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    Agguato a Stalettì, ucciso un incensurato

     

     

    Agguato a Stalettì, ucciso un incensurato

    15 giu 13 Un uomo di 36 anni, Ciro Scognamiglio, è stato ucciso nella notte in un agguato nella piazza centrale di Stalettì. Scognamiglio, che si trovava all'interno di un bar, è stato fatto uscire dal locale con una telefonata e colpito alla testa con un solo proiettile sparato con una pistola semiautomatica. L'assassino si è allontanato dal luogo del delitto attraverso una delle viuzze del centro storico. Panico tra la gente presente sul posto. Scognamiglio che era incensurato, ed anche disoccupato a breve avrebbe dovuto aprire un'attività economica. La vittima era residente nel centro del catanzarese dopo avere vissuto per qualche tempo nel vicino comune di Vallefiorita, paese di origine della moglie, dalla quale si era separato. L'omicidio, anche per le modalità con le quali è stato compiuto, ha provocato forte impressione a Stalettì. Per tutta la notte i carabinieri hanno compiuto rilievi sul luogo del delitto e nelle vie circostanti. Indagano i carabinieri della Compagnia di Soverato.

    Prima il tranello, con una telefonata fatta alla vittima designata per invitarla ad uscire dal bar in cui si trovava per un incontro. E poi l'assassinio, una "esecuzione sommaria" con un colpo di pistola alla testa sparato da distanza ravvicinata nella piazza del paese, davanti a decine di persone tra le quali si è scatenato il panico. Così a Stalettì è stato ucciso Ciro Scognamiglio, di 36 anni, incensurato e disoccupato: un assassinio messo in atto con raffinata tecnica criminale e che potrebbe collegarsi ad altri omicidi accaduti negli ultimi tempi nella stessa zona. Il movente però è un rebus ed i carabinieri non si sbilanciano. Un dato certo è che per uccidere Scognamiglio è stato organizzato un agguato in piena regola, come si conviene ad un esponente criminale di rango. Scognamiglio, sposato con una donna di Vallefiorita, un centro poco distante da Stalettì, dalla quale si era separato da alcuni anni, si trovava in un bar insieme ad altre persone. Ad un certo punto qualcuno lo ha chiamato al cellulare invitandolo, presumibilmente, ad uscire per un incontro nella piazza antistante il locale. L'uomo non si é insospettito minimamente, il che fa pensare che a telefonargli sia stata una persona che conosceva bene o nei confronti della quale non nutriva alcuna riserva. Sta di fatto che nel momento in cui Scognamiglio ha raggiunto la piazza, qualcuno gli si è avvicinato e gli ha sparato un colpo a bruciapelo alla testa con una pistola semiautomatica. L'uomo non ha avuto scampo. La morte è stata istantanea. Un elemento che i carabinieri stanno valutando con attenzione é che, oltre a quello dell'unico colpo sparato in piazza, sono stati trovati altri due bossoli lungo la viuzza che l'assassino ha percorso per allontanarsi dal luogo dell'omicidio. Perché altri due colpi? Qualcuno ha tentato di ostacolare la fuga dell'assassino inducendolo a sparare ancora? Chi, eventualmente? Sul punto è mistero fitto, e i carabinieri non lasciano trapelare nulla. Riguardo il movente dell'omicidio si valuta se sia soltanto una casualità il fatto che proprio stasera Scognamiglio avrebbe dovuto inaugurare un locale notturno a Stalettì. Un'iniziativa che potrebbe avere dato fastidio a qualcuno, o agli 'equilibri' criminali nella zona anche in relazione ai proventi delle estorsioni che gestiscono le cosche di 'ndrangheta del Soveratese, sempre piu' agguerrite e tra le quali è in atto uno scontro che si protrae da anni.

     

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