Protesta contro videosorveglianza a Catanzaro finsice in Procura - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Protesta contro videosorveglianza a Catanzaro finsice in Procura

27 giu 13 Un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Catanzaro è stata presentato da Cgil, Cittadinanzattiva, Il Pungolo per Catanzaro, e cittadini, tra i quali Eugenio Occhini per il Baco Resistente e Francesco Palaia attivista M5S, accompagnati dall'avvocato Francesco Pitaro, sul progetto safe city. In particolare, è scritto in una nota, "in merito al progetto deliberato dalla Giunta comunale di Catanzaro, con cui ha direttamente e senza gara pubblica affidato il servizio di videosorveglianza della città alla società israeliana Bunkersec, per l'importo di oltre 23 milioni di euro, con la collocazione di ben 900 telecamere, gli esponenti hanno chiesto che la Procura svolga le necessarie indagini al fine di verificare se vi siano profili di illiceità, anche con riferimento all'ipotesi di abuso d'ufficio, nelle condotte e negli atti posti in essere da tutti i soggetti coinvolti". Nell'esposto è stato inoltre rilevato che "nella città di Catanzaro non vi è una emergenza-sicurezza, al punto che il Comitato per l'ordine pubblico, organo istituzionalmente deputato alla trattazione del tema criminalità, è stato lasciato all'oscuro e non è stato coinvolto nel procedimento relativo all'affidamento diretto deliberato dalla Giunta comunale. L'applicazione di 900 telecamere, in un territorio contenuto come la città di Catanzaro non potrà non ledere il diritto alla privacy e alla riservatezza e alla protezione dei dati e delle informazioni personali che saranno continuamente sottoposti all'invasivo controllo israeliano con lesione permanente della libertà di tutti i cittadini"