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    Premio Gerbera Gialla dedicato a Manganelli a capo Dia, magistrati e giornalisti

     

     

    Premio Gerbera Gialla, dedicato a Manganelli, a capo Dia, magistrati e giornalisti

    04 mag 13 Magistrati, dirigenti delle forze dell'ordine, giornalisti, ma anche giovani: sono i premiati della Gerbera gialla dell'associazione antimafia Riferimenti, dedicata quest'anno al capo della polizia Antonio Manganelli, morto un mese fa, nata il 3 maggio 1993 per ricordare l'imprenditore salernitano Gennaro Musella, ucciso dalla 'ndrangheta nel 1982 con una bomba nella sua auto. La cerimonia di consegna dei premi si e' svolta alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso. I riconoscimenti sono stati consegnati nel corso di una cerimonia al Teatro Cilea di Reggio Calabria, aperta da un musical dedicato alla storia di Musella e messo in scena dai giovani dell'associazione culturale "Magicamente Musical" di Pompei. A loro è andato il premio per "L'impegno civile", consegnato dal presidente del Consiglio regionale della Caabria, Francesco Talarico. Un altro riconoscimento è andato al maestro Maurizio Managò, direttore dell'Orchestra di Laureana di Borrello, e dell'Orchestra di fiati di Delianuova. "La Calabria - ha detto Talarico - ce la può fare, ma il futuro dipende dai giovani, dalle istituzioni ma anche dall'impegno di tutti i cittadini calabresi". Il premio Gerbera Gialla per il giornalismo, consegnato da Sonia Alfano, presidente della Commissione europea antimafia, è andato a Enrico Fierro, inviato de "Il Fatto Quotidiano", e Roberto Galullo, inviato de "Il Sole 24 Ore". Il premio "Antonio Manganelli", istituito quest'anno, è andato al capo della Dia Arturo De Felice. "E' un premio - ha detto De Felice - alla memoria di un grande poliziotto, di un grande funzionario dello Stato che mi ha privilegiato nominandomi alla guida di questa struttura bellissima con grandi professionalità. C'é oggi un doppio legame, affettivo ed emotivo, nel ricevere questo premio". De Felice, intervistato dal giornalista della Rai Paolo Di Giannantonio, nel corso della premiazione da parte del presidente Grasso, ha parlato del "retaggio" che i calabresi si portano dietro, "una caratteristica - ha detto - che reputo indispensabile soprattutto nel mio lavoro: la testardaggine nel cercare sempre la verità e il convincimento di portare avanti sempre un percorso di legalità inscindibile, ma sempre più essenziale per la nostra terra, tanto martoriata, quanto ricca di professionalità e di persone che credono nella legge, nella giustizia ed in un futuro migliore". Un secondo premio "Manganelli" è andato al Questore di Reggio Calabria Guido Longo. "Siamo stati insieme in mille operazioni - ha detto Longo -. Lo contraddistingueva una forte umanità. E spesso gli aspetti umani aiutano a comprendere meglio il fenomeno criminale". I premi "Gerbera Gialla per la giustizia", sono andati al procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, al procuratore di Catanzaro Antonio Vincenzo Lombardo, al sostituto procuratore generale di Catanzaro Marisa Manzini, al procuratore di Salerno Franco Roberti, mentre il "Premio alla carriera", é andato all'ex Procuratore di Napoli Giandomenico Lepore.

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