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    Messora denuncia: Spari a Palzzo Chigi dalla ndrangheta contro M5S

     

    L'arresto di Preiti dopo gli spari a Palazzo Chigi

     

    Messora denuncia: Spari a Palzzo Chigi dalla ndrangheta contro M5S

    12 giu 13 "Secondo le rivelazioni rilasciate in esclusiva del collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, Preiti avrebbe sparato chiaramente per ordine della 'ndrangheta, per danneggiare il Movimento 5 Stelle o addirittura per cercare di aprire una trattativa''. Lo scrive Claudio Messora, comunicatore del M5S e blogger su Fb rinviando ad un'intervista del collaborature che compare sul blog Byoblu. L'intervista al pentito è stata realizzata dal giornalista Valerio Valentini lo scorso 15 maggio ed è stata pubblicata sul blog di Messora. "Francamente, a me la storia di Preiti, così come ce l'hanno raccontata, non ha mai convinto. Un disadattato che decide di fare un atto eclatante in segno di disperazione? No, non mi sembra proprio" afferma nell'intervista Bonaventura, ex 'ndranghetista, reggente del clan Vrenna-Bonaventura di Crotone, che dal 2006 ha deciso di collaborare con la giustizia. ''So per certo che la famiglia Preiti è vicino ad ambienti legati alla 'ndrangheta' dice Bonaventura. "Quando hai avuto a che fare per anni con dei corpi riservati e azioni del genere le hai pianificate ed eseguite, certe anomalie ti risultano più evidenti. Le annusi subito". Corpi riservati, dunque: "la 'ndrangheta - precisa il collaboratore a Valerio Valentini nell' intervista - se ne serve moltissimo. Sono criminali non necessariamente affiliati o organici all'organizzazione. Persone che possono essere reclutate all'occorrenza per commettere attentati, e che di solito sono pronti a morire nel corso di queste missioni. Persone spesso disperate, ma molto preparate. Dei kamikaze, insomma. Ecco, a me Preiti sembra rispondere perfettamente a questo identikit". Per Bonaventura il caso potrebbe rientrare in un piano di destabilizzazione: "Più volte, dopo esser diventato collaboratore di giustizia, ho avuto incontri con finti pentiti che descrivevano prospettive inquietanti. In particolare, nel 2011, fui abbordato due volte da esponenti della cosca De Stefano-Tegano, [le 'ndrine che controllano Reggio Calabria, ndr], che cercavano di reclutarmi e di corrompermi. Mi parlarono di un piano del terrore che sarebbe stato messo in atto, un piano contro magistrati e forze dell'ordine, teso a destabilizzare. E si vantarono di avere a disposizione truppe di criminali pronte ad ammazzare e a farsi ammazzare. Ecco, quando ho appreso dell'attentato di Preiti, non ho potuto non ripensare a quegli incontri". Un attentato politico?, chiede quindi l'intervistatore. "Beh, certamente dei risultati li ha ottenuti subito, visto che molti giornali hanno immediatamente collegato quell'atto col clima di odio fomentato ad arte da un certo movimentismo politico. Ma preferisco comunque non entrare direttamente in questi risvolti". Valentini sottolinea tuttavia che l'attentato arriva poche settimane dopo la lettera inviata a Nino De Matteo, nella quale si dice chiaramente che non si può 'mettere il Paese in mano a comici e froci'. "Quando la 'ndrangheta alza il tiro e' sempre perché vuole arrivare ad aprire una trattativa" risponde Bonaventura che aggiunge: " In Italia la trattativa si vive ogni giorno. Quando si spara, di solito, è perché si vuole arrivare ad una rinegoziazione".

    Magorno: Evitare inutili clamori. "Spetta agli inquirenti valutare le dichiarazioni di un pentito di 'ndrangheta, riportate da Messora, e fare piena luce sulle ragioni di una vicenda, particolarmente delicata, che ha colpito cosi' tragicamente le nostre istituzioni". Lo afferma, in una nota, il deputato del Pd Ernesto Magorno facendo riferimento alle dichiarazioni del responsabile Comunicazione del Movimento 5 Stelle Claudio Messora, sull'attentato compiuto da Luigi Preiti davanti Palazzo Chigi, nel giorno del giuramento del Governo Letta. "Occorre, pertanto - aggiunge Magorno - evitare ogni inutile clamore che possa disturbare la piena ricerca della verità ed ogni strumentalizzazione di natura politica su una piaga, quella della criminalità mafiosa, che deve essere combattuta con serietà e determinazione per i risvolti drammatici che ha sulla vita del Paese"

    Lotti: No a strumentalizzazioni. Le strumentalizzazioni politiche sull'attentato di Palazzo Chigi non servono: saranno gli inquirenti a verificare gli eventuali rapporti di Luigi Preiti con la 'ndrangheta e gli intenti reali della sua azione, che ha ferito tragicamente due carabinieri''. Lo afferma il deputato del Pd Luca Lotti, membro della Commissione Difesa. "Le dichiarazioni di un pentito su quel drammatico fatto che ha colpito l'Arma dei Carabinieri e tutto il Paese - spiega Lotti - sono state rilanciate oggi dal consulente comunicazione del M5S al Senato Claudio Messora: vista la delicatezza della vicenda, che ha coinvolto la sicurezza delle nostre Istituzioni, é opportuno che venga fatta piena luce al più presto ma, allo stesso tempo, è necessario evitare inutili strumentalizzazioni".

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