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    Rubavano tra i bagagli dell'aeroporto di Lamezia, 86 gli arresti

     

     

    Rubavano tra i bagagli dell'aeroporto direttamente nelle stive 6 arresti a Lamezia, 80 in altri scali

    03 mag 13 E' in corso da stamattina un'operazione della Polizia di Stato che ha portato all'arresto dei responsabili di decine di furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. Le misure cautelari in esecuzione sono 86 e riguardano altrettanti dipendenti di diversi aeroporti nazionali. Le indagini condotte dall'ufficio di polizia di frontiera aerea di Lamezia Terme hanno riguardato oltre 100 episodi di furto, tentato furto e danneggiamento. Le indagini sono state condotte sotto le direttive della Procura della Repubblica di Lamezia Terme e sono durate oltre un anno. L'operazione, denominata "Stive pulite", vede impegnati circa 400 uomini della Polizia di Stato dei diversi uffici di frontiera aerea interessati all'esecuzione delle misure cautelari.

    6 gli arresti a Lamezia. Sono sei gli arresti fatti a Lamezia Terme nell'ambito dell'operazione della polizia di frontiera sui furti nei bagagli dei passeggeri degli aerei. Gli arrestati sono impiegati dell'aeroporto, dipendenti della società di gestione dello scalo, addetti al carico e allo scarico dei bagagli. Secondo quanto è emerso dalle indagini, i furti avvenivano prima del decollo degli aerei o subito dopo l'atterraggio prima della riconsegna ai passeggeri. L'ipotesi che viene fatta è che i furti andassero avanti da tempo. L'inchiesta ha preso spunto dalle numerose denunce presentate dai passeggeri derubati
    4 arresti a Verona. Sono quattro i provvedimenti restrittivi emessi dalla procura di Lamezia Terme che hanno interessato lavoratori dello scalo aeroportuale di Verona. Secondo quanto si è appreso, le misure di custodia cautelare riguarderebbero addetti, tutti stranieri, allo smistamento dei bagagli. Dell'esecuzione dei provvedimenti restrittivi si è occupata la Polaria di Verona.
    3 obblighi di firma a Bologna. Tre obblighi di firma sono stati notificati ad altrettante persone in servizio all'aeroporto di Bologna nell'ambito dell'indagine con diramazioni in tutta Italia e condotta dalla Polizia di frontiera di Lametia Terme, su furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. A quanto si apprende si tratta di dipendenti di società attive nel carico e scarico delle merci e dei bagagli.

    Procuratore Prestinenzi: Grave danno a sistema trasporti. "Il fatto importante è che noi abbiamo fatto una trattazione unitaria di tutti gli episodi di furto anche se rientranti nelle competenze di altre Procure in quanto solo così è stato possibile valutare la gravità dei fatti". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Domenico Prestinenzi, incontrando i giornalisti per illustrare i risultati dell'operazione 'Stive pulite' che ha portato all'emissione di 86 misure cautelari nei confronti dei responsabili di furti su bagagli di passeggeri in vari aeroporti. "Si tratta di episodi rilevanti sul piano penale e sociale - ha aggiunto Prestinenzi - per il danno grave d'immagine e materiale provocato alle compagnie di volo ed all'intero sistema nazionale dei trasporti aerei". Prestinenzi ha parlato di "un sistema illecito ben conosciuto e consolidato su scala nazionale". Sono stati in tutto 8.841 i filmati visionati dalla Polaria, per un totale di circa 2.200 ore di ripresa. Un materiale molto consistente che ha consentito di ricostruire il 'modus operandi' delle persone coinvolte nell'inchiesta. Nei confronti delle persone interessate dalle misure cautelari, secondo il procuratore Prestinenzi, "vi è la certezza assoluta dei reati contestati e della loro identità". Le persone coinvolte nell'operazione sono sei a Lamezia Terme; 13 a Bari; tre a Bologna; cinque a Milano Linate; cinque a Napoli; una a Palermo; 49 a Roma Fiumicino e quattro a Verona. "Quello provocato dai responsabili dei furti - ha detto ancora Prestinenzi - è stato un danno sia economico che psicologico in quanto venivano violati i bagagli ed il loro contenuto, che possono essere considerati come un domicilio domestico".

