttavia, sia per l'eccessività sia per la gratuità della reazione, debordano in veri e propri ingiustificati ed inammissibili maltrattamenti vieppiù gravi a fronte della tenerissima età e della delicata fase evolutiva dei fanciulli a lei affidati". La docente, secondo il gip, "sia che si trovi a gestire situazioni di obiettivo disturbo alle attività didattiche, sia che espleti la normale mansione di controllo, è solita fronteggiarle ricorrendo sistematicamente, quotidianamente e reiteratamente sempre alla reazione violenta fisica o verbale e che va dalle leggere spinte, agli schiaffetti, alla minaccia di schiaffi, agli inseguimenti intorno ai banchi, al riposizionamento violento sulla sedia". Il gip cita poi alcuni episodi specifici emersi dalla visione dei filmati: schiaffetti dati "gratuitamente" ad una bambina "seduta tranquillamente", "schiaffi ripetuti ad una bambina portata alla cattedra", "schiaffo ad una bambina che pare intenta a svolgere i compiti", "brusco rimprovero ad una bambina e contemporaneo gratuito schiaffo al compagno seduto vicino", "'accoglie' due bambine, che sembrano appena entrate in classe, mollando loro due schiaffi per farle sedere".

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