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    Boss Libri ai domiciliari tenta estorsione: arrestato

     

     

    Boss Libri ai domiciliari tenta estorsione: arrestato assieme ad altri 2

    12 giu 13 Un boss della 'ndrangheta, Pasquale Libri, 74 anni, capo dell'omonima cosca di Reggio Calabria, è stato arrestato con altre due persone dai carabinieri per associazione per delinquere di tipo mafioso e tentata estorsione. Libri, secondo l'accusa, dopo essere stato scarcerato e posto ai domiciliari per motivi di salute, avrebbe organizzato un tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore, che ha presentato denuncia, per costringerlo a consegnare 50 mila euro. Gli altri due arrestati sono Claudio Bianchetti, di 33 anni, ed Antonino Sinicropi, di 44, accusati degli stessi reati contestati a Pasquale Libri. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria, Massimo Minniti, su richiesta del Procuratore della Repubblica, Federico Cafiero de Raho, e del sostituto procuratore Stefano Musolino. Le indagini, riferiscono i carabinieri, hanno dimostrato che la cosca Libri, nonostante le plurime inchieste a suo carico, risulta ancora oggi particolarmente attiva nel territorio di Reggio Calabria. L'indagine che ha portato ai tre arresti ha consentito di confermare come il capo indiscusso della cosca Libri, dopo il decesso del fratello Domenico, sia Pasquale Libri e che il gruppo criminale continui ad esercitare il suo potere taglieggiando gli imprenditori edili impegnati nella realizzazione di lavori sia pubblici che privati. Libri, in particolare, anche durante il ricovero in strutture sanitarie in regime di arresti domiciliari, avrebbe continuato a dirigere indisturbato la sua organizzazione criminale impartendo disposizioni a Claudio Bianchetti e Antonino Sinicropi e indicando loro le attività criminali da compiere. L'imprenditore edile che ha denunciato il tentativo di estorsione ha subito una serie di minacce dirette, quali avvicinamenti ed intimidazioni anonime, insieme ad alcuni atti di sabotaggio della sua attività lavorativa, tentando di indurlo alla consegna di 50 mila euro, dapprima facendogli intendere che si trattava di un prestito ed esplicitando successivamente in più occasioni che consisteva in un'imposizione a titolo di "pizzo". Pasquale Libri, Bianchetti e Sinicropi erano già stati coinvolti, nel febbraio del 2012, nell'inchiesta "Cosmos", con l'accusa di estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni dell' impresa "Bentini", impegnata nei lavori di realizzazione del nuovo palazzo di giustizia di Reggio Calabria. I tre, in particolare, avevano imposto l'assunzione di maestranze, forniture di beni e servizi necessari per l'espletamento dei lavori, tra cui quello della ristorazione.

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