    29 ordinanze eseguite. Sono 29 le persone arrestate nell'ambito dell'operazione condotta dall'ufficio polizia di frontiera di Lamezia Terme, diretto dal vicequestore aggiunto Ferruccio Martucci, che ha portato all'identificazione dei responsabili di decine di furti nei bagagli dei passeggeri in otto aeroporti italiani. Oltre agli arresti, sono stati eseguiti 57 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Le persone nei confronti delle quali sono state eseguite le misure cautelari sono operatori aeroportuali. Tutti gli arrestati sono stati posti ai domiciliari. I furti, secondo quanto è stato riferito dagli investigatori, avvenivano a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico dei bagagli. Gli aeroporti in cui sono stati compiuti i furti sono quelli di Lamezia Terme, Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona. Nel corso delle indagini sono state effettuate per la prima volta attività di intercettazioni audiovisive a bordo degli aeromobili grazie alle quali è stato possibile identificare i responsabili dei furti. Alle persone coinvolte nell'operazione vengono contestati i reati di furto, tentato furto e danneggiamento. Quest'ultimo reato deriva dal fatto che i bagagli che i ladri non riuscivano ad aprire venivano danneggiati per ripicca.

    19 dipendenti Alitalia in manette. 49 misure cautelari sono state emesse nei confronti di altrettanti dipendenti dell'Alitalia-Cai a Fiumicino, coinvolti nell'inchiesta sui furti nei bagagli dei passeggeri. Di questi, 19 addetti alle operazioni di handling sono agli arresti domiciliari, mentre ad altri 30 operai è stato notificato l'obbligo di firma. La compagnia, a quanto si é appreso, ha collaborato con gli inquirenti. Le misure cautelari - viene spiegato - sono state predisposte al fine di evitare la reiterazione dei reati contestati, ovvero i delitti di tentato furto e furto consumato aggravati, nonché di danneggiamento, commessi in danno degli ignari clienti della compagnia di bandiera". Gli autori dei furti rischiano pene fino a 6 anni di reclusione, oltre che la perdita del posto di lavoro. L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e diretta dal direttore della V zona di Polizia di Frontiera, Antonio Del Greco, ha visto impegnati numerosi agenti di polizia, che hanno dato esecuzione ai provvedimenti restrittivi disposti dall'Autorità Giudiziaria. L'attività di indagine, effettuata in stretta sinergia con gli investigatori della Polizia di Frontiera di Lamezia Terme, oltre che agli arresti eseguiti nella Capitale, ha permesso di assicurare alla giustizia altri 37 dipendenti infedeli di altre società di handling di cui si avvale Alitalia in altri scali per analoghi reati commessi in diversi aeroporti nazionali. Per il buon esito dell'attività investigativa - viene sottolineato dalla Polizia di Frontiera - "determinante è stato il ruolo della Direzione Sicurezza di Alitalia Cai, che ha collaborato fattivamente con gli inquirenti mettendosi costantemente a disposizione della Polizia Giudiziaria nelle fasi più delicate dell'indagine".

    Per la prima volta usate telecamere su aerei.Telecamere a bordo di aerei per identificare i responsabili dei furti nei bagagli nella fase di carico e scarico dalle stive: le hanno usate, per la prima volta in un'inchiesta del genere, gli investigatori della polizia di frontiera aerea che stamani hanno notificato 29 ordinanze di custodia agli arresti domiciliari e 57 obblighi di firma per un centinaio di episodi di furti, tentati furti e danneggiamenti. Grazie alla collaborazione con l'Alitalia, hanno spiegato gli investigatori, a bordo degli aerei sono state installate alcune telecamere particolari a zero emissioni in maniera tale da non rischiare interferenze con la strumentazione di bordo dei velivoli e non mettere in pregiudizio la sicurezza del volo. E grazie alle riprese effettuate, la polizia è riuscita a identificare i responsabili dei furti.

