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    Goletta Verde trova criticità a Tropea e Vibo

     

     

    Goletta Verde trova criticità a Tropea e Vibo

    23 lug 13 In 17 dei 24 punti monitorati lungo la costa calabrese, il 70% sul totale, le analisi hanno evidenziato una carica batterica più alta di quella consentita dalla legge. Per 14 di questi punti il giudizio è di "fortemente inquinato". La situazione più critica è quella registrata nelle province di Crotone e Vibo Valentia, dove tutti i campionamenti sono risultati con valori di batteri oltre i limiti consentito dalla legge. E' la "fotografia" scattata da Goletta verde, l'imbarcazione di Legambiente "che ancora una volta - è detto in un comunicato - testimonia l'urgenza di affrontare la sfida della depurazione per tutelare l'ambiente e le risorse marine calabresi. Legambiente denuncia da anni inascoltata questa situazione, anche attraverso puntuali dossier con dati e proposte. Per questo oggi lancia un appello alla Regione e ai sindaci calabresi, sia dei comuni costieri che dell'entroterra, affinché si mettano finalmente in moto le procedure per adeguare il sistema depurativo alla normativa europea, visto che i fondi a disposizione ci sono ma ancora non sono stati fatti interventi risolutivi". La campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane è stata realizzata anche grazie al contributo del Consorzio obbligatorio degli oli usati che ha fatto tappa in Calabria in questi giorni oltre che per verificare lo stato di salute del mare, anche per puntare l'attenzione sulla cementificazione delle coste e il consumo di suolo e per dire no all'avanzare delle trivelle nello Jonio. I dati sulle analisi dell'equipe di biologi di Legambiente sono stati illustrati stamattina, nel corso di una conferenza stampa a Tropea, da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, e da Maria Caterina Gattuso e Franco Saragò, della segreteria di Legambiente della Calabria. Anche nel caso della Calabria, come nelle altre regioni, l'attenzione è stata incentrata principalmente alle foci, così come sugli scarichi che arrivano in mare, senza però tralasciare tratti di spiaggia "sospetti" segnalati dai cittadini, attraverso il servizio Sos Goletta, o dai circoli locali di Legambiente. Questo per ribadire il ruolo di cartina di tornasole dei corsi d'acqua che evidenziano problemi che sono anche a monte (depuratori non funzionanti, scarichi illegali) e che in ogni caso "consegnano" il loro apporto inquinante ai nostri mari. Per questo Legambiente chiede ad Arpacal di "monitorare costantemente le foci dei corsi d'acqua accanto ai quali, inoltre, spesso si trovano strutture ricettive, come campeggi e stabilimenti balneari". Secondo l'indagine di Legambiente, inoltre, la Calabria è la penultima regione italiana con appena il 49,9% di popolazione servita da un servizio di depurazione efficiente, inferiore alla già modesta media nazionale del 76% e sotto la media delle regioni del mezzogiorno, che si attesta intorno al 66%. La provincia che ha la copertura peggiore del servizio di depurazione è quella di Vibo Valentia. con solo il 40,9% di abitanti equivalenti serviti da un sistema di depurazione di tipo secondario o terziario. Seguono Cosenza, con il 44,3%, e Reggio Calabria, con il 48,2%. "L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde - ha detto Zampetti - è di individuare i punti critici di una regione, anche analizzando il carico batterico che arriva in mare dalle foci dei fiumi, per portare a galla i problemi della depurazione. È bene ribadire, in ogni caso, che Legambiente effettua un'istantanea che non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali, ma vuole sottolineare le criticità di alcune zone e spronare le Amministrazioni locali ad un approfondimento per individuarne le cause e risolvere il problema. I risultati della Calabria ci danno un chiaro segnale di una crisi depurativa che colpisce tutte le provincie, cosa che purtroppo non ci sorprende. Lo abbiamo ripetuto più volte: la depurazione dei reflui, dai comuni dell'entroterra a quelli costieri, deve diventare una priorità nell'agenda dell'amministrazione regionale. Non a caso, già durante la primavera abbiamo presentato uno studio sulla depurazione e le proposte concrete alla Regione per stimolare la risoluzione delle problematica prima della stagione balneare ma ci sembra che non si sia ancora intrapresa la strada giusta".

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