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    La Corte dei Conti parifica il bilancio della Regione Calabria

     

     

    La Corte dei Conti parifica il bilancio della Regione Calabria

    31 lug 13 La sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti della Calabria ha parificato il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2012. Nel corso dell'udienza sono intervenuti il consigliere Giuseppe Ginestra ed il referendario Massimo Agliocchi. E' stata poi la volta del Procuratore regionale Cristina Astraldi De Zorzi. Sui rilievi della Corte dei Conti è poi intervenuto il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. Durante l'udienza è stato lo stesso Procuratore Astraldi a chiedere alla sezione di controllo di dichiarare la ''regolarità del rendiconto generale del bilancio della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2012 e del Conto del Patrimonio per la medesima annualità''.

    Nel 2012 peggiora equilibrio di bilancio. ''Nell'esercizio 2012, a differenza del 2011, viene conseguito un saldo della gestione di competenza negativo (-119.459.248 euro), ciò ad evidenziare un peggioramento delle condizioni degli equilibri finanziari di bilancio''. È quanto scritto nella relazione della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti realizzata dal consigliere Giuseppe Ginestra e dal referendario Massimo Agliocchi. ''Su questo fronte - prosegue la relazione - la Regione Calabria dovrà porre le dovute attenzioni, posto che il rispetto del vincolo finanziario di parte corrente assume particolare importanza ai fini del pareggio complessivo. Inoltre, la condizioni di saldo negativo (-254.819.518 euro) dell'equilibrio di parte corrente rivela che non viene garantita la copertura finanziaria delle spese correnti con altrettante entrate correnti. Occorre, pertanto, che l'Ente adotti misure idonee a garantire il giusto equilibrio della parte corrente, scongiurando che ulteriori incrementi del saldo negativo di parte corrente assumano il carattere di condizione strutturale''. Nell'esercizio 2012, le riscossioni di competenza (4.802.376.112 euro) sono inferiori ''ai pagamenti - prosegue la relazione - di competenza (5.102.253.166 euro) ed il saldo di cassa di competenza conseguentemente è pari a -299.877.053. Anche le riscossioni totali (5.570.728.094 euro) sono inferiori ai pagamenti totali (5.758.756.620 euro), così determinandosi un saldo finale di cassa negativo, pari a -188.028.525 euro. Tale disavanzo di cassa è interamente assorbito dal fondo di cassa iniziale, pari a 549.060.235 euro, definendo un saldo di cassa a fine esercizio pari a 361.031.709 euro. La esposta situazione di cassa, come ben si vede, è indicativa di una sofferenza prodotta dal fatto che i pagamenti totali superano le riscossioni totali''. ''Poichè le medesime condizioni - conclude la relazione - sono riscontrabili anche con riferimento al precedente esercizio finanziario 2011, ne consegue che tale situazione pare avere ormai assunto carattere strutturale''.

    Positivi risultati da piano sanità. Il piano di rientro del disavanzo della sanità, anche nel 2012, ha ''dato positivi risultati''. E' quanto afferma il Procuratore regionale della Corte dei Conti, Cristina Astraldi De Zorzi, nella requisitoria per il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2012. ''Dall'inizio di gennaio 2012 - ha detto De Zorzi - al fine di ottemperare alle disposizioni recate dall'articolo 21 del decreto legislativo 118/2011 le entrate e le spese rientranti specificatamente nell'ambito del sistema sanitario regionale sono state gestite sul conto di tesoreria unico, appositamente istituito. Il passaggio dalla gestione ordinaria alla gestione accentrata ha comportato difficoltà correlate alla definizione della situazione creditoria tra la gestione sanità e quella regionale''. ''Lo spostamento di risorse - ha aggiunto - tra la gestione sanità e quella ordinaria ha causato, inevitabilmente, taluni scostamenti negli importi dei pagamenti. Alla data di chiusura dell'esercizio finanziario 2012 non risulta ancora definito l'importo debiti e crediti tra le due gestioni e, conseguentemente, non sono state poste in essere le definitive variazioni di cassa. Sono stati registrati saldi negativi, rispettivamente, pari a -179,57 milioni di euro, in relazione alle riscossioni, e a -175,66 milioni di euro, in relazione ai pagamenti. Occorre osservare che le anzidette operazioni contabili si inseriscono anch'essere, nell'obiettivo che da anni la Regione persegue, di riduzione del debito sanitario attraverso lo strumento del piano di rientro che, anche nel 2012, ha dato positivi risultati''.