    Si asciugavano sudori con i panni rubati. "Duramente provato" dall'attività di scarico dei bagagli dalle stive degli aerei e dal successivo furto di parte del loro contenuto, uno dei sette baresi arrestati all'alba nell'ambito dell'indagine della Procura di Lamezia Terme, tutti dipendenti del consorzio As-Gh al lavoro nell'Aeroporto di Bari per il carico e lo scarico dei bagagli, in alcune occasioni si sarebbe "asciugato il sudore con un panno preso da un bagaglio". "Stessa cosa - si legge nell'ordinanza d'arresto - fa con un oggetto, probabilmente un piccolo flacone di profumo che dopo essersi spruzzato addosso lascerà in fondo alla stiva". Per i sette e per altri sei loro colleghi (per i quali è stato disposto l'obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria), il gip di Lamezia Terme ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Bari per competenza. Durante le indagini sono stati monitorati decine di voli Alitalia sulle tratte Bari-Roma, Bari-Milano Linate e Bari-Venezia dal 28 aprile al 26 agosto 2012, accertando centinaia di episodi di furti. Tra gli oggetti trafugati dai bagagli soprattutto gioielli, anelli e collane, ma anche un iphone, pacchetti di sigarette e banconote straniere. Ciascuno degli indagati ha un ruolo: c'é chi fa da sentinella mentre i colleghi si occupano di aprire i bagagli. "Nell'opera di controllo del contenuto - scrive il gip - sono meticolosi, agiscono senza alcuna fretta non preoccupandosi minimamente che i passeggeri appena scesi dall'aereo stanno aspettando i loro bagagli e che alcuni di loro potrebbero accorgersi di quanto avvenuto con conseguente possibile intervento delle forze dell'ordine". Agli arresti domiciliari sono finiti Angelo Brescia, Nicolantonio Vasile, Michele Faccilongo, Domenico Terrevoli, Francesco Paolo Giuliesi, Donato Lupoli e Nicola Fanelli. "Vasile - scrive il gip - sicuramente uno dei personaggi di rilievo emersi nel corso di questa indagine presso l'aeroporto di Bari non si ferma di fronte a nulla, lucchetti, rivestimenti di sicurezza". "Grazie ad una tecnica ormai collaudata opera sia durante lo scarico che il carico di bagagli non preoccupandosi affatto di far aspettare eccessivamente i passeggeri in arrivo in attesa di ritirare i bagagli". "Generalmente lavora nella parte destra della stiva perché più profonda rispetto a quella sinistra e quindi meno visibile dall'esterno ma comunque - conclude - non prima di aver fatto una barriera con i bagagli a lato del portellone". E quando è stanco prende fazzoletti di carta dalle valigie o panni per asciugarsi il sudore, che ha sempre "la gentilezza di rimettere a posto".

    Aeroporto Lamezia: Fiducia in Magistratura. "Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di sei dipendenti Sacal nell'ambito di un'operazione che ha coinvolto diversi aeroporti in tutta Italia. Le indagini, come abbiamo appreso dalle agenzie di stampa, sono state condotte dalla Polaria di Lamezia Terme, diretta dal vicequestore aggiunto Ferruccio Martucci, al quale va la nostra riconoscenza". E' quanto si legge in una nota della Sacal, la società di gestione dell'aeroporto di Lamezia Terme, in merito all'operazione "Stive pulite". "Per quanto ci riguarda - prosegue la nota - questa società attende con fiducia l'operato della magistratura, alla quale si rimette per ogni valutazione relativa alla colpevolezza dei soggetti coinvolti e alla fondatezza delle accuse contestate. Sacal, comunque, assicura ogni azione utile alla salvaguardia dell'immagine dell'Azienda e alla tutela dell'intera organizzazione e, fiduciosa del fatto che gli eventi accaduti siano solo una spiacevole parentesi, ribadisce la serietà, l'onestà e la professionalità dei suoi dipendenti".

