Salta arrivo PM, Procura Catanzaro a rischio paralisi - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Salta arrivo PM, Procura Catanzaro a rischio paralisi

08 mag 13 Fermento e malumori alla Procura della Repubblica di Catanzaro dopo che la Terza commissione del Csm ha deciso di ridurre da due a uno il numero degli uditori giudiziari da inviare come pm nell'ufficio calabrese. Una decisione, è stato fatto notare in ambienti giudiziari, che rischia di portare alla paralisi dell'attività, in particolare quella sui reati della pubblica amministrazione. La Procura di Catanzaro ha attualmente una scopertura effettiva dell'organico del 33%. Sui 18 magistrati in organico, infatti, tre pm sono stati trasferiti (due hanno già lasciato l'ufficio), altri due sono in maternità ed uno figura sulla carta ma in realtà è stato trasferito in seguito ad un procedimento disciplinare. L'organico effettivo si riduce così a 12 pm in servizio, sei dei quali alla Dda. Un organico, fanno rilevare le stesse fonti, che già in teoria è insufficiente a gestire il territorio di competenza, che è costituito da quattro province (Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia) ad alta densità mafiosa e otto tribunali distrettuali lontani centinaia di chilometri dal capoluogo, con un milione e mezzo di abitanti. Inoltre l'attribuzione della competenza sulle truffe informatiche alla Procura distrettuale complica ulteriormente la gestione della presenza in ufficio dei pm, costretti a seguire le udienze nei tribunali di tutta la provincia. La Procura di Reggio Calabria, con tre tribunali, ha una scopertura effettiva del 15% su 26 magistrati in organico. Già due nuovi magistrati, è stato evidenziato, sarebbero stati pochi, ma con uno solo c'é il rischio di paralisi dell'attività. La decisione della Terza commissione del Csm, dunque, ha creato forte malumore tra i magistrati della Procura, che sperano ancora che il plenum del Consiglio superiore della magistratura possa rivederla. Altrimenti non sono da escludere iniziative clamorose, tra cui la richiesta da parte di tutti i sostituti di essere destinati ad altre sedi.