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    Riciclaggio da struttura mafio-massonica, ingente materiale sequestrato da DIA

     

     

    Riciclaggio da struttura mafio-massonica, ingente materiale sequestrato da DIA

    26 giu 13 Documenti e supporti informatici: è imponente la mole di documenti acquisita ieri dalla Dia di Reggio Calabria nel corso delle perquisizioni effettuate su delega della Dda reggina nell'ambito dell'inchiesta su una presunta struttura criminale connotata da un legame tra ambienti criminali, massonici e dell'eversione nera, finalizzata a riciclare il denaro illecito proveniente dalla cosca di 'ndrangheta dei De Stefano. Alcuni fascicoli riguardanti alcuni degli indagati, sono stati acquisiti anche nelle sei filiali milanesi di tre banche diverse, Intesa San Paolo, Banca di credito artigiano e Popolare di Vicenza. Informazioni sui conti correnti, invece, erano gia' state acquisite nel corso delle indagini. Adesso tutto il materiale sarà analizzato e studiato dagli investigatori della Dia, dal pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo e dal sostituto procuratore della Dna Francesco Curcio, applicato all'inchiesta, che inizieranno l'analisi dei documenti allo scopo di verificare quella che è la loro ipotesi: l'esistenza di una struttura segreta capace anche, grazie "a relazioni personali come quelle con l'ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito", di allacciare relazioni politiche ed istituzionali ed in grado anche di ottenere informazioni riservate da soggetti che lavorano nelle istituzioni. Il tutto finalizzato a incrementare l'illecito arricchimento dei De Stefano e la loro infiltrazioni nella politica e nelle istituzioni. Tra gli indagati figurano il procacciatore di affari Bruno Mafrici, l'avvocato Pasquale Guaglianone, un passato nei Nar e titolare dello studio Mgim con sede in via Durini a Milano, Giorgio Laurendi, un altro professionista anche lui di origine calabrese come i primi due, gli imprenditori Michelangelo Maria Tibaldi, Giuseppe Sergi, ex consigliere comunale a Reggio Calabria e commissario dell'Asi di Reggio, Romolo Girardelli, conosciuto come "l'ammiraglio" e secondo gli inquirenti legato ai De Stefano, l'investigatore privato Angelo Viola e Ivan Pedrazzoli.

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