    Collaborazione Alitalia con polizia. "La Direzione Sicurezza di Alitalia, nel corso del 2012, ha attivamente collaborato con la Polizia di frontiera di Fiumicino e di Lamezia Terme nello studio, nello sviluppo e nella conduzione di una articolata attività investigativa avente come obiettivo l'individuazione dei responsabili di numerosi furti che, in forma sempre più invasiva, si sono registrati sui bagagli dei passeggeri Alitalia". Lo afferma la stessa Compagnia in relazione all'operazione condotta stamani che ha portato, tra l'altro, all'arresto di 19 dipendenti Alitalia di Fiumicino per furti nei bagagli dei passeggeri. "Inizialmente - sostiene Alitalia - la tratta Roma Fiumicino - Lamezia Terme era risultata la più colpita da questo fenomeno che successivamente si è esteso anche ad altri scali nazionali che, seppur in forma minore, sono stati interessati dalla stessa problematica. Il proficuo scambio, tra Alitalia e la Polizia di frontiera, delle reciproche conoscenze, competenze ed esperienze professionali, unito alla fattiva collaborazione della Compagnia, hanno consentito di raggiungere un importante risultato, permettendo alla magistratura inquirente, che ha coordinato tutte le fasi dell'indagine, di emettere gli odierni provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti colpevoli". "Alitalia, quale parte lesa da questi avvenimenti - conclude la compagnia - continuerà a garantire la totale collaborazione alle forze di polizia e all'autorità giudiziaria". (

    Codacons: risarcire passeggeri. "E' vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti". E' quanto sostiene il Codacons in merito all'inchiesta condotta dalla polizia di frontiera che ha portato a decine di arresti per furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. "E' dall'agosto 2002, infatti - prosegue la nota - dopo i furti verificatesi a Malpensa, che il Codacons ha chiesto di fare accertamenti a tappeto in tutti gli aeroporti italiani. Questi furti, invece, continuano a ripetersi ciclicamente: 2002, 2004, 2005, 2007, 2012. Nulla è stato fatto da allora per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onestà. Il Codacons ricorda che i passeggeri in questi casi hanno diritto non solo al rimborso dei danni patrimoniali subiti, ma anche ad un risarcimento per i danni non patrimoniali. Nel caso non fossero già stati a suo tempo risarciti dalle compagnie aeree, potranno decidere di rivalersi costituendosi parte civile nell'eventuale procedimento penale". "Anche i datori di lavoro di queste persone arrestate - conclude il Codacons - sono responsabili, ai sensi dell'art. 2.049 del codice civile, per i danni arrecati dal fatto illecito commessi dai lavoratori nell'esercizio delle incombenza a cui sono adibiti"

    Nessun dipendente Gruppo Adr Fiumicino coinvolto. Non c'é nessun dipendente del Gruppo Adr che risulta coinvolto nell'operazione della Polizia di Stato che questa mattina ha portato all'arresto, non solo all'aeroporto di Fiumicino ma anche in altri scali italiani, di responsabili di decine di furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. Lo sottolinea Aeroporti di Roma (Adr) in un comunicato. La società di gestione manifesta altresì "il proprio plauso e ringrazia la Polizia di Frontiera dell' aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino che stamane ha concluso le indagini scattate a seguito delle denunce di alcuni passeggeri, e ha emesso i relativi provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti colpevoli". Aeroporti di Roma, nel sottolineare che nessun dipendente del Gruppo Adr è coinvolto, ribadisce quindi la "piena collaborazione alle Forze dell'ordine in eventi di questo genere".

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