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    Protesta eclatante di De Masi: Chiudo azienda per crimini di stato

     

     

    Protesta eclatante di De Masi: Chiudo azienda per crimini di stato. Denunciò tassi usura banche

    01 lug 13 L'imprenditore Antonino de Masi ha annunciato alle organizzazioni sindacali che "dal prossimo 10 luglio chiuderà il suo stabilimento per crimini di Stato". De Masi, protagonista di numerose denunce contro i tassi usurari applicati dalle banche e vittima di intimidazioni da parte della criminalità, nella lettera inviata ai sindacati sostiene che "un pezzo dello Stato è riuscito laddove non è riuscita la criminalità". "Il 20 di giugno scorso - si legge nelle missiva inviata ai sindacati e alle istituzioni - il Tar di Reggio Calabria si è pronunciato, per la 14/ma volta, in merito alla concessione del mutuo antiusura che doveva esserci erogato entro pochi mesi dalla domanda, presentata nel 2006, così come previsto dalla legge la cui finalità è quella di tutelare le vittime di usura dando compiuta attuazione, come affermato dalla predetta sentenza, "a quei valori di solidarietà e di tutela che discendono dai principi generali dell'art. 2 e 3 della Costituzione di cui la legge 108/1996 va considerata direttamente esecutiva". La sentenza come tutte le altre in precedenza, ci riconosce il diritto ad avere il mutuo. La presente lettera, indirizzata in primis alle Organizzazioni sindacali e per conoscenza a tutte le Istituzioni, è l'amaro annuncio che il 10 luglio avvieremo le procedure di chiusura dello stabilimento di Gioia Tauro con i relativi licenziamenti di tutto il personale". "È opportuno - scrive De Masi - che ognuno si assuma le responsabilità di quanto sta succedendo; noi la nostra parte l'abbiamo fatta fino in fondo e la continueremo a fare per garantire i diritti dei lavoratori, mettendo in vendita quanto possibile per reperire le somme necessarie ad onorare gli impegni con i dipendenti. Per arrivare vivi ad oggi, nell'attesa durata anni che i lunghi tempi della giustizia riconoscessero i nostri diritti, la proprietà ha venduto ogni bene personale (automobili, beni di famiglia e oggetti personali) per continuare a sperare di poter garantire un futuro ai propri lavoratori. A questo punto non sapendo più cos'altro fare e non avendo più risorse a cui attingere, per evitare ennesime strategie dilatatorie, facciamo presente che il 10 luglio chiuderemo lo stabilimento per crimini di Stato, riuscendo un pezzo dello Stato laddove non è riuscita la criminalità".

    Ass. Salerno convoca De Masi. L'assessore al lavoro, formazione professionale e politiche sociali, Nazzareno Salerno, ha convocato per domani alle 10, nella sede dell'assessorato, Antonino De Masi, titolare dell'omonimo stabilimento di Gioia Tauro. L'imprenditore - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - aveva annunciato alle organizzazioni sindacali la chiusura dello stabilimento derivante, a suo dire, dai tassi d'interesse applicati dalle banche e dalle intimidazioni perpetrate dalla criminalità. "Ritengo indispensabile - ha spiegato Salerno - ascoltare De Masi per comprendere fino in fondo una vicenda che rischia di trasformarsi in un vero problema sociale. Pertanto, confermando la sensibilità del Governo regionale guidato dal Presidente Giuseppe Scopelliti verso le problematiche lavorative, ho deciso di assumere ogni informazione utile direttamente dalla voce di De Masi".

    Loiero: istituzioni gli siano vicine. "La mia piena solidarietà a Nino De Masi, come del resto abbiamo sempre fatto nei cinque anni in cui presiedevo la Giunta regionale, nella speranza che oggi le istituzioni gli siano vicine". Lo afferma in una nota Agazio Loiero.

    Nesci: isolato dalle istituzioni. "Un abbandono dello Stato. Dopo essere stato pesantemente minacciato dalla 'ndrangheta, ora sono le istituzioni a isolarlo miseramente, nonostante la sua vicenda fosse nota a tutti. E non è valsa la mia interrogazione dello scorso 29 aprile in cui informavo dei 44 colpi di Kalashnikov AK-47 sparati contro il capannone della Global Repairs, azienda del gruppo DeMasi, e costati all'imprenditore la scorta ventiquattro ore su ventiquattro". E' quanto afferma in una nota la parlamentare del Movimento Cinque stelle, Dalila Nesci. "Presto - aggiunge - verrà presentato un corposo e documentato atto di sindacato ispettivo contro i crimini bancari di cui lo stesso De Masi è stato vittima. Inammissibile l'atteggiamento usuraio di tanti istituti finanziari che spremono imprenditori onesti i quali, poi, trovandosi anche abbandonati dalle istituzioni, come nel caso di De Masi, non possono far altro che chiudere i battenti e lasciare, loro malgrado, centinaia di operai senza lavoro, in una terra, peraltro, sfiancata dalle criminalità".

    Giordano: intervenga Regione. "Esprimo solidarietà all'imprenditore De Masi e chiedo che il Presidente della Regione e l'intera Assemblea regionale si attivino per impedire la chiusura dello stabilimento di Gioia Tauro". Lo afferma in una nota il consigliere regionale Giuseppe Giordano. "E' preoccupante - aggiunge - l'espressione 'crimini di Stato' cui un imprenditore coraggioso come Antonino De Masi è costretto a ricorrere per dare l'idea di quanto è stato costretto a fronteggiare. Tutto ciò dà il senso del disorientamento democratico che sta avvinghiando l'Italia in una morsa che rischia di penalizzare fortemente quelle realtà che, in questa Calabria e questo Paese, avrebbero bisogno non di ostacoli ma di sostegni concreti".

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