    Nel 2012 contenimento della spesa. ''La politica di spesa regionale per il 2012 ha tenuto conto degli indirizzi di contenimento della spesa di cui alla legge regionale 22/2010 con effetto anche sull'anno 2012''. E' quanto afferma il Procuratore regionale della Corte dei Conti, Cristina Astraldi De Zorzi, nella requisitoria per il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2012. ''A tal fine - aggiunge - la giunta regionale con delibera 223 del 14 maggio 2012 ha adottato misure per favorire il rispetto del patto di stabilità interno 2012 ed ha adottato il piano dei pagamenti 2012. Massima attenzione e priorità è stata posta per le spese obbligatorie, per le spese il cui mancato pagamento nei termini determina danno all'amministrazione e per quelle che non incidono sul calcolo degli obiettivi del patto di stabilità''. ''Le previsioni definitive di spesa per il 2012 - prosegue Astraldi - ammontano a 13.636,74 milioni di euro che, al netto delle contabilità speciali (3.026,78 milioni di euro) si riducono a 10.609,96 milioni di euro''

    Ente coinvolto in 43.582 cause. Il contenzioso della Regione Calabria è ritenuto dalla Corte dei Conti una ''mina da disinnescare'' perchè l'ente e' coinvolto in 43.852 cause. E' quanto emerge dalla relazione della sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti della Calabria che stamane ha provveduto a parificare il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2012. ''Il dato, a detta dello stesso dirigente dell'avvocatura - è scritto nella relazione - è peraltro provvisorio in quanto è in atto una revisione del sistema informativo di monitoraggio del contenzioso pendente. Tale cospicua mole di cause pendenti è attualmente curata da 22 avvocati dipendenti della Regione che risulterebbero quindi avere in carico circa 2.000 cause ciascuno. Il che lascia presumere che oltre ai costi fissi e per parcelle professionali spettanti agli avvocati interni, la Regione e' anche costretta ad avvalersi di professionisti esterni al fine di far fronte a tutti i giudizi pendenti''. La Corte dei Conti ha evidenziato i contenzioni più significativi e la relativa esposizione debitoria come ad esempio quella relativa al pagamento dei lavoratori Lsu-Lpu dell'Ente parco del Pollino (1 miliardo e 700 mila euro) o la vicenda relativa alla Fondazione Tommaso Campanella (174 milioni di euro). Si aggiunge poi il contenzioso sul fronte di Trenitalia (80 milioni) e Ferrovie della Calabria (50 milioni). ''Alla luce di tutto questo - secondo la Corte dei Conti - la situazione appare alquanto preoccupante''.

    Il 48% in servizi alla persona. Nel 2012 il 48% (oltre 5 miliardi di euro) della spesa regionale complessiva (10 miliardi e 609 milioni di euro) è stata destinata all'area di intervento dei servizi alla persona, tra cui l'assistenza, mutui per il ripiano del disavanzo sanitario, servizi socio assistenziali ed ammodernamento e riqualificazione del patrimonio sanitario. E' quanto emerge dalla relazione della Corte dei Conti in base ai dati del rendiconto 2012 della Regione. Il 13,17%, pari a 1 miliardo e 397 milioni, è stato destinato all'uso e salvaguardia del territorio; il 12,84% (1 miliardo e 362 milioni) per lo sviluppo economico; il 12,59% (1 miliardo e 336 milioni) per oneri non ripartibili; il 5,77% (612 milioni e 423 mila euro) all'istruzione-formazione professionale e lavoro; il 5,73% (608 milioni e 249 mila euro) ai servizi generali; l'1,30% (137 milioni e 480 mila euro) per attività culturali, sportive, ricreative e del culto; e lo 0,56% (59 milioni di euro) per la difesa civile e la sicurezza. ''La composizione della spesa regionale dell'esercizio 2012 - è scritto nella relazione - evidenzia la prevalente assegnazione di risorse su alcune aree di intervento non solo in relazione alla logica delle scelte politiche e di gestione, ma anche e soprattutto all'esigenza di garantire alcuni settori rilevanti; ciò determina, di fatto, un immobilizzo costante nel tempo delle risorse di bilancio, rendendo lo stesso strumento contabile rigido e inadeguato a soddisfare interventi straordinari che dovessero presentarsi nel corso della gestione''.

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