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    Colpo alle cosche di Cinquefrondi: 12 arresti, catturati autori omicidi

     

     

    Colpo alle cosche di Cinquefrondi: 12 arresti, catturati autori omicidi

    27 giu 13 Un'operazione di carabinieri e polizia è in corso per l'esecuzione di due distinti provvedimenti emessi dalla Dda reggina e dalla Procura di Palmi nei confronti di 12 persone ritenute affiliate alle cosche Foriglio e Petullà di Cinquefrondi accusate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di cocaina, spaccio, omicidi, tentato omicidio e porto e detenzione illegale di armi. Le investigazioni hanno portato all'identificazione degli autori di un omicidio, di un tentato omicidio ed hanno documentato l'esistenza di un'associazione che da Cinquefrondi gestiva un traffico di ingenti quantità di cocaina e di armi per il nord.

    Svantata la faida, gli arresti. Un omicidio d'onore che ha rischiato di scatenare una faida, sventata però dall'intervento della polizia che, coordinata dalla Procura di Palmi, ha sottoposto a fermo 5 persone (una sesta è irreperibile) ritenute responsabili di un omicidio e di un tentato omicidio. I fermi sono stati eseguiti contestualmente ad altri fermi operati dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria su delega della Dda contro sei persone ritenute vicine alle cosche Foriglio e Petullà di Cinquefrondi. La squadra mobile di Reggio Calabria e personale del Commissariato di Polistena hanno sottoposto a fermo Giuseppe Bruzzese, di 21 anni, i fratelli Vincenzo, Pasquale e Bruno Fossari, (rispettivamente di 49, 45 e 42) e Salvatore Vecchié (27). Risulta irreperibile Rocco Francesco Ieranò (41). Secondo l'accusa contestata dai pm di Palmi Enzo Bucarelli e Gianluca Gelso, Bruzzese e Ieranò sono gli autori dell'omicidio di Francesco Fossari, avvenuto il 2 agosto del 2011 nei pressi del cimitero di Melicucco. Il movente del delitto sarebbe da ricercare nella vendetta da parte di Bruzzese per la relazione extraconiugale che la vittima intratteneva con la sorella Antonella. Bruzzese, secondo l'accusa, avrebbe quindi voluto ripristinare l' "onorabilità" della famiglia. A quel delitto, secondo gli inquirenti, fece seguito la risposta degli altri fermati, fratelli e cognato di Francesco Fossari, che per vendicarsi avrebbero dato mandato di uccidere Ieranò, ferito in un agguato il 25 luglio 2012. Quest'ultimo è ritenuto vicino alle cosche Foriglio-Petullà e, per gli investigaori, recentemente aveva acquisito un rilevante potere mettendosi a capo di un gruppo criminale di cui faceva parte anche Bruzzese. I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, dal canto loro, hanno sottoposto a fermo, su disposizione della Dda, otto persone, ritenute appartenenti alle stesse cosche Foriglio e Petullà, con l'accusa, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di cocaina, spaccio e detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Si tratta di Andrea Giovinazzo (22), dello stesso Giuseppe Bruzzese, di Vincenzo Papasidero (22), Giuseppe Primerano (40), Riccardo Ierace (25) e Francesco Giordano (33). L'operazione, denominata "Vittorio Veneto", scaturisce dall'arresto, avvenuto il 20 luglio 2012, Giordano ed un'altra persona trovati con 600 grammi di cocaina. Le indagini, che si sono avvalse anche del collaboratore di giustizia Carmelo Basile, hanno permesso di ricostruire la filiera del narcotraffico, dall'acquisto, al trasporto e allo smercio nei mercati dell'Italia settentrionale. Nel corso delle perquisizioni, sono state trovate armi e munizioni e materiale per il confezionamento dello stupefacente.

    Arresti grazie a pentito e a intercettazioni. Un collaboratore di giustizia, Carmelo Basile, originario di Messina, e le intercettazioni telefoniche sono alla base delle inchieste condotte dalla Procura di Palmi ed alla Dda di Reggio Calabria che oggi hanno portato alla cattura di 12 persone originarie di Cinquefrondi, nella Piana di Gioia Tauro, considerate vicine alle cosche Foriglio e Petullà. "Le indagini - ha detto il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo - sono scaturite dopo l'omicidio di Francesco Fossari. Successivamente, in più occasioni fu sottoposto a tentativi di omicidio Francesco Ieranò. Tentativi che individuammo come risposta da parte dei fratelli Fossari, oggi arrestati, per vendicare il fratello Francesco". Dall'inchiesta è emerso anche che il gruppo dei fermati era particolarmente attivo nel traffico di cocaina tra la Piana di Gioia Tauro e alcune città del nord Italia. "Avevano predisposto - ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino - una serie di autovetture all'interno delle quali avevano ricavato intercapedini segrete dentro cui stivare la sostanza stupefacente. Gli arrestati possono essere individuati come gruppo intermedio fra i grandi broker della coca che utilizzano anche il porto di Gioia Tauro e lo spaccio dello stupefacente che avviene nelle città in cui operavano". Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho ha sottolineato "l'efficace sinergia posta in essere dalla Polizia di Stato e dall'Arma dei Carabinieri dimostratasi un significativo strumento di indagine e che ha permesso una verifica puntuale di quanto reso dal collaboratore di giustizia durante questi ultimi mesi. Voglio inoltre sottolineare che le indagini sono state possibili grazie anche alle intercettazioni telefoniche ed ambientali che si sono svelate, ancora una volta preziosi e unici strumenti di indagine. Tutto ciò, nonostante la scarsità delle risorse". Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il questore Guido Longo ed il comandante provinciale dei carabinieri, col. Federico Falferi.

    Omicidio e tentativo di vendetta. Un omicidio seguito da una vendetta concretizzata con un tentato omicidio. E' quanto ricostruito dalle indagini che hanno portato, nel reggino, a 12 arresti da parte dei polizia e carabinieri. Il filone della polizia scaturisce dalle indagini sull'omicidio di Francesco Fossari, avvenuto a Melicucco il 2 agosto 2011. Gli investigatori hanno ricostruito l'episodio e individuato due persone quali responsabili. Altre quattro persone, invece, sono esponenti della famiglia Fossari che avrebbero cercato di vendicare l'omicidio del congiunto con il tentato omicidio di Rocco Francesco Ieranò, avvenuto a Cinquefrondi il 25 luglio 2012. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di ricostruire le fasi dell'acquisto di ingenti quantitativi di cocaina e le operazioni successive al trasporto della droga verso il nord Italia.

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