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    I gruppi del "gratta e vinci", 13 consiglieri regionali indagati

     

     

    I gruppi del "gratta e vinci", 13 consiglieri regionali indagati

    23 mag 13 Un invito a comparire con contestuale avviso di garanzia è stato notificato a 13 consiglieri regionali della Calabria di vari partiti, indagati per peculato in relazione alla gestione dei rimborsi delle spese sostenute dai gruppi. Si tratta degli assessori regionali Luigi Fedele, ex capogruppo del Pdl, e Alfonso Dattolo, ex capogruppo dell'Udc, del neo-senatore di Grande Sud Giovanni Bilardi, ex capogruppo della lista Scopelliti presidente, e dei consiglieri e capigruppo Giulio Serra (Insieme per la Calabria), Giampaolo Chiappetta (Pdl), Agazio Loiero e Vincenzo Ciconte, rispettivamente capogruppo ed ex capogruppo di Autonomia e diritti, Giuseppe Bova (Misto), Sandro Principe (Pd), Nino De Gaetano, ora nel Pd ma coinvolto in qualità di ex capogruppo di Prc-Fds, Emilio De Masi, di Idv. Figurano tra gli indagati anche l'assessore regionale del Pdl Pino Gentile, nella sua qualità di ex capogruppo di Forza Italia e il sottosegretario Alberto Sarra, del Pdl, ex capogruppo di An. Gentile e Sarra sarebbero finiti tra gli indagati per spese decise quanto ancora esistevano Fi e An e che si sono protratte nel tempo fino ad arrivare sui conti del gruppo del Pdl. Le posizioni dei vari indagati sono diversificate tra loro tanto che alcuni avrebbero ricevuto l'invito a comparire come "atto dovuto" da parte della Procura. Tutti si dovranno comunque presentare ai pm per rispondere alle domande sulla gestione dei conti dei rispettivi gruppi. I 13 dovranno giustificare ai PM le pezze messe a bilancio per giustificare spese, tra le altre, come caffè, cartelle equitalia, viaggi in Russia e negli Stati Uniti. Spese inserite nei bilanci dei gruppi consiliari della Regione Calabria. Al momento l'avviso, che riguarda dunque capigruppo ed ex capigruppo, é stato notificato dalla Guardia di Finanza ad un solo indagato ma entro oggi dovrebbe essere notificato anche agli altri. L'inchiesta, condotta dalle Fiamme Gialle e' affidata al procuratore aggiunto di Reggio Calabria Ottavio Sferlazza ed al pm Matteo Centini, riguarda il periodo compreso dal 2010 ad oggi. Le indagini, tuttavia, sono stata estese anche al periodo precedente, sino al 2007. Quest'ultimo filone, però, è ancora in fase di indagini e non rientra nelle contestazioni mosse ai 13 indagati. Nei mesi scorsi la Guardia di finanza aveva sequestrato la documentazione relativa alla spese sostenute dai gruppi e dieci consiglieri erano stati iscritti nel registro degli indagati, ma adesso gli inviti a comparire sono stati emessi nei confronti di 13 politici. Dagli accertamenti compiuti dagli investigatori sarebbero emerse una serie di irregolarità nella gestione dei fondi assegnati ai gruppi. In particolare, i consiglieri coinvolti nell'inchiesta avrebbero ottenuto il rimborso anche di spese non collegate con l'attività politica svolta facendosi rimborsare, tra l'altro, anche l'acquisto di Gratta e vinci, viaggi all'estero, detersivi, il pagamento di cartelle esattoriali, ricariche telefoniche, telefoni cellulari e di tablet. Dalle indagini è emerso anche il pagamento di fatture per centinaia di migliaia di euro che non troverebbero alcuna giustificazione nell'attività amministrativa dei consiglieri indagati.

    A inizio giugno dal PM. E' previsto per i primi giorni di giugno l'inizio degli interrogatori dei 13 consiglieri regionali della Calabria indagati dalla Procura di Reggio per peculato in merito alla gestione dei fondi dei gruppi consiliari. I consiglieri, secondo quanto si è appreso da fonti vicine all'inchiesta, sono chiamati a dare una serie di spiegazioni in merito al rimborso di spese che per gli inquirenti non sono giustificate dall'attività politica. Oltre a chiarire la loro posizione, gli indagati dovranno anche spiegare i meccanismi con cui il gruppo di appartenenza rimborsava le spese e chi e perché ha accettato di rimborsare certe somme.

    Presidente Talarico "Capigruppo chiariranno". "Sono sicuro che i capigruppo consiliari, con riferimento alle legge 13 del 2002 che disciplina il finanziamento e la spesa dei gruppi, riusciranno a dimostrare l'appropriatezza della gestione dei fondi stessi". E' quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico in merito alle notizie relative all'invito a comparire emesso dalla Procura di Reggio nei confronti di consiglieri regionali per chiarire le vicende attinenti la natura delle spese dei gruppi consiliari. "Confermando la massima fiducia nell'azione della magistratura e la disponibilità a fornire, da parte del Consiglio, ogni chiarimento utile, ritengo - prosegue - che ogni aspetto che possa gettare ombre sull'attività degli organismi dell'Assemblea debba essere chiarito. Il Consiglio, in questa legislatura, con atti formali e votati all'unanimità, ha operato tagli consistenti ai costi della politica e pressoché azzerato, con un provvedimento adottato a gennaio, il finanziamento stesso ai gruppi consiliari. Tutti i provvedimenti adottati dall'Assemblea sono stati indirizzati alla riduzione della spesa, invertendo una tendenza che in passato è stata di segno opposto. Mi preme, in ogni caso, mettere in risalto, pur senza voler assolutamente interferire con le indagini in corso, che sia in Conferenza dei Capigruppo che nell'ambito di incontri con le forze politiche presenti in Consiglio, ho riscontrato, da parte di tutti i consiglieri, la consapevole disponibilità ad un forte ridimensionamento della spesa ed alla massima trasparenza nella utilizzazione dei fondi, che saranno soggetti, come abbiamo stabilito per legge, al controllo di un collegio di revisori esterni che poi invierà gli atti alla Corte dei Conti". "Pur di fronte a difficoltà, di qualsiasi genere, il nostro compito e il nostro mandato - conclude Talarico - è di continuare a lavorare, con serenità, sforzandoci, con coraggio, di recuperare il senso originario della politica, intesa come servizio e ricerca del bene comune".

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