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    In Calabria manca il registro dei vaccini informatizzato

     

     

    In Calabria manca il registro dei vaccini informatizzato

    08 mag 13 L'Italia è la nazione che destina meno risorse del Servizio sanitario nazionale alla prevenzione, lo 0,5% rispetto al 2,9% della media dei Paesi europei. Ed in questo contesto, la Calabria non brilla per efficienza. E' quanto emerge dal "Rapporto 2012 dell'Osservatorio civico sul federalismo in sanita" di Cittadinanzattiva, presentato stamani a Roma. Rispetto alle vaccinazioni emerge che il Piano nazionale 2012-2014 prevedeva, fra gli obiettivi delle regioni, la completa informatizzazione delle anagrafi vaccinali: ad oggi l'83% delle Usl si è dotato di un registro informatizzato, ma solo sei regioni hanno un software unico su tutto il territorio regionale, sette hanno software diversi nelle varie Asl, le restanti hanno alcune aree non informatizzate ed in Calabria non esiste alcun registro vaccinale informatizzato. A livello di copertura vaccinale, solo l'Umbria, nel 2010, raggiunge l'obiettivo dell'Oms del 95% di copertura del vaccino Mpr (morbillo-parotite-rosolia) nei bambini a 24 mesi; poco al di sotto la Lombardia mentre 11 regioni si attestano o superano di poco il 90%; al di sotto del 90% la calabria con Sicilia e Campania. Passando al percorso materno-infantile, dei 158 punti nascita con meno di 500 parti l'anno censiti nel 2009, a luglio 2012 ne sono stati chiusi venti e di questi nove solo in Calabria. In materia di cure oncologiche, la Calabria, insieme a Basilicata, Abruzzo, Molise, Trento e Valle d'Aosta, è inserita tra quelle regioni da cui "prevalentemente si fugge per le prestazioni ospedaliere". Nel campo della spesa farmaceutica emerge che in Italia dal 2007 al 2011 l'incidenza dei ticket sulla spesa è passata da 539 a 1337 milioni di euro, con un incremento del 34% tra 2010 e 2011. Allo stesso tempo la spesa farmaceutica territoriale a carico del Ssn è calata del 4,6%. Nel 2011 un cittadino ha speso, in media, in termini di ticket 21,88 euro, 23,11 in Calabria, fino ad arrivare ai 29,50 della Campania e 31,96 della Sicilia. In tema di "trasparenza" delle amministrazioni, nel dossier viene sottolineato che "un'analisi europea sulla qualità di governo messa a punto nel 2012 dall'Università svedese di Gothenburg, ha fotografato la situazione dei 27 Paesi europei in termini di qualità delle amministrazioni, rispetto delle regole dello stato di diritto, incidenza della corruzione e capacità di dar voce e rendere conto ai cittadini". L'Italia si colloca al 25/mo posto per le prime tre aree, 24/mo per la quarta e 20/mo per l'ultimo aspetto. La Calabria, insieme a Sicilia, Campania e Puglia, si collocano al livello delle regioni interne dell'Europa orientale.

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